A poco tempo di distanza, ecco comparire un’altra campagna pubblicitaria che prende ispirazione dagli scenari surreali di Dalì, dopo quella proposta dalla Volkswagen.
E direi che in questa campagna, la coerenza tra messaggio e immagine è decisamente maggiore che non in quella della VW, che rimane forse un po’ posticcia, col senno di poi…
Advertising Agency: Leo Burnett, São Paulo, Brazil
Creative Director: Ruy Lindenberg
Art Director: Breno Balbino
Copywriter: Fábio Nagano
Illustrator: Tiago Hoisel
Published: September 2008
ricreati tutti i simbolismi, mi piace.
nella prima immagine un presidente (Washington bendato e con la bilancia: la giustizia) conduce una comitiva di incatenati, ma è a sua volta appesantito da una palla al piede, la terra. i suoi prigionieri-seguaci sono:
– lo zio Sam, ovvero gli USA, invecchiati e deperiti, smunti, ma con la pancia che è una cassa piena di soldi, oramai pochi per dirla tutta. sulla sua spalla un parassita: bin laden.
– un porcellino salvadanaio, pieno di crepe e sofferente, sotto una coperta cinese, una pesante cassaforte arruginita, e una divinità indiana che butta via le sue monete.
– un cammello arabo, che vomita petrolio, tra le cui gobbe una piattaforma petrolifera.
sotto di loro delle figurine verde rame (come la statua della libertà ?) urlano angosciate, tra le rovine del dollaro americano $ e dei tassi d’interesse %
il tutto sulle rive di un mare di lacrime, che affoga il bigben (inglese), piante da una testa femminile (allegoria di una repubblica su qualche moneta?) che si accompagna ai mega ritratti dei presidenti americani sul monte Rushmore sovrastati da un enorme impianto inquinante.
Sullo sfondo, oltra al dragone cinese che volteggia al seguito della bizzara carofana, c’è un grafico azionario, nel quale si possono riconoscere uno o due palazzi realemente esistenti: il palazzo di vetro di NY o quello del parlamento federale di Brasilia.
europa e russia, grande assenti di questa metafora.
Beh, l’europa è presente nella seconda immagine:
le due monete che si sciolgono (quella in primo piano, sulla zampa del leone, e sullo sfondo, a sinistra, sul grafico rosso), oltre al grafico blu con le stelle deformate e cadute della bandiera europea. Sulla scacchiera c’è poi la Regina Elisabetta e sullo sfondo il toro con le quadriglias (no, come si chiamano?), che potrebbe rappresentare la Spagna (o l’Argentina).
nella seconda immagine, in primo piano una scacchiera, sulla quale le pedine sono le grandi potenze, tutte cadute e sanguinanti, solo liberty ed Elizabeth sono ancora in piedi, anche se circondate da sangue e fiamme, e il sorriso della regina, sembra vagamente teso.
un Leone ferito e denutrito sta appoggiato al tavolo, pieno di sassi, e con facce urlanti dal suo interno. è avvolto in un manto verde (è l’africa? il verde islamico? o è il simbolo di una nazione occidentale? di una società ? della potenza?)e regge con la zampa una moneta molle, debole e inerte.
poco lontano un toro (la cultura ispanico-latina?) dalle gambe corte, morente sbuffa banconote verdi (dollari?) trafitto da spade, avvolte in bandiere: forse una è quella brasiliana, un’altra potrebbe essere quella giapponese, e la terza è un tricolore gialloblurosso (equador? venezuela? colombia?), è tenuta al lazzo da un uomo seduto, con il corpo che è una cassaforte vuota, avvolto in una bandiera cinese, e con un copricato tradizionale cinese. tiene in mano una “falce” che al posto della lama sembra avere un punto interrogativo.
poco distante un albero di pietra afferra una cornetta telefonica che è una bilancia, ma il piatto con la testa di Washington pesa più del piatto con tutto il mondo, a cui però un cancro ha già mangiato l’Africa.
un 5 e un $ affogano nella sabbia.
tre alte steli dominano il panorama: un blu per l’europa, un verde per le americhe, una rossa per l’asia (o il nord america?)
tutte le stele sono compromesse, rovinate. le stelle europee sono distorte, alcune perdute; il sud america, come un straccio viene assalito dall’acquila nordamericana; la terza stele soffre per il peso di un Euro pesante, eppure troppo molle.
nel deserto sullo sfondo le figurine ataviche di un uomo e una donna, faticano a restare in piedi.
Una faccia inquietante, dai tratti caucasici occidentali, assiste sorridente tra le nuvole.
qui l’europa è presente, e non sta tanto bene neanche lei.
e non fa di certo stare meglio gli altri.
e aspetta il commento della seconda immagine, no?
ma la moneta molle con l’1 è un euro? siamo sicuri?
il 2 si riesce a leggere benissimo, l’1 mi lascia perplesso, dato che ci somiglia, ma a differenza del 2 non è così immediatamente riconoscibile.