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Lavoretti in corso

Ho trovato* questo post che spiega i cambiamenti da apportare al CSS del blog per renderlo compatibile con le didascalie (captions) introdotte con la versione 2.6 di WordPress e per far tornare funzionante il posizionamento delle immagini.

E sono in ogni caso importanti cambiamenti da apportare, considerando che (se ho capito bene) il vecchio metodo verrà abbandonato.

Così ho messo (finalmente) mano ai CSS, anche perchè mi ero accorto di un errore nella visualizzazione delle liste ordinate (o almeno, così era su Safari, non so se su Firefox si vedevano bene).

Risolto velocemente il problema delle liste, ma inserendo il nuovo codice per l’allineamento delle immagini, i tanto sofferti cubotti scappano via dalla loro posizione e si mettono nel bel mezzo della pagina. ARGH!

Urgono investigazioni [o anche una mano da parte di qualcuno più esperto di me, perchè ho come l’impressione che il mio file CSS sia inutilmente contorto, pesante e ridondante in alcune parti].

 

* ok, lo ammetto, non l’ho trovato. L’aveva segnalato xlthlx tra gli i suoi shared items di Google Reader (funzione disponibile, se ne siete interessati, solo con l’interfaccia in lingua Inglese USA).

Accentate

E’ arrivata l’app di WordPress per l’iPhone. E’ assolutamente una figata: velocissima, essenziale e permette anche di salvare le bozze localmente e pubblicarle (generando quindi traffico dati) in un secondo momento.

Così, prima, complice Fastweb saltato in ufficio, mi son messo a scrivere il post precedente direttamente sull’iPhone. Ed era venuto anche bene, bello. Poi la connessione è tornata e l’ho pubblicato. Peccato per il problema delle accentate che saltano, almeno secondo quanto dicevano su twitter, proprio come per la prima versione dell’app di Facebook. Pensavo però che non fossero riconosciute correttamente e non avevo fatto caso al problema, confidando in una soluzione, manuale, via web, con tutta calma.

E invece no. Le accentate non saltano. Le accentate troncano tutto il resto del post. ARGH!

E così, in realtà, quel che vedete del post precedente è la seconda versione. Quella rifatta, dopo un po’, con molti particolari già dimenticati. E, ne sono sicuro, era più bella la versione precedente, che ora è irrimediabilmente persa. Grrrr!

Siti archeologici (del governo* italiano, in realtà)

Stavo facendo indagini sulla questione wifi libero/legge antiterrorismo per il post precedente.

E sono incappato nel link del pdf. Bello bello, lo clicco, sapendo però già che capitò ben poco del testo della legge.

E invece mi ritrovo davanti una pagina che capisco ancora meno ad un primo sguardo che recita così:

Errore 404: Pagina non trovata

Se il documento che state cercando è precedente all’8 maggio 2008 vi invitiamo a cercarlo nell’area “Siti archeologici” di Governo.it.

Oppure utilizzate il nostro motore di ricerca o la mappa del sito.

Ebbene sì! Se il documento è precedente all’8 maggio 2008, devo andare nell’area archeologia del sito del governo*. Un’area in cui sono presenti i link ai becchi portali, ognuno (sembra) perfettamente funzionante col proprio motore di ricerca interno.

Ma dico io. Ma siam pazzi!? Archiviare interamente il vecchio sito? Poi.. vecchio! Risale al 2007 ed è stato archiviato a maggio 2008. E quello precedente era del 2006 ed è “vissuto” un solo anno. Perchè i siti vecchi vengono completamente archiaviati e non c’è una funzionalità di ricerca per trovare le informazioni, anche quelle vecchie, in modo facile e comodo!? Perchè se cerco qualcosa di vecchio devo vedermelo con la vecchia, antiquata, scomoda e brutta grafica?

Ma dico io, cambiano la grafica e già che ci sono cambiano tutto il motore che ci sta dietro, quindi vengono “persi” tutti i contenuti!? Tanto, cosa vuoi che costi rifare tutto il sistema dietro ad un portale del genere. Tanto di soldi, in Italia, ne abbiamo!

E a questo punto, se non sono in grado di fare un sito dinamico serio, che passino a WordPress, che almeno è gratis, trovano un sacco di nuovi theme e non c’è mica bisogno di archiviare i vecchi siti!

 

* sì, lo so, governo si dovrebbe scrivere con la maiuscola. Ma, mi spiace, non la merita.

La Fonosfera e gli sviluppatori

Lo ammetto: il progetto FON mi ha sempre attirato e incuriosito. L’idea di condividere un pezzo della propria connessione agli altri, per poi ricevere in cambio la possibilità di sfruttare un pezzo della connessione degli altri quando sono in giro per qualche nuova città, magari dall’altra parta del mondo.

Un progetto portato avanti con un piccolo access point wi-fi (la Fonera) che costa pochissimo (e poi c’erano pure tutte le varie offerte promozionali!). Anzi, credo si possa persino dire, con assoluta certezza, che è l’access point meno costoso presente sul mercato. E incarna appieno quell’ideale di condivisione che è la base del web 2.0. Certo, in questo caso non si condividono conoscenze, informazioni, esperienze. Si condivide qualcosa di più concreto, si condivide la connessione, si condivide l’accesso alla rete, una cosa che in Italia serve, visto che mancano. Sì, è vero, poi dipende dalle zone e anche solo a Milano c’è una disomogeneità tremenda, ma mancano. No, non considero le reti wi-fi lasciate incautamente aperte dai proprietari, mi riferisco a punti di accesso di locali/bar/comuni/società che offrono un accesso ad internet totalmente gratuito o con un costo sensato (non certo i 2€/ora degli hot-spot Telecom, per esempio. E FON, da questo punto di vista, offre agli Alien (chi non ha una Fonera) 15 minuti di accesso gratis, più che sufficienti per guardare le mail o le ultime news, oppure l’intera giornata a 3€; i Bill, ovvero chi ha la Fonera e condivide la connesione, invece hanno accesso illimitato e gratuito attraverso tutti gli hot-spot FON in tutto il mondo.

Tralasciando per un momento i dubbi sulla sicurezza di avere un wifi aperto e il pasticcio normativo che regola (vieta?) in Italia wi-fi pubblici, il progetto FON mi è sempre piaciuto, anche per lo stile che lo caratterizza. No, non mi riferisco a un puro livello grafico. O almeno, non solo: mi riferisco soprattutto allo stile comunicativo, a mio modesto avviso perfettamente azzeccato. Da’ l’idea di una società fresca, giovane, attenta e sensibile alla rete. E lo da’ pur se sicuramente è un’azienda che guadagna, non solo dalle connessioni, ma anche dalle collaborazioni con importanti società – vedasi l’inglese BT, la Zon Multimedia in Portogallo o il progetto portato avanti con il comune di Arezzo.

La Fonera è sempre stata oggetto di “hacking” e di modifiche, di firmware non ufficiali per aumentarne la capacità.

E come credete abbia risposto FON? In realtà… così!

Sì, ha iniziato a sviluppare la Fonera 2.0, che sarà anche dotata di presa USB per collegarci un hard-disk che potrà essere condiviso in rete e su cui la Fonera stessa potrà salvare dei contenuti che lei stessa provvederà a scaricare, via torrent, senza utilizzare un computer. E quelli di FON hanno deciso di chiedere l’aiuto di quegli stessi sviluppatori che hanno creato i firmware modificati per la prima versione della Fonera. Ha chiesto loro di dare una mano per sviluppare nuovi software o il supporto ad altri device usb per la Fonera 2.0, coordinando il proprio lavoro attraverso la nuova community Fonosfera:

La Fonera 2.0 sarà una piattaforma aperta agli sviluppatori affinché possano costruire le proprie applicazioni, proprio come un iPhone sbloccato. Una piattaforma aperta non è nulla senza una community di sviluppatori, ecco perché oggi vogliamo annunciare il lancio della Fonosfera, la nostra community di sviluppo che non coinvolgerà solo la Fonera 2.0 ma tutti i prodotti FON. Sappiamo che esistono già delle community che fanno cose fantastiche con le nostre Fonere, aggiungendo nuove funzionalità o eliminando dei bug. L’idea dietro alla Fonosfera è di rendere disponibile, a tutti gli utenti FON, il lavoro svolto dalla community, sia quello già concluso sia quello in corso d’opera.

La Fonosfera offrirà l’opportunità, a tutte le community già esistenti, di lavorare in maniera indipendente ma, al contempo, contribuire allo sviluppo dei prodotti FON, Fonera 2.0 e relative applicazioni incluse. La Fonosfera offrirà agli sviluppatori uno spazio in cui raccogliere e condividere i propri progetti e, infine, renderli disponibili agli utenti finali di tutto il mondo. Questo spazio includerà un framework con strumenti di sviluppo e di community, come svn, trac, forum, mailing list, wiki, ecc. Abbiamo selezionato alcune community che hanno dimostrato di poter fare cose strepitose con la Fonera, e inviato loro la versione test della Fonera 2.0.

E io, sinceramente, nel mio cantuccio, sono curioso e impaziente. Sono curioso di vedere questa Fonera 2.0, vedere le applicazioni e le funzionalità che avrà. Vedere se manterranno le promesse. Ma io credo che lo faranno.

18 luglio

Lo devo ammettere. Ero partito prevenuto. Ma loro mi hanno stupito.

L’home page, finalmente, è chiara, ordinata, leggibile. E mi piace un sacco la sezione “di cosa si parla a…” che sfrutta (anche se per ora l’algoritmo non sembra molto raffinato) il geotagging dei post. E, a Milano, indovinate un po’ di cosa si parla? Beh, del Gatto che si lamenta per l’errore di Skymino e della Vecchia Stazione Centrale secondo Byb. Sì, è di parte, parla di blog/persone che conosco e leggo sempre. Quindi mi piace.

Meno male però che il mio schermo finisce lì. Riesco a vedere fino a Torino. Se voglio leggere altro, devo fare scrolling. E non so perchè ho fatto un’operazione così faticosa, visto che poi mi sono trovato davanti lei. La classifica. Colei che – a mio avviso – non ha alcun senso di esistere. E che tanti putiferi ha generato nella blogosfera. E che continuerà a generare.

Così ho chiuso la pagina. E ho aperto Memesphere. Sperando che queste pagine, prima o poi, verranno indicizzate pure da loro. Anche perchè, poi, come posso non adorare il loro copy?

Le parole rimangono nel tempo, ma appaiono nelle conversazioni a volte per pochi secondi.

Miracoli della voce sul protocollo internet #2

Ieri notte altro sbalzo di tensione nel quartiere.

E, istantaneamente, mi salta l’adsl. Portante azzerata, completamente.

Oggi, altra telefonata al call center. Risponde massimo, gentilissimo. Gli espongo il problema. Lui mi fa l’interrogatorio. Perchè, insomma, avevo già chiamato due giorni fa e dalla scheda risultava che i suoi colleghi mi avevo già detto che ci sarebbero volute dalle 48 ore ai 7 giorni per risolvere il guasto. Gli faccio presente che quel problema era stato risolto, ieri funzionava tutto, ma ora è saltato di nuovo. Mi risponde che, insomma, i suoi colleghi me l’avevano già detto. Dalle 48 ore ai 7 giorni. Quindi era normale. E poi, insomma, se si opera sul canale voce, è normale che magari a volta salti l’adsl. Al che sto zitto. Lui sta zitto. Dopo un mi chiede se c’ero ancora. E se avevo capito, quello che mi aveva detto, che già mi avevano detto i suoi colleghi. Mi dice che non ha più nulla da dirmi e mi riaggancia.

Ed è stato maleducatissimo. Se non l’avevo già detto. E se non s’era capito.

PS: io sono in VoIP.

duepuntosei

Ho aggiornato (con un po’ di timore) a WordPress 2.6

Funziona tutto a meraviglia.. beh, inzomma, come prima. Ovviamente il flash uploader continua a non funzionare. Ma dicono che sia colpa di Tophost (maledetti loro e i loro dieci euri annui per tenere online questo blog!).

Il plugin delle statistiche però sembra essere saltato e ora ho un blog duplicato: ho le statistiche prima e dopo l’upgrade. Uff!

Però, alla fine, chissene. Ora, forse, potrò scrivere il post che avevo in mente.