Si può cambiare radicalmente umore nel giro di 24h?
Fortunatamente, sì 🙂
Si può cambiare radicalmente umore nel giro di 24h?
Fortunatamente, sì 🙂
In effetti, dopo la pesantissima giornata di oggi ci sarebbe molto da dire; compreso l’aver provato per la 4ª volta una cosa che non voglio più provare e che mi rigetta in una serie di dubbi e di visite mediche da affrontare senza paura dei possibili responsi.
ci sarebbe da raccontare di quel post di Orazio – che giusto e lodevole – non riesco a fare mio. E mi apre tutta una serie di ricordi e considerazioni e paure che avevo accantonato lì lì.
Ma arriveranno tempi migliori per tutto e le paturnie passeggere se ne andranno così come sono arrivate, giusto?
Alle volte, c’è solo da imparare a guardare al passato con la giusta serenità senza pensare ai se e ai ma.
Giusto?
Poi succede che due persone diverse, con caratteri diametramente diversi, si comportino entrambi in un modo assolutamente ignobile e riprovevole.
E inizi a pensare a come la percezione del rapporto sia una cosa assolutamente personale, non oggettiva e di come al 99% questi rapporti siano basati su una completa asimmetria.
Sì, perché c’è sempre qualcuno che mette molto di se stesso (se non tutto) e qualcun altro che mette decisamente di meno, se non nulla.
E tutto ciò è brutto, bruttissimo, soprattutto se ti senti da quella parte che mette tutto se stesso e riceve in cambio zero o addirittura schiaffi. Schiaffi in faccia e e schiaffi al proprio orgoglio.
E comunque no, non penso che sia giusto morire a quell’età lì per quella causa lì.
Eppure è successo e non ci possiamo fare nulla.
Ciao D.
Da qualche giorno ho indetto la mia personale battaglia contro la polvere.
Non che di solito non pulisca casa e – soprattutto – le mie preziosissime statuine.
Ma in questi giorni ci sono stati un po’ troppi lavori, con muratori sempre in giro per casa a tirar su pavimenti, rifare fondi, cambiare piastrelle, bucare muri, cambiare i marmi.
E così son giorni che passo stracci e non ne vengo a capo. Quella maledetta polvere prende e si moltiplica all’infinito.
E me ne accorgo e mi instadisce a mille.
Persino mentre ero al telefono, sdraiato sul letto e fissavo il lampadario, una modernissima asta di metallo con 4 faretti. E vedevo la polvere che si era depositata sopra. E alla fine della chiamata, ho recuperato una scala e mi son messo a pulire.
E no, non sono ubriaco.
No, non sono Bree.
No, non sono una Bree che ha ripreso a bere.
[attenzione, forse contiene spoiler]
Ovvero di come i trailer ti fregano sempre.
Sembrava un film interessante. E in realtà lo era, per le tematiche trattate.
Peccato solo per la lentezza, la pesantezza, il concentrare il racconto di quella storia d’amore in un paio di girasoli a inizio e fine film fregandosene invece di toccarla nei modi giusti nel resto del tempo.
Peccato, perché dal trailer mi sembrava un bel concentrato di azione, spionaggio, indagini, tecnologie hi-tech.
Peccato che alla fine c’erano solo le tecnologie hi-tech e zero azione, zero spionaggio, zero indagini.
E poi, sì, lo ammetto: mi sono pure addormentato (ma non credo per molto. Spero).
Un numero che fa quasi cifra tonda, che si può considerare quasi come un traguardo raggiunto, anche se barando, tra schedulazioni di post per il futuro (poche) e retrodatazione di post scritti tardi (tante, troppe).
Eppure è difficile, sempre più difficile.
È che non so cosa scrivere, non mi ricordo che devo scrivere. Forse perché bene o male tutto il resto si sta evolvendo in modo positivo e comunque ho sempre la testa occupata.
Sicuramente, tutto è cambiato rispetto a 250 post fa.
E vorrei ancora tanti cambiamenti prima del 365 🙂
Una giornata un po’ così, una serata alla grande.
Con due amici a cui voglio un mondo di bene.
E così alla fine è arrivata la finale dell’Eurovision Song Contest, che ho visto in Palazzo Giureconsulti, sede in questi giorni di “Be Nordic”, una serie di eventi volti a far conoscere la penisola scandinava organizzati dagli enti del turismo di Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia.
Una bella esperienza, non solo perché ero con alcuni cari amici, ma perché la visione collettiva di eventi del genere ha sempre qualcosa in più da offrire, soprattutto se attrae un pubblico poliglotta e proveniente da diverse parti d’Europa. E insieme si applaudiva (fino all’esplosione all’esibizione di Conchita Wurst), ci si lamentava dello streaming che saltava, insieme si tratteneva il fiato nei lunghissimi minuti delle votazioni.
Alla fine, l’Italia ha dato il massimo dei punti (12) all’Austria e questo mi rende molto fiero della nostra giuria e del nostro televoto.
Ma sono anche molto orgoglioso dell’Europa, che ha consegnato la vittoria a Conchita Wurst.