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86 – di colleghi e di bourguignonne

Un sabato sera di freddo, strade ghiacciate, di aiuto arriverò in mega anticipo, tranne poi impazzire 25 minuti a cercare parcheggio.

Una cena in una Trattoria del Corso, con menù a base di bourguignonne e l’ottima compagnia di un gruppo di colleghi.

Molte risate, molte figur(acc)e con i camerieri.

E poi il rientro in zona, dal gruppo storico di amici riuniti per una cena per conto loro. Qualche partita a qualche gioco da tavolo e poi il tardare a dare una mano al padrone di casa a risistemare.

Insomma, una serata leggera e tranquilla, di quelle che ci vogliono ogni tanto e che fortunatamente, tra amici e colleghi, sto avendo spesso.

Grazie a tutti 🙂

85 – sabati

Un altro weekend, altri 2 giorni per tentare di rilassarsi tra una settimana lavorativa e l’altra.

Un venerdì di quelli difficili e lunghi, che concludono una settimana altrettanto faticosa.

Eppure, una volta finite le corse e le ansie per le consegne rimango da solo con me stesso e con calma riesco a pensare che ancora una volta che l’ho fatta e che alla fine sono soddisfatto di me stesso.

E non è una cosa da me e ancora mi stranisce questa sensazione.

Però, si può anche cambiare, neh?

84 – black friday

Per gli americani è il giorno dopo il Thanksgiving.

Per tutto il resto del mondo è il giorno in cui i più grandi brand internazionali fanno sconti.

Per me è stato il giorno in cui mi sono trattenuto nel comprar cose che non mi servono così tanto, passando da Amazon all’Apple Store e curiosando – con sempre più interesse – nel Play Device Store.

82 – eppure

Avevo in mente un bel post da scrivere per oggi, di quelli con un sacco di cose da dire.

Ovviamente mi son detto “lo scrivo dopo”.
Ovviamente non mi sono segnato nulla.
Ovviamente adesso non mi ricordo più cosa volevo dire.

Forse parlare delle corse folli della giornata di ieri e di quanto sia bello alla fine arrivare a risultati concreti ed essere soddisfatti del proprio lavoro.

Forse parlare di ben altro, ma non ricordo.

Fatto sta che io, ieri sera, prima di crollare morto sul letto e prima di addormentarmi dimenticando persino la luce accesa, mi son reso conto – per un istante – di essere sereno.

E anche oggi, anche adesso, nonostante la stanchezza, le troppe ore di lavoro, gli imprevisti, le bidonate, mi sento sereno.

76 – poi

Il punto è che col senno di poi, sono tutti bravi a ragionare e dare consigli. Eppure in questo momento sto pensando che avrei potuto essere più impulsivo e fidarmi del mio istinto per dare un radicale cambio alla mia vita.

E invece non ho agito, mi sono lasciato risucchiare dalle (troppe) solite cose e le possibilità di movimento sono finite.

È vero: più che un agire sarebbe stato un salto nel vuoto, eppure ho la fortuna di avere un po’ di ancore di salvezza e devo solo ricordarmi di non aver paura ad usarle in caso di necessità.

Così ora si è di nuovo in quello strano limbo in attesa che succeda qualcosa. Ci sono un paio di eventi da tenere d’occhio, ma per quanto vicini, mi sembrano lontanissimi ed irrangiubili. Sigh.