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287 – senza
In tutto questo mi chiedo come sia possibile non reagire minimamente.
Voglio dire: alla fine io dovrei essere importante per le vostre vite (a meno che non ve ne freghi più nulla, ma allora diciamocelo chiaro e tanti saluti) e voi lo siete per la mia di vita.
E allora, perché neanche una reazione?
Un bravo, un ma quindi te ne vai?, un ma come ti organizzerai?, piuttosto anche solo un no ti prego non accettare quella fantastica proposta.
E invece niente, nulla, vuoto cosmico.
Poi per le cazzate inutili, allora sì che c’è dialogo e confronto (aka: urlate a senso unico).
E quindi, chi me lo fare di continuare a sperare che le cose tra noi possano migliorare in qualche modo?
Lo sentivo che sarebbe andata così, ma in cuore mio avevo quel briciolo di speranza che mi sbagliassi. E invece no, non mi sbagliavo
Sigh e sob.
Visti però i presupposti, non rimane che andare avanti con una mia nuova vita, anche se senza di voi.
286 – Bergamo
E così è iniziata la prima delle trasferte temporanee in quel di Bergamo che dureranno per un po’ troppe settimane fino ad arrivare ad una situazione un po’ più definitiva.
È incredibile come la giornata sia volata tra una serie di imprevisti (un tamponamento in autostrada, la conseguente constatazione amichevole, le perdite di tempo sentendo l’assicurazione, etc etc), lavori, urgenze (di altri lavori), finché non mi son ritrovato nella mia fighissima camera di un fighissimo B&B particolarmente economico a continuare a lavorare, per poi andare a correre, farmi una mega doccia e finalmente andare a cena ad un orario assurdo (erano tipo le 22:30, credo).
E poi il rientro in stanza, un po’ di chiamate, messaggiate varie con amici e l’amletico dubbio se sia meglio guardare il season finale di GoT e se andare o andare un po’ avanti con qualche libro sul Kindle o qualche gioco.
Boh, vedremo 🙂
285 – lampi
Una giornata di lavoro e di altre soddisfazioni.
Una serata di palestra + cena con un’amica che non vedevo da troppo tempo.
Le chiacchiere, il sapore che ti lascia raccontare le buone notizie, essere felice e vedere altri felici per me (e darmi tutto il supporto possibile, che i prossimi mesi saranno perlomeno… complicati).
E poi rendersi conto di avere finalmente l’idea per il DOVE farmi il tatuaggio. E soprattutto per il COSA. Ora ci vogliono un paio di prove a Photoshop per vedere se l’idea regge (sì, lo so solo io).
E poi capita che passando di palo in frasca online trovi questo.
E non puoi non pensare a quanto starebbe bene, ovviamente con un altro disegno, nella tua casa che (al monento) non hai. Ma ci si sta lavorando:)
284 – finita
E così la stagione del Glitter sì è conclusa, con la serata #6finita.
Solita bella serata, soliti amici, selezione musicale particolarmente azzeccata (qualcuno ha detto “Blue Monday”?).
Ora però c’è un problema: dove si andrà finché non riapre al 13 di settembre?
283 – Destiny
Ieri: un sabato assolutamente tranquillo.
Un po’ di ore di sonno per riposarmi dalla stanchezza della settimana, una mattinata passata a letto col Kindle, poi pranzo, poi palestra e poi quell’alpha di Destiny da provare, possibilmente in due.
282 – karma
E comunque, alla fine, ci sono anche giornate troppo positive, per una serie di nuovi sviluppi lavorativi, per una Ubisoft che cita un post che ho scritto, per una Sony che mi seleziona per l’Alpha di Destiny, per un Ginza organizzato all’ultimo con la mia Broke Friend Forever.
Adesso, io non so se questa storia del karma è vera o falsa. E non so se ora questa positività ha messo in pari la negatività dei mesi precedenti o se invece devo iniziare a preoccuparmi perché presto arriverà un’altra stangata. Ma dico anche che me ne frego e per adesso vado a letto felice, pensando a domani che si deve continuare a trottare, più di prima, ma con un nuovo sorriso stampato sulle labbra.
281 – creativitÃ
Sai cosa c’è con la creatività ? C’è che è vero, magari ci posso mettere anche solo un 1 giorno su Photohhop, Illustrator o InDesign per fare tutto quello che mi chiedi. Ma per arrivare a quel singolo produttivo giorno di lavoro, magari io devo passare i 6 giorni precedenti a fare ricerca, capire il mercato, vedere cosa fanno i competitor, analizzare i loro punti di forza e le loro debolezze, studiare il prodotto che mi chiedi di promuovere e disegnare e cancellare e ridisegnare e ricancellare.
Per arrivare a quel singolo produttivo giorno di lavoro, ho studiato per anni, dato esami, affrontato revisioni, scritto una tesi ed ottenuto una laurea. Per arrivare a quel singolo produttivo giorno di lavoro, ho cambiato 5 o 6 lavori, mi sono confrontato con la comunicazione online ed offline, ho disegnato loghi, impaginato cataloghi, ritoccato fotografie, studiato l’interaction per quel sito o quell’app.
Per arrivare a quel singolo produttivo giorno di lavoro, ho seguito tutti i cambiamenti della Creative Suite, ho provato con gusto le nuove funzioni, litigato con quelle cambiate che non si comportano più come prima, ho modificato più volte il mio workflow, ho pagato le licenze tra un aggiornamento e l’altro. Ma soprattutto, per arrivare a quel singolo produttivo giorno di lavoro, ho passato tutta la mia vita, da quando ho capito che questa era il mio “sogno da grande”, ad osservare con curiosità e spirito critico qualsiasi forma di comunicazione che mi sia passata sotto mano, a studiare, informarmi continuamente, costruirmi una cultura.
Ed è una cosa che continua, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E quindi farò finta che tu, dall’alto della tua cultura medio-alta, queste cose le sappia e le capisca.
E quindi farò finta che in realtà tu mi abbia risposto che hai sbagliato e che no, non hai budget per questo progetto perché  – ti assicuro – ti farebbe molto più onore di quello che invece mi hai risposto.
280 – bene
È bello quando vedi persone che non vedi e senti da una vita.
Ed è ancora più bello quando è per una serata tranquillissima, a cui arrivi in ritardo perché prima avevi altro da fare (aiutare un’amica, fare aperitivo, provare and andare in palestra ma sei rimasto 45 minuti fuori dalla stessa col borsone in spalla al telefono con X), con una decisione un po’ avventata.
Ed è bello perché ti aggiorni su vite che hai perso di vista, ti confronti e ti racconti e – sopratutto – ascolti.
Ed è bello quando anche loro ti dicono che ti vedono veramente bene. E no, non si riferiscono alla barba perfetta che ti sei fatto sistemare questo pomeriggio dal barbiere.
279 – disagi
Ammetto di essere un po’ perplesso: mi hanno sempre insegnato che se tu vuoi una cosa, tu devi darti da fare per ottenerla. Non deleghi agli altri (creando per altro tutta una serie di disagi).
E invece…