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Fiat Adventure by Leo Burnett

Altra pubblicità decisamente carina, simpatica e ben fatta per Fiat Argentina. Perché da noi le campagne di Fiat, soprattutto le stampate, sono semplicemente tremende?

fiatofficepreviewjpgfiathomepreviewjpgfiatfilingpreviewjpgGet out of the world you live in

Advertising Agency: Leo Burnett, Buenos Aires, Argentina
Chief Creative Directors: Seto Olivieri, Pablo Capara
Creative Directors: Luis Sanchez Zinny, Carmelo Maselli
Art Directors: Ammiel Fazzari, Carmelo Maselli
Copywriters: Juan Ignacio Galardi, Matías Eusebi, Luis Sanchez Zinny
Agency Producer: Mariana Haxell
Photographer: Juan Mathe (argentinafoto)
Account Director: Hernán Cuñado
Account Executive: Emanuel Abeijon
Published: June 2008

Via Ads of the World

Welcome to heartbreak

Artist: KANYE WEST feat. Kid Cudi
Song: Welcome to Heartbreak
Director: NABIL nabilphotography.com
Editor: Ryan Bartley
Post: Ghost Town Media
Producer: Kathleen Heffernan
Label: Island Def Jam
Production Co: Partizan

Il video è stato realizzato dalla Ghost Town Media, dopo “mesi di duro lavoro”, come scrivono sul loro sito. Il video è veramente bello. E no, quelli che si vedono non sono errori di compressione, ma effetti grafici voluti. Sbalorditivo. E sarei curioso di sapere quali programmi hanno usato e come hanno lavorato…

Interessanti anche molti altri lavori della casa di produzione, tra cui il video di “Help Me” degli Alcaline Trio.

HDR – That only works backward

hdr-that-only-works-backward

A volte ci sono dei Meme carini, decisamente carini.

Direi che è il caso di questo.

Ecco il gioco:

Queste le regole:
1 – Cliccate qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Special:Random
Il titolo del primo articolo random che vi capita è il nome della vostra band.

2 – Cliccate qui: http://www.quotationspage.com/ (e poi su “Random Quotes” a sinistra)
Le ultime quattro o cinque parole dell’ultima citazione che vi appare sarà il titolo dell’album.

3 – Cliccate qui: http://www.flickr.com/explore/interesting/7days
Terza immagine, non importa qual’è: quella sarà la copertina del vostro disco.

4 – Con Photoshop, create la copertina del vostro disco di debutto.

4,5 -La prima lettera del tuo nome: usa il primo font sul tuo computer che inizia con la stessa lettera

Con la fortuna che mi ritrovo, la mia immagine (favolosa!) era ovviamente protetta e l’ho potuta scaricare solo in bassa risoluzione.

Carino il nome della band: HDR e veramente interessante il titolo dell’album, tratto da questa citazione.

Via Larvotto
e i troppi tag arrivati via FB dai miei colleghi di Bvs Beach

PS: credo si noti ma lo preciso lo stesso: non c’avevo proprio voglia di sbattermi…

Vicky

victoriabeckham-eltonjohn-oscarparty-la-22022009-01jpgNon sono capace di disegnare.

Lo so e lo ammetto.

Eppure quando ho visto questa foto… lei, la Vicky, mi sembrava proprio uno di quei figurini di moda. Ho collegato la tavoletta grafica e ho provato a fare qualcosa.

Non chiedetemi perché ho usato questo stile. Il risultato no, non mi piace. Semplicemente tremendo.

Però ora vado a letto. E poco alla volta, imparerò e migliorerò.

Victoria Adams Beckham - ink draw

Ask the right question

BBC: Ask the right question

BBC World News: Ask the right question

Advertising Agency: Ogilvy, Johannesburg, South Africa
Creative Director: Jonathan B. Fran L
Art Director: Peter L
Copywriter: Sanele N.
Photographer: Stock
Published: January 2009

Ma qualcuno mi spiega questa campagna pubblicitaria? Vuol dire che quelli della BBC sono così bravi da riuscire a mettere in difficoltà anche un furbone (per non dire di peggio) come il nostro amato premier Berlusconi?

Via Ads of the World

Un nuovo (orribile?) logo per ENI

Logo Eni - Bob Norda

Allora. Avevano un logo fenomenale, studiato da Bob Noorda. Il famosissimo cane a sei zampe. Un lettering serio e studiato. Un logo bello, simmetrico, riconoscibilissimo.

E cosa ti fanno?

Beh, eliminiamo la simmetria, togliamo la maiuscola, cambiamo il font, mettiamo dei bei bordi arrotondati e facciamo sbordare fuori dal giallo il cane. Così fa molto più web 2.0, no

Eni Logo 2009

Se poi ci aggiungiamo pure una animazione in flash del cubo (ma da dove è saltato fuori!?) che ruota e un po’ di “bagliore esterno”, il gioco è fatto.

Che schifo, vero?

Campagna di Current.tv censurata: la parola agli autori

Ho trovato qui questo testo, scritto (da quel che ho capito) dagli autori della campagna pubblicitaria censurata dalla ATAC di Roma, con strane (e non coincidenti) motivazioni. Direi che il testo è da leggere, fino in fondo, più volte. E vorrei avere Sky, per riuscire a vedere quei due documentari, che sembrano in ogni caso interessanti.

Non ricordo il nome di un critico d’arte, della corrente formalista russa, che affermava qualcosa tipo: se all’inizio del racconto lo scrittore descrive un chiodo piantato nel muro, alla fine il protagonista dovrà impiccarsi con una corda fissata a quel chiodo.

Alludo alla pertinenza. Alludo a uno dei “comandamenti pubblicitari” di Bill Bernbach:

“sii provocatorio ma assicurati che gli stimoli nascano dal prodotto stesso. NON E’ GIUSTO mostrare in un annuncio pubblicitario un uomo messo a testa in giù solo per attirare l’attenzione. Ma E’ GIUSTO mettere un uomo a testa in giù per dimostrare che il prodotto impedisce alle cose di cadergli dalle tasche”.

Non abbiamo bucato la Bibbia con dei proiettili per profanare un testo sacro. Abbiamo voluto simboleggiare il tema dell’inchiesta Vanguard sui martiri della camorra. Un prete ucciso perché dava fastidio a un’associazione di criminali. Questo annuncio pubblicitario si propone di farvi vedere l’inchiesta. Perché lo merita.

Lo stesso discorso vale per l’annuncio sulla guerra segreta in Iran. Non dobbiamo avere paura di vedere un fucile in un annuncio pubblicitario. Semmai dovremmo avere paura di vedere esercito e ronde per le strade delle nostre città.

I Vanguard Journalist rischiano letteralmente la pelle andando nelle aree più “calde” del pianeta, là dove non arrivano altri media, per raccontarci quello che sta accadendo. O che è accaduto e nessuno ci ha raccontato. Sono le inchieste per chi si pone ancora delle domande, per chi cerca delle risposte. Il canale televisivo voluto da Al Gore ha un commitment preciso: se vuoi cambiare il mondo devi prima comprenderlo. Non è solo politica. E’ prima di tutto un pensiero. Quello che in Italia sembra spaventare tanto. Sembrano tutti atterriti dalla eventualità che noi italiani si torni ad avvertire una lontana necessità, quasi un remoto formicolio, come quando si è dormito troppo a lungo, di ricominciare a pensare. 25 anni di “mediasettizzazione” della TV hanno prodotto un devastante sortilegio al nostro paese. Addirittura peggiore dell’effetto procuratoci dai 9 anni (su 14) di governo Berlusconi. Ci hanno fottuto il senso critico” di una generazione”.

Abbiamo fatto una campagna di prodotto. Niente di più. Non ci teniamo proprio a essere visti come i nuovi Toscani della pubblicità. Quelle sono provocazioni gratuite. Le nostre sono e saranno sempre al servizio del prodotto. Vogliamo che si parli di questo. Non di cOOkies. A questo punto temo che anche i prossimi annunci finiscano nel mirino di qualche funzionario, pretore, o imbecille in cerca di pubblicità personale o semplicemente incompetente. Ma non sarà colpa della pubblicità. Sarà stupidità, o la paura di chi non vuole che noi italiani si possa esercitare la nostra facoltà di pensiero.

Tutto questo mi fa tornare in mente il “comandamento” con cui un bravissimo art director italiano (Agostino Toscana) chiosò una volta l’elenco dei comandamenti di Bill Bernbach: “Procurati al più presto un passaporto. E soprattutto usalo”. Lo scrisse almeno sei anni fa, forse sette. Prima o poi seguirò quel consiglio. Nel frattempo, vorrei tanto che questa ingiusta censura contribuisse a piantare un chiodo a cui si impiccasse la carriera politica di qualche incompetente.