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Esperti di informatica #2

Ed eccoci al secondo episodio.

Ho fatto tutte le prove del caso e tutto funziona a dover sul sito dell’associazione. E la cosa mi è stata pure confermata dalla mia solita angela custode di WP & dintorni (beh, non solo quello, ma in questo caso ha svolto questa funzione).

Ho quindi mandato al tipo questa email:

Guarda, non capisco il problema.

Sono appena entrato con la mia utenza, la tua e quella presidente. Ho fatto delle modifiche all’articolo che vengono regolarmente salvate (puoi vedere vedere nell’elenco delle revisioni a fondo pagina nel post) e visualizzate (se carichi la pagina del post XXX vedrai che ho messo in italico una piccola parte della prima frase, proprio con la tua utenza che dici non funzioni.

Che browser usi? Ho fatto prove con Chrome, Firefox, Explorer (anche il 6) e non ci sono problemi di compatibilità. Hai provato a svuotare la cache?

Nel caso, fammi uno screenshot della pagina.

E sapete lui cosa mi ha risposto, questa sera, con 3 email di seguito?

1:

MA COME TI PERMETTI? RIMETTILO COME PRIMA, NON TI HO DATO IL PERMESSO DI MODIFICARE L’ARTICOLO CHE IO HO REDATTO.

2:

vergognati

3:

guarda è stata un’azione ignobile, mi complimento.
SPERO CHE TU LO RIMETTA A POSTO AL PIù PRESTO

Ora cancello il DB.

Veramente

Esperti di informatica

Nell’associazione è arrivato un nuovo, bravissimo esperto di informatica, che si occuperà di gestire il sito. Bene, benissimo, meglio.

Perché, già, WordPress è difficilissimo da usare. Non ci riescono neanche con un how-to visuale fatto di innumerevoli screenshot, frecce e istruzioni passo passo.

Ma comunque ora c’è questo nuovo nuovissimo bravissimo espertissimo di informatica.

Volevo finire l’articolo ma non riesco a modificarlo come mai?

Certo.

Se non mi dici a quale articolo ti riferisci e quale difficoltà incontri, proprio non so cosa fare, eh.

E non ci fai una bella figura se prima mi hai chiesto dove sia il box “categorie” nella schermata di editing di un post.

Comunque, benvenuto esperto di informatica.

Nel frattempo a me è salita un po’ rabbia addosso.

E mi sto trattenendo dall’avviare Cyberduck ed eliminare l’installazione di WordPress.

Arrangiatevi, grazie.

E alla fine, 2.8.6

Oggi giornata di tavole, tavole, tavole, tavole e ancora tavole.

Poi tavole, tavole, tavole e tavole.

Nel frattempo, il blog aveva qualche piccolo problema di connettività. Né wordpress ne voleva sapere di auto-aggiornarsi, sbattendomi addirittura fuori dalla configurazione e negandomi ogni acesso.

Ma alla fine, il buon vecchio metodo via ftp ha funzionato.

Ringraziando, as usual, la mia (sempre più adorata) wp-salvatrice.

Quattro chiacchere con Rolling Stone

Oggi giornata interessante @ PoliMi.

Un seminario organizzato dai professori del Laboratorio di Metaprogetto.

Relatore: Carlo Antonelli, direttore di Rolling Stone Italia.

Un personaggio scoppiettante, forse addirittura esplosivo, assolutamente provocatore.

Affascinante, nel modo in cui ha raccontato il momento storico in cui è nato Rolling Stone, tutta la carica che aveva e quali sono i valori insiti nel brand in America.

Un brand che porta con sé la fiducia nell’esperienza diretta, non l’informazione ma la capacità di raccontare una storia, un giornale che allarga le coscienze senza confini definiti (musica, cinema, TV, letteratura, politica), un brand che è attento allo spazio pubblico, alla politica e che fa della cultura visiva una parte fondamentale della comunicazione.

Antonelli è stato implacabile nei raffronti con la realtà italiana, in cui però sono riusciti a trovare delle analogie per portare, con successo, Rolling Stone anche nelle nostre edicole.

Frasi, freddure, provocazioni, cinismo e forse anche un ego notevole.

Frasi che forse estrapolate dal contesto vogliono dire poco o nulla, ma che mi hanno comunque colpito.

E poi abbiamo trovato tutti quei distretti industriali, sparsi in Italia. Dove si lavorava e lavorava, da lunedì a venerdì. E allora rock ‘n’ roll per noi era quello che se ne stava da lunedì a venerdì chiuso nella sua uniforme, nella giacca e cravatta. E dal venerdì alla domenica si toglieva la sua polo con le Hogan, mostrava il tatuaggio e si sfondava con il SUV, drug e con altre cose che – per brevità – chiameremo Marrazzo

Snob. Radical chic.

Un personaggio che dice che – ehi – il mondo dell’editoria cartacea e delle riviste è in crisi. Non ha più senso fare una rivista cartacea che poi, per metà mandi al macero. Eppure è lì e la dirige, e sembra anche bene.

Si son ritagliati la loro fetta di mercato

senza andare contro i poveracci [le altre riviste musicali]; come Robin Hood siamo andati contro i giganti che facevano giornali gay tout-court, senza dichiararlo

hanno de-targettizzato il giornale, l’hanno reso senza tempo, collezionabile, inclusivo di tutti gli stili esistenti, rilassante.

Rolling Stone. Rock ‘n’ Roll style magazine.

PS: Carlo Antonelli assume Ritalin. E lo ammette pure.

PPS: se n’è uscito anche con un

ora per noi è rock Natalie, quell’armadio di due metri che si faceva le righe – e non solo – col badge della regione Lazio

Tutto mentre ero offline

Uno non può neanche permettersi di stare offline per un giorno che succede un po’ di tutto:

  • il Gatto ha cancellato Fermenti Gattici e ha scritto un nuovo post, copiandomi il theme, tra l’altro.
  • Madonnaccia ha rilasciato la nuova versione di Celebration, la fan version. Posso dire che è addirittura peggio dell’altra? Da una parte non c’è lei che fa la zozza con Jesus, però, checcavolo! Almeno l’album edit potevano usarla, no?
  • Monopoly City Streets è stato resettato e ora i server sono completamente irraggiungibili. E’ vero che era annunciato, ma almeno lasciare uno splash screen che informa che stanno lavorando e torneranno online il prima possibile?
  • è uscito l’album dei Muse e il video di Uprising.
  • su FriendFeed oggi non è successo nulla
  • hanno scontato The Sectret of Monkey Island per iPhone. E’ pesantissimo e scaricarlo via wifi direttamente dall’iPhone è comunque un supplizio
  • qualcuno ha scritto un post su di me mentre ero distratto
  • Riccardo Luna, il direttore di Wired, ha postato la cover in anteprima del numero 8. A me sembra proprio bruttina. Il 7, lo confesso, non l’ho ancora letto tutto.

Il day after, il Monopoly, il Genius e il troppo puttanpop

Giornata tranquilla, oggi.

Un bel giro tra tutti i vari blog alla ricerca di post sulla fiaccolata di ieri a Milano. Belle le foto e le voci dalla rete. Tremendi i silenzi della stampa tradizionale.

A lavoro tutto bene.

L’hype per Monopoly City Street, i cui server di gioco non hanno retto l’impatto di chissà quanti aspiranti giocatori. E quando finalmente ero online mi ero trovato con Piazza Duomo, via Montenapoleone, Corso Vittorio Emanuele e Corso di Porta Vittoria già comprate e palazzinate. Ma la vendetta è stata tremenda e istantanea: gli ho costruito una fabbrica inquinante. E tiè!

Monopoly City Streets

Poi l’evento Apple.

La vecchia linea abbassata di prezzo, i nuovi iPod Nano con videocamera, radioFM e supporto al Nike+, l’iPod Touch e il Classic di capacità aumentata e i nuovi colori per lo Shuffle, l’iPhone OS 3.1 e iTunes 9, con la sua nuova GUI a cui ci dovremo abituare, il nuovo Store (che non mi piace) e un Genius rinnovato.

E queste sono le mie 12 stazioni radio automatiche, già definite troppo puttanpop da qualcuno.

iTunes Genius Mix