Ci sono momenti in cui succedono tutta una serie di cose che sembrano stiano accadendo apposta per spingerti a prendere le poche cose a cui tieni veramente, fare saccoccia, buttare tutto il resto nel cesso, scaldare le gambe e partire a tutta velocità verso nuovi luoghi, persone e avventure.
Tutto d’un tratto non sopporti più tutte quelle cose che erano successe e che ti sei tenuto dentro pensando che tanto era solo un periodo, che non aveva senso sollevare la questione perché si sarebbe risolta da sola, che era un brutto per tutti.
Perché ti hanno detto che non devi sollevare problemi, devi portare soluzioni. E lo hai fatto, lavorando con ritmi pazzeschi, facendoti il culo a mille, sacrificando altro per fare del tuo meglio per risolvere quanto e quando potevi. E anche di più.
Ma questo ti porta anche a preoccuparti, ad essere reattivo e lavorare anche da casa per l’urgenza.
E poi succede che getti un sasso, smuovi le acque, spieghi e racconti.
E sai che c’è? C’è che viene fuori che è colpa tua. Anche di cose che non hai detto e fatto. Fai il diplomatico, fai buon viso a cattivo gioco, te le segni.
Vai a verificare, perché il dubbio ti viene. E invece no: file e mail son lì a dare ragione a te.
Ma c’è solo che hai perso la voglia. La voglia di fare.
Ma ne hai guadagnata una. Quella di cambiare veramente tutto. Anche se per il tuo orgoglio significa gettare alle ottiche tutto quello che hai tentato di costruire in questi 22 mesi. Anche se per il tuo orgoglio sarà una sconfitta che difficilmente ti perdonerai.
Run boy run! This world is not made for you
Run boy run! They’re trying to catch you
Run boy run! Running is a victory
Run boy run! Beauty lays behind the hills
Vai, alla grande.
Quello che hai fatto resta, anche se ora non ti sembra.