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2/2023

Ho finito, con immenso ritardo, Shameless.

Dopo 11 stagioni, siamo arrivati all’epilogo della saga dei Gallagher. Una saga cruda, a tratti brutale, sempre esagerata che però è giunta fino a un season finale degno e quasi composto, senza mai scadere troppo di qualità in questi 11 anni di show.

[Glee] Cough Syrup

[questo post ed il video contengono spoiler per chi non ha ancora visto la 3×14 di Glee]

È che quasi perdi la speranza che Glee possa ancora darti emozioni. E poi, ad inizio puntata, ti ritrovi questa canzone, accompagnata da quelle scene di Karofsky. Un personaggio che hai odiato e poi, poco alla volta, amato.

http://www.youtube.com/watch?v=9b7mvefaBPA

Ed è un strazio vederle. Vedere come ha inizio la fine, come per lui sia impossibile sostenere una situazione simile a quella di cui si è reso responsabile con Kurt.

La fuga, la negazione, l’impressione di aver perso ogni cosa, la profonda solitudine.

La disperazione, risolta con una irrazionale soluzione che è solo una delle vie di fuga più semplici. E la meticolosità nel preparasi all’atto.

Scene che si prendono possesso di te e ti bloccano il respiro, riaprendo a forza ricordi, pensieri e situazione che pensavi di avere sepolto per sempre. E invece riemergono con forza e stai ancora più male perché, purtroppo, sai benissimo cosa vuol dire finire in quelle tenebre.

Life’s too short to even care at all oh
I’m coming up now coming up now out of the blue
These zombies in the park they’re looking for my heart oh oh oh oh
A dark world aches for a splash of the sun oh oh

Evangelion: 2.22 you can (not) advance

Finalmente ce l’ho tra le mie mani.

La versione rimasterizzata, ridoppiata, ripensata, risceneggiata della seconda parte di Neon Genesis Evangelion.

Questa nuova versione cinematografica, si discosta molto dalla serie originale, eliminando tutte quelle parti che non funzionavano per nulla. Man man che il film procede è sempre uno spettacolo per gli occhi, per le orecchie e per la mente. Vedere la trama notevolmente rimaneggiata, rimanere sbalorditi dalle novità, avere gli occhi umidi per tutta la parte finale.

Forza, forza, andate a comprarlo, che merita.

Everything is better with zombiesâ„¢

È Halloween e tutte le serie americane se ne escono con puntate a tema. Ma c’è chi ha fatto di più.

La AMC se ne esce con il pilot (trasmesso praticamente in contemporanea mondiale) di The Walking Dead, un mini serial di 6 puntate tratto dall’omonimo fumetto di Robert Kirkman.

Ansia e paura a parte (soprattutto la prima parte), il pilot è fatto veramente bene. A livello di regia (gli esperti dicono Frank Darabont), inquadrature e atmosfere.  E poi, voglio dire, ci sono gli zombie!

Sin-sational world

Sì, ok, ultimamente scrivo pochissimo. E non scrivo neanche più delle solite cose.

Però, che dire: sì, sto seguendo Glee. E ho atteso a lungo la puntata del Rocky Horror Glee Show.

E cavoli, che puntata! Avrei preferito una versione “più musical”, anziché vedere tutte quelle interruzioni, però veramente niente male. Bravissima Mercedes, con un’ottima reinterpretazione di Sweet Travestite, stupende Brittany e Santana, decisamente sottotono Kurt e un Puck disperso.

http://www.youtube.com/watch?v=1CW7nLTQU1U

E adesso, dopo questo puntatone, vedremo come prosegue la serie.

90210

Alla fine, ho finito anche la seconda stagione.

Non ho ancora capito bene cosa ne penso. La prima stagione era troppo piena, il ritmo degli eventi serrato e quasi ai limiti dell’assurdo. La seconda stagione invece sembra almeno più verosimile dal punto di vista della velocità della narrazione e dell’approfondimento, ma si stacca ancora di più dall’originale, con quell’osceno remix della sigla e l’assenza quasi totale di Kelly, ormai ultimo legame con la serie storica, visto che anche il Peach Pit è sparito, surclassato dal più sofisticato Beach Club.

Alla fine sembra il solito teen drama, ma non inventa nulla di nuovo, nulla che non si sia già visto in The O.C. o in Dawson’s Creek, in realtà, ma ancora più esasperato dai soldi di Hollywood, mostrando però la poca creatività degli autori, che ruotano sempre intorno a 3-4 temi che si ripetono continuamente. I personaggi sono in continua evoluzione, ma non possono continuare ad assere buoni, cattivi, buoni, cattivi, cattivi, buoni. E basta, dai, autori, decidetevi. E poi ci sono dei personaggi, che potrebbero anche sparire visto tutti i casini che han combinato.

E devo dire che tutto sommato non mi è dispiaciuto, anche se – ovviamente – i serial TV veri sono di tutto altro livello.

La cosa assurda è che ero incuriosito dalla serie perché nei giorni scorsi avevo letto che non so quale dei protagonisti della serie si scopriva gay. Ma no, non succede né nella prima né nella seconda. E quasi mi ero dimenticato del perché ero curioso di vederla. Poi ho cercato informazioni per capire se esiste già una terza stagione e sono finito su Wikipedia, che conferma che non c’è ancora, ma spoilera chi “diventa” gay.

Non avrei pensato che potesse essere lui. E avrei preferito rimare stupito vedendo l’episodio in questione piuttosto che farmi rovinare il gusto del colpo di scena da Wikipedia.

Commenti a freddo su Raiperunanotte

Ok, oggi è il domani di ieri sera.

E sono arrivate le prime solite notizie previste:

È partita la guerra dello Share con Auditel parla di 13% totale (escludendo gli streaming web), mentre la RAI smentisce e parla si e no di un 3-4% massimo. Intanto Current su twitter parla di “1.039.000 telespettatori solo su Current (in media 538.000 al minuto). 9,13% di share sulla piattaforma SKY”.

Berlusconi definisce la trasmissione inaccettabile, attacca Santoro e c’è già chi si sta muovendo per provvedimenti disciplinari nei confronti di Santoro.

C’è una trendmap simile a quella che avevo postata ieri, ma che include il confronto con altre parole chiave. Risultato? Ieri sera il tag #raiperunanotte ha quasi raggiunto il volume di #obama su twitter. (ringraziando Ezekiel per il monitoraggio e il tweet)

Questo invece il trend geografico, ringraziando sempre Ezekiel, che evidenzia ancora il digital divide che regna nel Sud Italia:

Poi, alcune segnalazioni di post (a mio avviso) interessanti:

Rai per una notte: era o non era TV? su Media-Mondo
Santoro, lo share e la rivoluzione su Crisis? What crisis?
L’insostenibile leggerezza di minimizzare su Telemac0
“Rai per una notte” ex post di Roberta Milano
Raiperunanotte e la distribuzione dei contenuti televisivi di Nicola Mattina

E giusto per la cronaca, mi ha fatto un certo effetto comparire sulla pagina di Twazzup come uno dei maggiori influencer relativo all’evento e ricevere un sacco di retweet 🙂


Aggiornerò il post man mano che troverò nuovi post interessanti

Toh, un cuoco! – Commento a caldo per Raiperunanotte

È finito da poco Raiperunanotte.

Le cifre sono impressionanti: 120.000 utenti unici in streaming collegati a live.raiperunanotte.it, quelli collegati dalle home dei vari giornali, diversi canali televisivi terrestri (locali e non), il supporto satellitare di Current.tv, alcune radio (circuito Radio Popolare ma anche RadioNation1 via web), gruppi d’ascolto in 200 piazze d’Italia oltre a tutta la gente fuori dal palazzetto di Bologna teatro dell’evento. E poi gli sponsor (prima tra tutti Fastweb) e le donazioni (50mila donazioni da 2.5€) per finanziare la trasmissione.

Notevoli, veramente notevoli gli interventi di tutti partecipanti, a partire da uno scoppettante Luttazzi (finalmente in “tv” dopo 8 anni), passando per Lerner, Travaglio (1 e 2), Gabanelli, Monicelli, Vauro, Crozza, Santoro. Unica stonata, forse Morgan, chiamato perché escluso, ma che non è riuscito (per un motivo o per un altro) a fare un discorso sensato con dei contenuti e ha interrotto senza possibilità di rimediare Iacona.

Non più talkshow con politici litiganti, ma un vero e proprio evento che è riuscito a mescolare i mezzi di comunicazione. Interessante come un format, Annozero, tutto sommato vecchio e noioso che nasce dalla tv, si sia è trasformaro in altro, finendo principalmente sul web e riescendo a generare un’ondata di commenti tramite l’hashtag #raiperunanotte (qui su Twazzup), tanto da incuriosire anche utenti Twitter di altre nazioni. Si parla di oltre 4000 tweet all’ora, record storico per l’Italia e secondo Trendistic, si è raggiunti lo 0,18% (anche se avevo visto anche un 0,19) di tweet sul totale. Un numero veramente impressionante, calcolando la diffusione di Twitter in Italia rispetto al resto del mondo

Un mix di mezzi, che porta anche l’esperienza della “tv” ad un altro livello, abbandonando la passività e rendendola invece attiva, commentabile. Genera discussioni in realtime e ulteriore diffusione per l’evento. Ma come dice Vittorio Zambardino:

Domani si vedrà meglio tutto ciò che è successo

[…]

Ma forse la cosa più probabile è che scoppi qualche “scandalo” e che si riprenda a discutere di “regolare il web”

che si lega indissolubilmente al dubbio che compare su L’Espresso:

Ma Raiperunanotte, […] è stato anche il battesimo di una nuova televisione: quella che non ha paura, quella che è forse normale in tutti i paesi dell’occidente, ma che da noi è diventato impossibile fare.

Non si sa ancora se è una televisione possibile, o se rimarrà l’esperienza di una sera: ma guardando e ascoltando gli ospiti di Santoro parlare, veniva da chiedersi che cosa sarebbe oggi l’Italia se per quindici anni non fosse stata anestetizzata da una comunicazione omologata, paludata, autocensurata anche nelle trasmissioni meno controllabili dal governo, come quelle di Floris e Santoro. Veniva da chiedersi che cosa sarebbe oggi l’Italia se i telegiornali non fossero – sempre, anche nei periodi in cui Berlusconi non è stato al governo – dei grandi silenziatori e degli inesorabili frenatori.

Per chi si fosse perso Raiperunanotte, è qui su RepubblicaTV, mentre sul Corriere c’è un buon riassunto dei passi più salienti della trasmissione.

Rai per una notte

Ora in onda, sul web (uno tra tutti qua: live.raiperunanotte.it), in radio, o in TV (RaiNew24, Current TV al canale 130 di Sky).

Raiperunanotte, la trasmissione che forse diventerà un’evento molto importante per la storia dei media, contro il regolamente sulla par condicio che di fatto ha eliminato i talk show dai palinsesti televisivi in un momento – quello che si avvicina alle elezioni – in cui invece la gente ha bisogno di essere informata.

Come dice Santoro, organizzatore e conduttore della serata:

Rai per una notte’ è un avvertimento democratico che serve a rompere il silenzio e bucare il filo spinato che rischia di avvolgere la Rai. […] Andremo in onda per riaccendere l’informazione che è stata spenta – continua Santoro – Per la prima volta si potrà parlare dello sciopero bianco degli abbonati della Rai, privati dei loro programmi che cercheranno in tutti i modi di rivedere. Da Bologna racconteremo quello che ci è accaduto realmente in questi giorni perchè non è stato fatto con chiarezza

La serata è stata finanziata dagli sponsor (uno tra tutti, Fastweb) e con la raccolta di 50mila donazioni da 2,5€, nonché supportata da Al Gore e dalla sua rete televisiva Current TV.