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Periodu

Boh, solito periodo un po’ così…

Vacanze che volgono al termine, troppo poco mare e l’impossibilità di rientrare nell’ottica dei libri e del lavoro.

Passerà, si farà il solito rush finale, ma quest’anno pesa ancora di più.

L’entusiasmo si sta spegnendo.

Bumpers

Alla fine il Bumpers gratuito è arrivato.

Ho finalmente tolto la plastichetta a display e retro e infilato la custodia. Mi piace molto, sia a livello estetico e migliora un po’ l’impugnatura. Sul segnale, bah, a me non sembra cambi granché e non noto peggioramenti rispetto al 3G, anzi!

[questo post è stato realizzato interamente da un iPhone 4, pure la foto]

PS: l’ho già detto che il rendering dei font sul Retina Display è qualcosa di sensazionale?

È che non ho voglia di sorridere (e non è per i taglietti che ho su tutte le labbra e mi fanno un male cane)

Alla fine lo sapevo da quando ho visto questa mattina la tua chiamata di questa notte delle 2:43.

Alla fine lo sapevo che c’era qualcosa che non andava, ma non ho avuto il coraggio di chiamarti, fino a poco fa, perché non volevo saperlo, non volevo sentirlo.

E alla fine ti ho chiamato.

E dalla voce ho subito capito.

Però alla fine io per queste cose non ci so fare.

E più che stare zitto ad ascoltare non sono capace.

Però neanche tu volevi parlare. E di fatto non hai parlato.

Sono stato zitto in silenzio ad ascoltare il tuo silenzio, senza sapere cosa fare e cosa dire, come sempre.

Ecco, è in questi casi che penso che forse come amico non sono molto bravo.

Né al telefono, né forse di persona.

Però ora, sapere che tu stai così e non riesco a fare nulla non mi fa sentire tanto bene.

Ed è per questo che ora, non riesco a sorridere.

Serate e serate (e i soliti pensieri a vanvera)

Ecco, lo ammetto.

È proprio un bel periodo. C’è la fatica dello studio e dell’uni. Però mi sto veramente divertendo.

Sto passando degli ottimi momenti con persone a cui tengo veramente moltissimo, sto conoscendo nuovi aspetti di altre e approfondendo amicizie.

Mi sento fortunato per aver avuto l’opportunità di fare certi incontri e sono contento di come sto affrontando ultimamente le situazioni: ci si butta e via. Se va bene va bene; al massimo ci lecca le ferite ma almeno non rimane il rimorso del non aver tentato.

E poi io adoro Milano. Mi piace, di notte. Mi piace guidare ed è una bellezza quando scopri che allontanandoti dalla solita strada scopri quartieri meravigliosi.

Quando all’improvviso ti trovi davanti ad Altra Sede o ti sbuca un Pirellone illuminato. E poi via, nel traffico della notte, passando per strade deserte e strade piene di vita.

E comunque, cara, ancora auguri, che senza di te questa bella serata non ci sarebbe stata.

Dell’osceno e ridicolo giro pizza

Alla fine siamo andati nel solito posto. Quello che fa il migliore giro pizza in tutta la zona ad un prezzo più che accettabile.

Solo che si è trasferito in un nuovo locale, enorme e veramente bello, a dispetto di come era prima. La classica piccola pizzeria da paesello con 4 tavoli in croce.

Arriviamo e già iniziano i dubbi: esibizione di Celentano2, famoso (?) coverista che vanta numerose serate all’attivo nel cincondadario.

Ci portano di sopra, dove c’è la nostra tavolata, quella di 4 signori anziani e quella dell’enorme fan club dello pseudo cantante.

Inizia la musica a tutto volume, unz tunz. Roba che non riuscivamo neanche a parlare tra vicini.

Servizio pessimo, con un cameriere antipatico che non si segnava le ordinazioni tranne poi dimenticarsele di segnarsele e dovevamo ricordarci noi di chiedere che fine aveva fatto l’ordine.

Pizzaiolo che non aveva voglia di sbattersi e quindi ci arrivavano 2 teglie di pizze, entrambe dello stesso gusto. Una cosa MAI vista. E dire che da loro c’erano almeno 4 gusti diversi per volta, molto variabili e spesso ci chiedevano suggerimenti per cosa volevamo. Questa volta nulla. Abbiamo chiesto di avere le pizze diverse, almeno a metà, ma no, il pizzaiolo non ce la fa a stare dietro a tutti, ci son troppi giri pizza. Dove, lo sapeva solo lui.

Poi Celentano2 ha iniziato a cantare. Roba tipo “attenti al lupo”, “fuoco nel fuoco”, “sarà perché ti amo”, “mambo nr.5”, “io vagabondo”. Poi un mini momento karaoke con alcuni del suo fan club, poi balli scatenati, bah.

Nel frattempo, ci arrivavano birre e lattine di coca che mai avevamo chiesto. Una volta ok, la seconda volta bah, alla terza abbiamo bloccato il cameriere, che anche se finiamo la coca/birra, al massimo ci chiedi se vogliamo altro, non è che ce ne porti una, giusto?

Poi il teatrino. Arriva il cameriere antipatico. Chiede chi ha prenotato e domanda se sapevamo come funzionava. Crediamo che ci stesse prendendo in giro, che so, che magari si doveva cantare col Celentano o robe del genere. Invece no. Inizia a dire che costa 15€, forse 20€ (eh?! Abbiamo sempre pagato sui 12€, mangiando sempre tantissimo!), ma che non sa. Che c’è una bibita a testa inclusa, ma che non sa se ci siamo stati dentro, ma lui crede di sì, però vabbè, che gli amari sono esclusi, i dolci sono esclusi, i gelati dono esclusi, ma i caffè sono inclusi. spazientiti per quello che ci sta dicendo, per il tono usato, alla fine tagliamo con un “guarda che paghiamo quello che c’è da pagare. Portaci il conto e ci arrangiamo noi.

Dopo minuti e minuti, il nulla. Chiediamo ad un altro cameriere. Questo scende e in neanche un minuto è da noi con il conto e la quota singola: 14€ a testa. No comment.

Raccogliamo i soldi e andiamo in cassa. Battuta sul fatto che ci hanno fregato con Celentano2. Lamentela sul giro pizza ben poco giro. E racconto delle parole del cameriere. Questa sorride, sorrisone e ci dice che lavorando anche per un altro ristorante, magari il cameriere di è confuso. Ma sorrideva. Uno di quei sorrisi “quello lì ora lo strozzo”.

Speriamo l’abbia fatto

Free

Where did we go wrong
Where did we lose our faith
My brother is in need
But can he depend on me
Do you think if one of you tried
Maybe you could find
A better friend than any other
If you gave more than you took
Life could be so good
Come on and try
Now’s the time

‘cause you’re free
To do what you want to do
You’ve got to live your life
Do what you want to do

Do what you want
Do what you want to do

Are we all strangers
Does anyone really care
Deep down we’re all the same
Trying to hide our pain
You think you can never trust another
‘cause they’re all out to get ya
We have to live in this world together
If we open up our hearts
Love can finally start
Come on and try
Now’s the time

‘cause you’re free
To do what you want to do
You’ve got to live your life
Do what you want to do

Bridge when you’re down and you’re
Feeling bad
Everybody has left you sad
Feels like no one will pull you through
It’s your life whatcha gonna do
Make that change let’s start today
Get outta bed get on your way
Don’t be scared your dream’s right there
You want it reach for it

‘cause you’re free
To do what you want to do
You’ve got to live your life
Do what you want to do

Do what you want
Do what you want to do

Sotto le coperte

E così mi ritrovo sotto le coperte a non riuscire a dormire.

Il fastidio di prima è passato, però mi son ricordato che devo ancora rispondere al presidente per la storia dell'”esperto”.

FriendFeed e Twitter dormono beati, nessuno scrive nulla e ciò dovrebbe convincermi che queste ore sono fatte per tenere gli occhi chiusi e sognare belle cose.

Invece no, perché se chiudo gli occhi, partono i pensieri su molte, troppe cose. E allora preferisco stare sveglio, andare avanti fino al momento in cui sfinito chiudo gli occhi ed è già domani.