Finalmente, con il mio solito ritardo, l’ho visto.
E non ho parole.
Perchè con questo film la Pixar ha superato se stessa. E quanto di più bello io abbia visto sul grande schermo, da un sacco di tempo a questa parte.
Un insieme unico di buoni sentimenti, fantascienza, ambientalismo.
Perchè non si può non ridere dei piccoli disastri quotidiani, non si può non patteggiare per il povero robottino schiacciarifiuti innamorato della tecnologica Eve, non si può non odiare il malefico Auto e non si può non tremare nella scena della discarica sulla nave spaziale.
E tutto mentre sullo sfondo assistiamo alla degenerazione della razza umana, incapace di camminare, agire, pensare da soli, senza l’ausilio della tecnologia, una degenerazione interrotta proprio da uno dei “pasticci” di Wall•E.
Ed è pazzesco come Pixar ha dato vita e sentimenti a dei robot che non sono esattamente antropomorfi. Era già riuscita egregiamente in questo compito con i pesci di Alla ricerca di Nemo e le macchine di Cars, ma ora si è superata. Wall•E, Eve e quasi tutti gli altri robot sono vivi e comunicano i loro stati d’animo praticamente senza parlare.