Tutti gli articoli di Lore!

321 – casa

Ho quasi paura a scriverlo, ma oggi in quattro e quattr’otto si è vista un’ultima casa.

E, come dire… è stato amore a prima vista.

Ora c’è da fare un paio di conti sulla sostenibilità, ma il cuore, per la prima volta in questo mese, urla un affitta! affitta! affitta! che non pensavo avrei mai sentito.

Nel caso, basta evitare certe spese inutili, giusto?

319 – after

E alla fine, è andata bene.

La giornata è riuscita e il festeggiato sembra aver apprezzato tutte le attività che gli abbiamo propinato.

E d’altronde, come poteva non apprezzare un mega sfidone a Mario Kart sullo schermo di una sala cinema, una solita Gaetano’s pizza, una (massacrante) sessione di due ore di paintball, una cena con concerto Gem Boy + Cristina d’Avena?

Ecco 🙂

Il problema, però alla fine è stato solo il paintball: non tanto durante, quanto adesso, visto che sto sentendo ogni colpo e botta e livido che mi son fatto in una delle troppe scivolate tentando di nascondermi da una protezione all’altra.

E anche quella botta di freddo che è arrivata all’ultimo, quando ormai ce ne stavamo andando e che ha comportato l’arrivo di un’amica che non vedevo da un bel po’: la Febbre 38.

318 – celibato

Si sta avvicinando sempre più inesorabilmente la data del matrimonio di un mio carissimo amico.

E oggi è il giorno del suo addio al celibato, che a ben pensarci sarebbe anche il primo a cui partecipo.

L’organizzazione è stata particolarmente complessa, più che altro perché come al solito si è dovuto rincorrere alcune persone e tenerne a bada altre, che proponeva idee assurde che ti facevano semplicemente pensare se veramente conoscevano lo sposo o facevano solo finta.

Ed è stata anche un’occasione per comprendere che forse non tutti quelli che si professano amici lo sono veramente, se nel giro di 2 mesi non rispondono mai mai mai ad una mail o anche solamente passarci il contatto di tizio e caio che ci servano per alcune cose.

Bah.

316 – tempo

Di quando fai le cose di fretta e di corsa perché hai poco tempo, la gente che dovrebbe darti una mano non collabora e comunque ce la fai e sei contento ma sei anche altamente insoddisfatto perché ad avere avuto più tempo si poteva fare molto meglio.

315 – Extinction

Una serata con Old Wild West, amici e un Transformers 4 in IMAX all’UCI di Pioltello.

La più classica (e banale) delle combo per una serata che alla fine fa sempre piacere.

Peccato però per il film, che pur eccellendo dal punto di vista visivo e degli effetti speciali e delle animazioni dei Transformers che erano una meraviglia da guardare, esagera forse un po’ con una parte iniziale troppo lenta, troppi elementi buttati a caso giusto per far volume e forse anche troppo lungo, con una grossa dimenticanza che – OPS – guarda caso permetterà di fare un Transformers 5 senza troppi problemi di continuità della trama.

314 – disponibile

Un altro appartamento visto, uno dei precedenti già non più disponibile.

Alla fine non mi convinceva così tanto, ma era una buonissima soluzione ad un prezzo più che ragionevole.

Il punto è che non sono ancora troppo convinto, ma si vedrà. Una decisione è da prendere, più prima che poi, giusto?

312 – botta

E poi arrivano, quei momenti di botta di tristezza che ti prendono dal nulla e no, non riesci proprio a scrollarteli di dosso.

Non capisci come ti arrivano o forse sì, ma non vuoi ammetterlo, perché alla fine sei tu il primo a fare la cazzata che ti prende e come un vortice ti trascina giù senza possibilità di risalita.

Sì, perché così inizi a pensare a un sacco di cose e a tutto ciò di cui sei convinto e in realtà vai a sfaldare quelle certezze che ti sei costruito con così tanta fatica.

Pensi a come vorresti la tua prima casa che puoi finalmente definire tua, con una bella zona giorno, non immensa che tanto il budget è quello che è, ma grande il giusto per poter accogliere quel paio di amici per una cena o per una partita alla play.

Però poi inizi anche a pensare che non devi prendere in giro nessuno, perché il massimo che potresti fare per una cena è alzare il telefono e chiamare la pizzeria più vicina.

O forse, prima di pensare al cibo, dovresti pensare agli amici. Alla fine sei in una città abbastanza sconosciuta. Sì, ci sono i nuovi colleghi, ma poi? Alla fine stai prendendo e lasciando gli amici rimasti alle spalle, amici che in realtà han radici ben salde nell’ovest milanese o nella grande città. Quando mai prenderanno e verranno da te? Forse una volta, forse due, ma non certo quanto basta per colmare quella sensazione di vuoto che in realtà ora stai riempiendo tra lavori extra e corse.

Ok, non è vero. I lavori extra sono portati anche dall’ansia del non aver abbastanza soldi per esser autosufficiente e forse stai esagerando perché sono troppi e troppo imprevedibili, tanto che hai passato l’ultima settimana in ansia al suono di ogni notifica mail, sperando che no, non fosse quel feedback o incrociando le dita perché fosse un “ok, perfetto, chiudiamo”.

E così stai affrontando questa nuova condizione in cui sei veramente da solo. Tu, con i tuoi pensieri, le tue forze e nessuna importante mano dall’esterno a guidarti e sostenerti. Per l’ennesima volta speravi che ci fosse e invece no e così ci sei rimasto di nuovo malissimo. Come se ormai non li conoscessi, eppure continui sempre a sperare in qualcosa di meglio. E anzi, si arriva sempre a qualcosa di peggio, con quel “ma devi proprio trasferirti? Non puoi fare avanti-indietro tutti i giorni?”, che ovviamente supera di gran lunga quel “ma cosa ti licenzi che non troverai mai più lavoro” che ovviamente non è stato minimanente ritrattato dopo tutte le fatture emesse nei 3 mesi da freelance al 100% o dalla nuova offerta di lavoro a tempo indeterminato sopraggiunta.

E quindi niente: la botta di tristezza è arrivata e prima o poi passerà, giusto?