Archivi categoria: Me or Not?

196 – improvviso

E così, all’improvviso, ti ritrovi al secondo venerdì e pensi alla settimana appena finita.

C’è stato un bel po’ da fare, problemi da affrontare, consegne da rispettare. Son tornato a fare un paio di quelle giornate di 14/15 ore davanti al computer, come ai tempi della tesi.

Ma la fortuna è che c’è sempre modo di organizzarsi in modo e gestirsi con un po’ di serenità.

Infatti è un venerdì, c’è stato un bel po’ da fare, ma la settimana è passata come un fulmine senza che me accorgessi.

195 – vicendevolmente

Mi son reso conto che non sono più quell’animale sociale con la smania di avere 250mila gruppi di amici da seguire, con le 250mila proposte per il sabato sera che arrivavano da altrettante persone diverse, l’indecisione totale mista alla paura di trascurare troppo qualche rapporto e il timore di passare troppe serate da solo.

Invece sto diventando un lupo solitario. Sto imparando a stare bene con me stesso e sto alimentando (beh, credo) quella manciata di amicizie profonde che ormai si contano sulla punta delle dita.

E così non è più un problema passare le sere da solo, a casa, senza sapere cosa fare; non ci rimango più male se scopro che era stata organizzata una serata X e io non c’ero.

Al contempo, i Social stanno perdendo per me parte del fascino e dell’attrazione. Ho scoperto che riesco a vivere anche senza, soprattutto Facebook. Twitter invece rimane, per lo meno in lettura; Instagram non si tocca, ma stanno diventando toccate e fughe rapide, non mi interessa più verificare di non essermi perso nemmeno una foto dal feed e sto facendo una selezione dei following: persone che conosco e persone che fanno belle foto.

Invece sto continuando con questo 365. Mi piace, per quanto sia sempre più faticoso trovare tutti i giorni qualcosa di cui parlare, soprattutto quando l’unico argomento di cui scrivo sono io, io e ancora io. È difficile, veramente difficile, ma si continua.

Ammetto però di provare un po’ nostalgia di quei tempi in cui c’era tutto il gruppo di amici di blog, ci si leggeva sempre e – soprattutto – c’era la voglia di commentarsi vicendevolmente, confrontarsi, discutere, dare consigli. Commenti spesso lunghi e articolati, sempre molto belli e interessanti da leggere.

Oggi tutto questo non c’è più, fagocitato dalla velocità e superficialità dei social media. E mi manca.

193 – fegato

Gli imprevisti ci sono sempre. E ci saranno sempre cose che succedono e ti fanno incazzare.

Ma ho imparato che basta fermarsi un secondo, tirare un respiro e affrontare tutto con un sorriso.

A volte non serve, a volte non si risolve comunque, ma per lo meno non ti sei distrutto per nulla il fegato e quello che alla fine farà una pessima figura non sei certo tu.

192 – pergolati

Un po’ di cose da fare la mattina, un pranzo veloce, di corsa in macchina visto in stazione e poi via, in treno verso Milano come non succedeva da un po’.

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Una riunione sotto un pergolato, un giro in piazza Gae Aulenti in attesa del treno verso casa. E quella strana sensazione di non strovarsi a Milano.

191 – serigrafia

Un’altra bella giornata, che fa decisamente assaporare l’arrivo della primavera.

Un viaggetto in macchina fino a Bergamo, per un workshop di serigrafia in buona compagnia di un’amica e un’ex-collega.

La scoperta di un mondo così interessante che colpevolmente ammetto di non conoscere più di tanto.

Una cena tranquilla, un bel po’ di chiacchiere e poi via, si deve già tornare a casa…

190 – cartoomics

E poi arriva il weekend e inizia con una giornata di totale relax in fiera, a girare in ottima compagnia. Con tranquillità, senza nessuno che ci correva dietro, senza tutta quella quantità di persone che di solito si accalca in fiera e ti fa odiare l’umanità intera e te stesso che hai deciso di andarci.

E poi alcuni giri strani alla ricerca del distributore di benzina più vicino e ti fanno scoprire una parte di fiera che non avevi mai visto. E ti fai un passeggiata da solo, in un parchetto vista NH, dopo aver parcheggiato su un palazzo tutto colorato che non ti fa neanche pensare di essere nel deserto di Rho – Fiera.

189 – definizione

E così, è finita la prima settimana della nuova vita da freelance.

Tutta in assestamento, tutta da definire, ma riuscendo finalmente a guadagnarci in qualità della vita e relax. Non che non si sia sgobbato, perché le consegne all’ultimo secondo ci sono sempre, le urgenze, i cambi idea improvvisi. Eppure è tutto diverso.

E l’aver potuto lasciare la macchina chiusa in garage per quasi 3 giorni di fila fa strano. E pure le passeggiate sotto questo bel sole che anticipa la primavera.

187 – cucina

Che poi, per il momento, la mia sopravvivenza è messa a dura prova dalla mia totale incapacità in cucina (e dall’odio profondo verso pentole e fornelli).

È più forte di me: mi stufo e mi annoio a stare vicino ai fuochi. E sicuramente è un circolo vizioso, perché stufandomi ed annoiandomi non ho mai imparato a cucinare nulla e quindi mi stufo e mi annoio proprio perché non so farlo.

Però, dai: qualche piccolo passo in avanti è stato fatto. Lunedì ho barato preparandomi una insalata + tonno. Martedì ho aspettato che qualcun altro preparasse il pranzo. Ma oggi ho dovuto fare da me.

E magari a voi sembra poco, ma vi assicuro che riuscire a preparare una pasta al pomodoro, con un decente risultato, per me è una grande conquista.

186 – regime

Il problema di questa nuova avventura è che di base non ha ritmi e regole imposti da altri.

È tutto lasciato alla tua capacità di organizzarti, di darti delle scadenze e di rispettarle.

Ed è una sfida, quando sei chiuso in casa con tante distrazioni (dalla playstation a Netflix all’internet intero).

Però, come di diceva un caro amico, è solo questione di tempo e di abituarsi ad un nuovo regime.