È che è un casino.
Un casino da vivere, un casino da descrivere.
Io momenti come questi non li so gestire, anche se dovrei imparare.
Dovrei imparare a prendere decisioni mie, piuttosto che affidarmi ad altri e poter quindi scaricare su di loro la colpa di ogni possibile conseguenza.
Però a volte è giusto sentire il parere altrui, quando una tua decisione in qualche modo influisce sull’altro, o è anche questa una scusa bella e buona?
Qualcuno ha tirato fuori quella storia dei vasi di coccio e quelli di ferro.
Ecco, boh.
Io i vasi di ferro li odio. Scontrosi, autoritari, antipatici. Credono di poter comandare, decidere tutto. E a volte ce la fanno pure, con la gente che pende dalle labbra oppure in modalità gregge ammaestrato.
Comunque, dicevamo che questi momenti non li sopporto.
Stress, indecisioni, nervosismo.
E così divento scontroso, troppo. Me la prendo per poco e le incomprensioni diventano facilissime.
E ora, sinceramente, ho solo voglia di piangere.
Proprio come 7 giorni fa.
Su su, coraggio Lore!!
VEdrai che piano piano le cose si sistemano.
E sì, anche io come te a volte vorrei che qualcuno mi dicesse: è melgio se fai questo, se scegli quello etc.
E’ così rassicurante, e invece no, i casini mi sa ci tocca sbrogliarceli da soli, ma alla fine quando tutto è finito, forse è meglio così, siamo più felici così, no?!
Sono un altro vaso di coccio che detesta quelli di ferro. Sono andato in frantumi un sacco di volte, ma ho imparato ad usare il bostik e fin’ora sono sempre riuscito a mettere insieme i pezzi. E’ il bello dei vasi di coccio: con un po’ di pazienza e di buona volontà li recuperi sempre. Invece quelli di ferro se si ammaccano o se si incrinano devi buttarli via. Un abbraccio, Lore.