Tutti gli articoli di Lore!

Oggi non ce la potevo fare.

Oggi non ce la potevo fare.

Perché per me sono stati 3 giorni fantastici: la mia prima corsa da #cityrunners e quei 2 giorni a Rimini per la (ora si chiama) Festa della Rete.

Ed è vero, alla fine ho visto poco o nulla dei panel e degli interventi. Ma sono stato in compagnia di persone fantastiche e ne ho conosciute altrettante. Ho scoperto che a volte è bello sbagliare sottovalutando chi non conosci di persona, altre volte invece sopravvaluti e ci rimani male malissimo.

Poi ci sono quelli che fanno i simpa e ti si attaccano modalità zecca perché hanno bisogno di te e tu tenti di fare il gentile (perché in realtà lo sei e in realtà quello che ti chiedevano per te non è un grosso problema). Ed è improvvisamente un tripudio di mention, saluti, battute fastidiose che non fanno ridere. E ti rendi conto di essere improvvisamente considerato perché gli fai comodo.

Però niente, chissenefrega di queste cose.

Mi frega invece della compagnia, delle risate, delle chiacchiere, dello stare insieme.

E mi frega anche il provare questo magone e il sentire il peso di essere lontano da tutti loro.

Perché vuol dire che loro ti hanno fatto veramente stare bene.

Una nave in una foresta

Incredibile come ci si possa rispecchiare totalmente nella nuova Una nave in una foresta dei Subsonica, inclusa nella preview dell’omonimo album in uscita il 23 settembre:

Ed a volte ti vedi unico
una nave in una foresta
altre volte ti senti intrepido…
come un fiore in una tempesta
ed a volte ti vedi stupido
una lacrima ad una festa
altre volte ti credi libero
un cavallo sopra una giostra

ed a volte ti vedi limpido
il mattino in una finestra
altre volte ti senti arido
come un gesto che resta in tasca

361 – soffitto

Ieri è stata un’altra massacrante giornata nella casa nuova ancora senza nome a continuare a pulire e pulire e pulire. Però ormai è quasi tutto finito, a parte una passata all’armadio e le mensole il sala (cose che dubito riuscirò a far da solo perché dovrò salire sulla scala e a me quelle scale fanno impressione e non riesco a salirci).

Questa notte a pensare a tutte le cose che servono e che non avevo ancora portato: la Lampe Berger, lo scaldacollo, il rasoio, il necessario per l’igiene personale, la pellicola da cucina, i documenti della p.iva, le scarpe, i vestiti. Già, i vestiti.

Oggi invece sarà il giorno delle prime volte: il primo ufficialissimo giorno di lavoro, il primo giorno di vita nella casa nuova, la prima volta che dormirò su quel letto e fisserò quel soffitto sconosciuto prima di addormentarmi.

359 – casa

Ieri alla fine è stato il gran giorno. Quello in cui staccando un paio di assegni e mettendo qualche fima, si diventa proprietari di due mazzi di chiavi per un appartamento ancora senza nome ma che, da ora, per comodità chiamerò casa.

Dopo la consegna del mazzo di chiavi, il giro per controllare che tutte funzionassero (e no, ne mancava una e un’altra il proprietario di casa l’ha spaccata dentro una serratura) e qualche firma e qualche chiacchiera, ecco che siamo finiti sperimentare il pranzo da Farina & co, bar/ristorante/pizzeria vicino alla nuova Coop di Bergamo.

Cosa dire di un posto molto molto curato e arredato bene, con personale gentilissimo e veloce e rapido e in cui per altro si mangia anche bene a prezzi modifici? Nulla, se non che ci si tornerà spesso in caso di necessità.

Poi un assurdo giro per riempire il GPL dell’altrui macchina.

Ed infine il ritorno a casa e il tanto, troppo olio di gomito per (iniziare a) pulire il tutto.

La casa era stata chiusa forse per troppo tempo e c’è da dire che i precedenti inquilini non brillavano per pulizia, visto che quello che è venuto fuori pulendo la cucina, smontando ogni parte possibile e andando pesante con lo Sgrassatore Chanteclair, ormai divento mio nuovo BFF.

Poi, mentre io facevo altro (mail e telefonate – troppe – di lavoro), qualcuno ha ben pensato di conrrollare la lavastoviglie: era rimasta una pastiglia di detersivo mezza sciolta mezza no da chissà quanto tempo; il filtro era intasatissimo (con pezzi di vetro / plastica), le pale non sembrano voler girare tranquillamente. Robe dell’altro mondo. Però il pulibile è stato pulito, abbiamo fatto un paio di programmi a vuoto per vedere se andava tutto bene (e soprattutto per iniziare a disinfettare con un po’ di detersivo :D).

Poi, mentre io pulivo la cucina, qualcun altro si occupava del bagno e della vasca rovinata (ma come fai a pulire la vasca con la spugnetta graffiante, come fai?).

E poi è stato il turno dei pavimenti e del parquet: la polvere e lo sporco. Ma il peggiore in assoluto era (ovviamente) il pavimento del balcone. Balcone in realtà non bellissimo, con un affaccio bruttino (sopra il corsello dei box, vista colata di cemento del palazzo di fronte), con un paio di vasetti con piante morte, che però mi hanno fatto venire tantissima voglia di iniziare a riempirlo di verde e curarlo e farlo crescere.

Vedremo, come tutte le cose folli che mi sto mettendo in testa, come ad esempio l’imparare a cucinare.

E poi, ridendo e scherzando, sono arrivate le 8.

Una chiamata per avvisare casa vecchia che stavamo arrivando, un’altra chiamata per arrivare casa vecchia che no, ci fermavamo di nuovo a mangiare da Farina & co (secondo giro: pizza. Buonissima, pasta sottile ma non troppo, poco unta, servita rapidissimamente).

E poi, dopo vari messaggi per organizzare la serata con gli amici – o meglio: paccare la serata con gli amici, accusando stanchezza – succede che esattamente quando entri nel cancello, passi davanti ad una delle amiche del gruppo. E visto che è destino,  come non salutare e uscire diretti per andare a sentire un paio di amici suonare live nella loro cover band ingaggiata per una serata alla piscina del paesello?

358 – solito

Solita cena all’Osteria Qui da Noi, soliti amici (con +1 direttamente da Roma e un -1 che purtroppo ha paccato), solito giretto passando dietro al Diamantone, poi nel parchetto nuovo, poi su sulle scale verso la piazzetta in mezzo ai tre palazzi dai nomi che non ricordo, poi la passerella e Gae Aulenti, privata delle sue fontane dopo l’incendio della macchina nei parcheggi sotterranei.

Chiacchiere, tante chiacchiere. La felicità di rivedere un amico che non rivedevo da troppo. Solito ottimo buon cibo. E tanti, troppi in bocca al lupo per il trasloco di doman… ehm… oggi.

Quindi, devo iniziare a preoccuparmi?

357 – rivisti

Dopo troppo tempo ci siamo finalmente rivisti.

Sono passato a prenderti, mi hai portato come tuo solito in posto decisamente carino che – pur essendo in zona – ovviamente non conoscevo.

Abbiamo parlato tanto, tantissimo. Mi hai aggiornato sulle tue avventure, io sulle mie (con tutti i commenti del caso sui miei Illusionista e Psyco, mentre tu mi raccontaci di Arraffameriti).

Ed è incredibile quanto, pur nelle nostre diversità, ce la intendiamo e ci capiamo al volo.

E non posso non ringraziare il caso che ci ha fatto conoscere, andare subito d’accordo e instaurare questa bella amicizia.

356 – confermato

E quindi oggi Apple Store, giusto per capire cosa succederà al MBP, dopo lo scherzetto di ieri.

Il Genius ha confermato il problema alla scheda grafica e preventivato un 390€ di intervento e pezzo sostitutivo ( + IVA) e 4-5 giorni di lavoro.

Inutile dire che ho accettato, gli ho affidato il Mac e son tornato verso casa, tutto sommato contento di non essere stato costretto a comprare subito una nuova macchina.

Vediamo di tirare ancora un po’ avanti con questa ed aspettare l’uscita della prossima revisione HW, sperando che Intel ce la faccia a consegnare la nuova famiglia di processori iperfighi.

Tanto, di spese da fare per il momento ci sono. E il 9 settembre, giorno di presentazione di iPhone 6 si avvicina inesorabilmente…

355 – MacBook Pro

Oggi è il giorno in cui il mio fido MacBook Pro, che in tutti questi anni non ha ancora ricevuto un nome, ha deciso di abbandonarmi.

Ho l’impressione che siano problemi legati alla scheda video: aveva iniziato a fare le bizze , non risvegliandosi più da uno stop: spegnimento forzato, riavvio, strane righe spezzettate sullo schermo, boot automaticamente interrotto a metà e sequenza che ripartiva in ciclo, per una decina di volte finché le righe sono scomparse e – solo a quel punto – si è riacceso.

Credevo di averla scampata e invece no: oggi, mentre stavo lavorando, lo schermo è diventato tutto a pixel giganti e poi è diventato nero e qualche secondo dopo si è spenta la musica, le ventole, tutto. Ora non funziona più neanche i led dello stato di carica della batteria.

Domani si va dal Genius e vediamo quale sarà il responso, ma se effettivamente bisogna intervenire sulla scheda logica, immagino si tratterrà di sborsare almeno 400-500€. O temo di più.

E non posso neanche darmi dello scemo per essermi dimenticato – anni fa – di attivare l’Apple Care, perché in ogni caso sarebbe stato fuori garanzia: i tre anni sono passati esattamente un mese fa.

Ora: non sono infastidito per il dover spendere tutti quei soldi (almeno 2.200€) per comprare un nuovo Mac. Alla fine, stavo già valutando l’acquisto di una nuova macchina, ma preferivo aspettare perlomeno l’uscita di Yosemite (così da avere una macchina uscita già di fabbrica con il nuovo O.S.) o tirare fino alla prossima revisione HW (che arriverebbe comunque minimo tra 7-8 mesi, visto che la linea di portatili è stata rinnovata verso metà/fine luglio).

Sono invece infastidito dal fatto che di tutti i periodi in cui poteva rompersi, il Mac si è rotto questa settimana. Non settimana scorsa o la prossima: no, ieri sera, oggi, proprio quando devo lavorare e concludere (o per lo meno portarmi avanti) alcuni importanti lavori prima dell’inizio di settembre e la ripresa della settimana lavorativa in ufficio. Com’è quella cosa che si dice sulla sfiga?

Comunque, ho provato a dare una chance al vecchio MBP che avevo passato a mia madre: ho installato un paio di programmi della CC, attivato la Dropbox, reinstallato Chrome e Skype e via: di nuovo operativo con quello che serve (di fondamentale). Credevo peggio, ma il buon Leo ma se la cava ancora abbastanza bene, pur essendo un modello di fine 2007. E sicuramente aiuta tantissimo lavorare su un sistema praticamente intonso (avevo fatto infatti una inizializzazione completa prima di passarlo a mia madre), ma forse è anche merito di Snow Leopard, decisamente meno affamato di risorse per fare il figo con le animazioni e le trasparenze di Maverics e (soprattutto) Yosemite.

Quindi, sono nella situazione di avere un muletto abbastanza funzionale e domani capirà cosa fare dopo aver parlato con il Genius: riuscirò a continuare sul muletto e aspettare la riparazione del mio oppure uscirò dall’Apple Store con un Retina sotto braccio?