Volete sapere come ha fatto a capire tutto? Ma è ovvio, dall’anello, inequivocabile segno che in tuo figlio c’è qualcosa che non va.
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L’arrivo a casa
Man mano che dalla grande cittá mi avvicinavo al paesello, saliva l’ansia. L’ansia di varcare la soglia di casa, trovarli magari svegli, ad aspettarmi.
E mentre il cancello automatico si apriva, esitavo, tanto che si è richiuso. Una telefonata ad una mia carissima amica, sperando che fosse sveglia. Un salto da lei, un paio di toast da mangiare e un po’ di compagnia. Pensando ad altro, guardandola in versione casalinga disperata mentre stirava cumuli di vestiti, mentre assieme al suo ragazzo tentavo di capire perché non funzionava più l’audio di Sky, armeggiando tra cavi impolverati di un’altra epoca.
E ora, l’arrivo a casa, nel mio letto.
E la voglia di essere lontano, altrove. Perché non credo di avere la forza di affrontare tutto ciò, non so cosa succederà domani, il terrore di dover affrontare discorsi che non sono in grado di affrontare.
La voglia di scappare, fuggire, evitare. Come sempre.
Come ho sempre fatto.
In ogni cosa.
Codardia?
Risvegli
Io so solo che ora, nonostante la presenta tranquillità di ieri, sono in ansia.
Oggi, Torino
In macchina, dormicchiando in un qualche modo, mentre qualcun altro guida verso Torino.
Una visita alla cittá con i genitori. Però il sonno è molto, forse troppo…
Dipendenze
Immortalare
Momenti di gioia.
Sorrisi, risate.
Faccie allegre e spensierate.
Attimi che mi piacerebbe immortalare, per sempre, per poi rivedere, con calma, tra qualche tempo.
Un bel modo per salutare l’ufficio, prima delle vacanze.
Anticipazioni
Appena tornato da una splendida serata a Bergamo. Una casa bellissima, il fortissimo senso di famiglia che ne traspare, una vista meravigliosa. Poi, loro, gli sposini. E un gruppo di 30 e più amici per festeggiarli. Ma queste sono solo anticipazioni nella notte, pensieri sparsi.
* questo post è stato scritto alle 2 e passa di notte, appena tornato a casa. Una serie di pensieri sparsi, scritti velocemente, via iPhone, mentre il sonno mi assaliva. Avevo controllato l’assenza di accenti prima di inviare il tutto, ma mi hanno fregato lo stesso. Ora non mi ricordo cosa avevo scritto, a parte quella frase in corsivo, che magari non era neanche così. Il resto è perso, per sempre, nei meandri di questo internet..
Bolle
Vuoi adottarmi?
Non e’ che qualcuno vuole un bel gattino tutto nero? O la sua sorellina (quasi) tutta bianca?
[e gia’ che ci sono provo pure a postare le foto direttamente dall’app di WP per l’iPhone]
Errori
Mai fare l’errore di dire a qualcuno che forse, insomma, potrebbe farti comoda una Moleskine.
Più che altro perchè poi, dopo giorni e giorni e giorni, potrebbe saltare fuori, quasi dal nulla a chiederti quale Moleskine vuoi. Perchè no, la risposta “una Moleskine normale” non va bene, non funziona. Ed è tragico che tale risposta non funzioni, perchè, voglio dire, io sono uno indeciso e lo sono decisamente troppo, e non posso essere indeciso persino su una Moleskine! Perchè con o senza elastico, apertura a libro o a blocco, carta per acquarelli, normale o sottile, copertina morbida o rigida o addirittura colorata, fogli lisci a quadretti o a righe. Fortuna però che la scelta dell’elastico impedisce la scelta dei colori, disponibili solo nelle versioni poco spesse delle Moleskine e accoppiate con un (volutamente) pessimo gusto estetico.
E, in ogni caso, rimane il dubbio sorto dopo aver visto l’ultima serie di moleskinerie che Ale Orange ha pubblicato sul suo flicker, con fogli colorati. Bisogna scoprire quale sia il pusher di Moleskine da cui l’AO si rifornisce oppure è semplice pos-produzione a Photoshop?