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298 – zen

Ci stavo pensando prima, parlando a cena con un amico.

Tanto sono preso e agitato e sempre di corsa esternamente – tra spostamenti, doppi tripli quadrupli lavori, palestra, corsette, pranzi e cene con amici e amici – quanto in realtà sono sereno e tranquillo internamente – quasi ai limiti dello zen -.

In effetti, a ben pensarci, le ultime decisioni sono state prese più per istinto e per la voglia di “tentar non nuoce”, che non ragionando dieci cento mille volte, magari chiedendo pareri esterni e senza più sapere a chi dare retta.

E invece no. Ho deciso che è meglio sbagliare e rendersi conto di aver fatto una cazzata, dopo averci provato con tutte le proprie forze, che non rimuginare per poi rinunciare e rimpiangere l’occasione per tutta la vita.

E sto vivendo anche con quella scelleratezza di chi non si fa (troppi) problemi se alle 17 di un lunedì di trasferta non è ancora stato prenotato l’alloggio. Tanto, alla fine, tutto si risolve, in un modo o nell’altro.

Quindi, perché sprecare energie in inutili pensieri che ti ingarbugliano la mente e ti bloccano ad ogni passo?

 

297 – stretto

Mi hanno taggato in questa nota su FB:

Le persone care se ne vanno.
E cominciano a farlo quando sono ancora in vita..
Ognuno prende la propria strada, le proprie decisioni..
E sappiamo bene come l’avvicinarsi verso qualcosa irrimediabilmente ti allontani da un’altra.
E vale per persone e cose eh.
Così finiamo distanti, inghiottiti dal tempo, e tutto diventa più difficile.
È un semplice, banale ma fondamentale monito: le persone care, devi tenertele strette, viverle, chiamarle, coccolarle, sgridarle, trattarle cn rispetto, sincerità…
Devi ricordarti di loro anche quando nn presenti, nei momenti di gioia, nn solo di sconforto, ma soprattutto di sconforto xk la consolazione fortifica le alleanze. Non so se tutto questo implichi anche il perdono, ma di sicuro la distanza genera incomprensioni e le incomprensioni sperano nelle seconde possibilità.
Oggi sono felice di tutte le possibilità che ho concesso e mi sn state concesse, e mi andava di ricordarmelo.

È veramente un strana coincidenza, visto che stavo facendo più o meno gli stessi pensieri, in questo (lungo) periodo di cambi.

Il punto è che però ci sono dei casi in cui il tentare di tenere stretto qualcuno non sembra recepito e ricambiato dall’altra persona, per quanto tu ti sforzi di farti sentire e cercarla: non perché hai bisogno di qualcosa, ma solo per il gusto di 2 chiacchiere e rimanere aggiornati reciprocamente sulle proprie vite.

E una volta passi sopra, la seconda volta tenti di far finta di nulla, ma alla terza, quarta, quinta inizi a pensare che sia tutta fatica sprecata, che per l’ennesima volta credevi in un’amicizia che a quanto pare non c’è e decidi di arrenderti

296 – #friendshiphappens

Rubo l’hashtag a qualcuno di molto più creativo di me con le parole, perché è veramente il riassunto perfetto di buona parte del bello di ieri.

Un giornata meravigliosa, ricca di contenuti interessanti e di interventi assolutamente inspiring.

Un’occasione per rivedere amici a cui tengo tantissimo, nonostante le possibilità di incontrarsi siano sempre troppo poche.

Un’occasione per entrare in contatto con persone bravissime, simpatiche, alla mano e assolutamente umili (anche quando in realtà potrebbero permettersi di tirarsela un po’ di più).

E poi quella strana sensazione di come le prime impressioni su Genova (il traffico, la viabilità folle, le colate di cemento) vengano invece completamente ribaltate scoprendo luoghi fantastici, come la villa Durazzo Bombrini, sede dell’evento, e il fantastico Dall’Orso Publichouse dove ci siamo poi recati per concludere la giornata con hambuger e birre.

 

295 – #gamehappens

È oggi: #gamehappens, a Genova.

Sono presente per conto di fuorigio.co efarò del mio meglio per documentare gli interventi via Twitter. Ma sotto sotto è anche l’occasione per rivedere carissimi amici, fare nuove conoscenze, ma soprattutto per scoprire il mondo del gaming da un’altra prospettiva.

E poi, è l’occasione per mangiare chili di focaccia. Quella buona.

294 – veloce

Finora mi credevo uno da corse in solitaria, cuffiette, musica pompata al massimo.

Solo io, il mio passo, la mia fatica.

Mi credevo uno da passo veloce (e di questa settimana è il mio personale record: 5m 34″ al km, su 3km)

E invece mi sono reso conto che non è così. Grazie a 2 amici che mi hanno portato a correre sulla distanza, in un percorso meraviglioso, con calma e tranquillità, chiaccherando e scherzando e ridendo. Non ho accusato il sali scendi delle colline bergamasche e non ho accusato i troppi (5,55) chilometri. E così, altro personale record, questa volta sulla distanza.

E poi, giusto perché siamo in tema di corsa, da martedì sera a riguardo ci saranno belle novità. Ma forse lo scriverò sull’altro blog 🙂

292 – sballotto

È che sta succedendo tutto così in fretta, troppe cose, tutte insieme.

Mi sballotto di qui e di là senza sosta e non è per nulla facile, anzi: la stanchezza si fa già sentire.

Ma c’è un po’ di serenità. E soddisfazione.

Ed è questo quello che conta, giusto?

291 – valigia

E quindi ci si è svegliati, dopo ore di sonno.

Guardato con ansia l’orologio temendo di essere in tremendo ritardo e invece no, erano solo le 6.

Preparato la valigia al volo, fatto colazione e poi via, di nuovo in macchina pronto a macinare chilometri per una nuova settimana…

Troppe le cose da incastrare, troppe le cose che non riuscirò a fare. Ma ci si prova lo stesso 🙂

289 – km

E così è l’inizio di un weekend di sfide e di mettersi in gioco e alla prova, per un qualcosa che boh, proviamo, mal che vada ci siamo divertiti 24 ore all’interno di torri meravigliose.

E poi una settimana corta di ulteriori sfide e di mettersi in gioco di nuovo, per un lavoro che almeno mi sta entusiasmando e rendendo veramente felice, per appartamenti da vedere, un’IKEA da visitare, una promo Billy da sfruttare con ingegno.

E poi 200km, da affrontare di pomeriggio tardi o di sera o di mattina presto, per arrivare ad un venerdì diverso dal solito, per passione e interesse, per vedere amici e imparare cose nuove.

E poi un sabato in spiaggia, chissà.

E una domenica a casa, per disfare valigie da rifare dopo neanche 24h 🙂