Controllare il back-end di quel maledetto sito e vedere quel che stanno facendo. Che poi viene l’ansia e non si riesce più a dormire. E mi viene da piangere, perché lo sapevo che non avrei mai dovuto accettare quel lavoro.
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Conclusioni
In pratica, non sono per nulla in grado di gestire il mio tempo e ogni programmazione che faccio salta miseramente.
Il buongiorno si vede dal mattino #2
Ricordarsi di leggere sempre attentamente tutte le clausole del regolamento del corso di laurea.
F**k.
Ti trovo bene. Ma mi sei deperito?
C’è che qualcuno qualche giorno fa mi ha detto che mi trovava veramente in forma e chiedeva pure se avevo messo su qualche chilo, perché mi vedeva veramente bene.
Poi qualcun altro mi ha detto invece che mi trovava smagrito e deperito e con una brutta cera (ok, le parole esatte non sono queste, ma il significato circa).
Oggi ho finalmente capito a chi dare ragione. E credo sia il secondo. Perché sono giorni che ho orari sballati, mangio malissimo e poco perché mi manca completamente l’appetito e al massimo mi ritrovo la notte a mangiare schifezze, come patatine e sacchetti di pop-corn scaldati al microonde.
E poi c’è l’ansia, l’ansia per quel lavoro che non capisco perché faccio così fatica a portare avanti. L’ansia dei problemi, dei css che sballano, dei temi cancella-e-rifai-tutto che forse è meglio, l’ansia delle email e di quelle paure irrazionali che mi mandavano in crisi tutte le volte che guardavo la inbox di gmail.
E i pianti notturni, che ormai son diventati un appuntamento fisso.
E sì, sto male e sono il solito coglione che non è in grado di parlarne e che sorride e risponde grugnendo con un sì certo tutto bene.
Forse dovrei imparare ad aprirmi di più con chi mi vuole bene, ma forse sono ancora troppo testardo e orgoglioso per riuscire a chiedere aiuto.
Espressioni
Non so come mai mi sia venuto in mente ora, ma è stato un orribile flash.
Era la sua faccia, quando l’ho salutata per uscire all’aperitivo di ieri sera. Aperitivo che – per una volta – hanno saputo per tempo. Era un faccia truce e disgustata. Come se ci fosse qualcosa di male nell’andare ad un aperitivo a Milano.
E in realtà , mi ha ferito, ancora una volta.
Buoni propositi
Di solito i buoni propositi si fanno alla fine dell’anno per l’anno nuovo. Ma io sento il bisogno di farli ora, perché non posso andare avanti così.
Adesso non c’è nessuna occasione particolare, ma ne sento il bisogno, ora, per me, anche per tentare di mettere una fine simbolica a questo periodo un po’ così.
- Devo imparare a parlare di più di me, di quello che sento. Perché non ha senso rispondere bene con la voce da male e non rispondere e svicolare ed evitare di parlarne.
- Non lascerò allontanare nessuno amico, nessuno di quelli a cui tengo. Perché ho avuto la fortuna di conoscere un sacco di persone speciali e non me le voglio lasciare scappare via.
- Devo smettere di procrastinare sempre tutto e arrivare all’ultimo momento. Perché è solo fonte di stress e pasticci. E ciò varrà anche per l’università . Tentare finalmente di studiare settimana per settimana in modo da arrivare rilassato all’esame e non esaurito.
- Non devo avere paura di leggere le mail e i messaggi e non devo farmi venire l’ansia per questo. In fondo basta leggere e rispondere. Piuttosto, dovrei imparare quando dire sì. E nel caso, calcolare anche un prezzo adeguato.
- Dovrei tentare di mettere su qualche chilo e magari capire cosa poter fare per muovermi un po’, escludendo WiiFit e party di gruppo a Just Dance.
- Voglio arrivare ai tre anni. E ai tre anni e mezzo. E poi ai quattro.
4 amici
Ci sono 4 amici con cui di tanto in tanto si riesce ad uscire.
E quando capita, va a finire che mi sento sempre molto bene in loro compagnia.
Riassunto della domenica precedente
Sì, sono stato tutto il giorno alla Cresima del nipote di B. Dovete lamentarvi ancora per molto?
Andata e ritorno con in mezzo una cena
Il problema è che me accorgo sempre quando me ne vado. Ma quella casa mi manca. Tanto, tanto, troppo.
È ancora troppo presto
Vi è mai capito di essere nel letto, luce spenta e non riuscire a dormire? Continui a pensare che devi liberare la mente in modo da non aver più nulla da farle fare e riuscire quindi finalmente a dormire.
E invece succede quella strana sensazione. Come se tu diventassi piccolo piccolo e il letto e la stanza sempre più enormi. Da bambino mi succedeva sempre, soprattutto quando ero a letto ammalato. Ma diventava spesso un incubo di cui avevo una paura folla, visto nel buio della stanza comparivano ingranaggi sempre più grandi che venivano verso me.
Ora invece l’incubo è interno a me. Perché ora sono i pensieri a tenerlo sveglio e mettermi paura. Penso ai capitoli e agli argomenti dei libri, vedo impressa nella mia memoria la pagina del sito orribilmente sfigurata da Internet Explorer, la collego a porzioni di CSS e penso a come risolvere il bug, rileggo mentalmente email che mi fanno girare le scatole e pendo a possibili probabili risposte.
Ma tutto questo non va bene, perché tra non meno di 4 ore devo svegliarmi, lavarmi, sbarbarmi, fare colazione e prendere un treno per Milano, ricordandomi di fare il biglietto.