Archivi categoria: Me or Not?

170 – #bsb

È alla fine è andata e parlando sinceramente, pensavo peggio.

Certo, prendere 2 cameraman e 2 maxi schermi che proiettassero indiretta quello che succedeva sul palco anche per chi era lontano era troppo.

Certo, potevano evitarsi tutti quei discorsi infarciti di inutile retorica e di messaggi promozionali ogni 2 canzoni.

Certo, potevano evitare di fare tutte quelle nuove canzoni tratte dal nuovo album (anche se la cosa inquietante era vedere gente che le sapeva e le cantava).

Però vedersi aprire il concerto con The Call, vedere dal vivo la coreografia di Everybody, risentire As long as you love me e vedere chiudere il tutto con quella bomba di Larger than life… Ecco, come dire: ne è valsa la pena.

169 – km

Non sono neanche a metà giornata e ho già macinato un bel po’ di kilometri.

Ma la prospettiva della giornata sembrava interessante e alla fine lo è stata. Sia per cibo, che per paesaggi che per compagnia.

Ora si deve solo tornare indietro (sigh) e organizzarsi per i bsb (yeah!).

168 – fingere

Era iniziata come una leggera tosse.

Ora la tosse è peggiorata, la voce non c’è più, la gola fa un male boia e anche il risveglio è stato un incubo, con una schiena completamente a pezzi.

Però questa sera c’è la presentazione del libro di L., a cui non posso mancare, domani è in programma in giornata una gita fuori porta e la sera mi attendono i Backstreet Boys ad Assago.

Quindi farò finta di stare bene fino a domani notte. Poi potrò morire in pace dall’alto dei miei ritrovati 15 anni.

167 – #Max20

Che poi alla fine domenica sono riuscito ad andare, per la prima volta nella mia vita, ad un concerto di Max Pezzali, insieme a G. e I.

Inutile dire quanto mi sia piaciuto, a parte l’inizio incerto con le canzoni del nuovo album (che non apprezzo molto) e una serie di lyrics backdrop piuttosto scialbi e amatoriali (ma dico io, anche il Times New Roman dovevano usare? Ci mancava poco che comparisse anche il Comic Sans!).

Inutile parlare delle emozioni nel ricordarsi ancora a memoria tutte (TUTTE) le canzoni e riuscire ad associarla ognuna ad un ricordo più o meno felice dell’infanzia.

E il tutto è stato apprezzato maggiormente visto che eravamo seduti in ottimi posti numerati. E questo è solo merito di G. che si è sbattuto per comprarli.

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164 – G.

Non sono uno che ricorda facilmente numeri e date.

Però riesco sempre a ricordarmi che oggi sarebbe il tuo compleanno.

E se ci penso, mi ricordo anche quel tuo numero di casa che componevo praticamente ogni pomeriggio e mi ricordo le telefonate lunghissime, passate sdraiato sul tappeto del corridoio, col filo della cornetta tirato rischiando di far cadere il telefono da un momento all’altro e parlando chissà più di cosa per ore e ore.

E penso che oggi avresti anche tu 29 anni e chissà costa staresti facendo e se saremmo riusciti a rimanere in contatto, nonostante il passare del tempo.

163 – incredibilità

Lo ammetto: non ci ho mai creduto fino in fondo.

Perché sapevo che ci sarebbe stata troppa gente da gestire, troppe variabili da considerare e troppe poche persone veramente convinte di.

Poi abbiamo fatto tardi, tra apertitivi + torta in posti affollatissimi, tra la ricerca di noodles (chiusi) e la scorpacciata di arrosticini.

E poi arriviamo, c’è una coda pazzesca e ci arrendiamo, il gruppo si divide e ci muoviamo verso il Ricci con l’idea di bere qualcosa e ovviamente no, chiude.

Sconfitti decidiamo di tornare a casa, ma poi arriva una provvidenziale chiamata, inversione di macchina e via, pronti per ballare.

Il locale è strapieno, si muore di caldo.

Ma ci vuole un attimo e la serata parte per il verso giusto, tra incontri di amici e chiacchiere varie con perfetti sconosciuti. Finisce poi che arriviamo a chiusura e un bel ragazzetto semi ubriaco va dal tuo amico a chiedere il permesso di rubarti.

E a parte queste conclusioni di serata che solo al Glitter possono succedere, arrivi a pensare che è incredibile come ci si riesca sempre a divertirsi, uscendo con un sorriso stampato e una allegria esagerata.

E no, malfidenti, non è colpa della troppa vodka. Perché con quella ci sono andato leggero, dovendo portare a casa sana e salva una dolce donzella.

162 – tetris

Un solito impegnativo week-end, tentando di incastrare tutti gli impegni e le poche ore di sonno con lavori da consegnare, amici che vengono a Milano e che sarà impossibile vedere, cene di compleanno, serate al Glitter, pomeriggi in buona compagnia e un concerto di Max Pezzali.