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28 – propositi, work in progress

Avete presente quei propositi?

Beh, ci sto lavorando. E testimoni amici e colleghi, direi che ci sto riuscendo.

Ora ho eliminato i risvegli social e quando sono in macchina guido.

Non sono più riuscito a prendere un treno per andare a lavoro da un mese a questa parte, quindi niente Kindle, niente partitelle con 3DS o Vita.

E in giro con gli amici, beh, a volte è ancora difficile stare lontano da quello schermo.

Però, dai: poco alla volta ce la sto facendo, giusto?

Forse

La chiusura di un progetto importante in pochissimo tempo, grazie ad un ottimo lavoro di squadra, tra numeri scleri, indecisioni e cambi dell’ultimo minuto.

Il pasto delle 17, per poi riprendere il solito delirio di cose da fare.

Una pubblicazione in arrivo.

Una nuova veste social che ha preso forma.

Cose che sembravano in un modo e che in realtà sono in un altro.

E alla fine, uscendo da quell’ufficio a quell’orario assurdo, ho guardato oltre quel muro abbattuto.

E forse tutto lo stress, la stanchezza e la negatività dei giorni scorsi se ne sono andate assieme alla polvere.

Oggi sono felice.

Non rompere le vetrine

Oggi scioperate, scioperiamo. Ma se finisce oggi non risolviamo niente. Il vero sciopero inizia domani e dura tutta la vita: dire di no a chi se ne approfitta, a chi ci condanna al limbo, a chi ci vuole mediocri. Rompi il sistema in modo nonviolento, con la forza del tuo no, dei nostri no. Devono essere tantissimi.
Insomma, fratello fossimo in piazza ti direi di non rompere le vetrine: rompi le palle. Pretendi chance, opportunità, occasioni. Niente di garantito, solo la possibilità di giocartela.

Lettera ad un fratello che sciopera