Io combatto e disprezzo:
- Tutta la pseudo architettura d’avanguardia, austriaca, ungherese, tedesca e americana.
- Tutta l’architettura classica, solenne, ieratica, scenografica, decorativa, monumentale, leggiadra, piacevole.
- L’imbalsamazione, la ricostruzione, la riproduzione dei monumenti e palazzi antichi.
- Le linee perpendicolari e orizzontali, le forme cubiche e piramidali, che sono statiche, gravi, opprimenti ed assolutamente fuori dalla nostra nuovissima sensibilità .
- L’uso di materiali massicci, voluminosi, duraturi, antiquati, costosi.
E Proclamo:
- Che l’architettura futurista è l’architettura del calcolo, dell’audacia temeraria e della semplicità ; l’architettura del cemento armato, del ferro, del vetro, del cartone, della fibra tessile e di tutti quei surrogati al legno, alla pietra e al mattone che permettono di ottenere il massimo della elasticità e della leggerezza.
- Che l’architettura futurista non è per questo un’arida combinazione di praticità e di utilità , ma rimane arte, cioè sintesi, espressione.
- Che le linee oblique e quelle ellittiche sono dinamiche, per la loro stessa natura hanno una potenza emotiva mille volte superiore a quella delle perpendicolari e delle orizzontali, e che non vi può essere un’architettura dinamicamente integratrice all’infuori di esse.
- Che la decorazione, come qualche cosa di sovrapposto all’architettura, è un assurdo, e che soltanto dall’uso e dalla disposizione originale del materiale greggio o nudo o violentemente colorato, dipende il valore decorativo dell’architettura futurista.
- Che, come gli antichi trassero l’ispirazione dell’arte dagli elementi della natura, noi – materialmente e spiritualmente artificiali – dobbiamo trovare quell’ispirazione negli elementi del nuovissimo mondo meccanico che abbiamo creato, di cui l’architettura deve essere la più bella espressione, la sintesi più completa, l’integrazione artistica più efficace.
- L’architettura come arte di disporre le forme degli edifici secondo criteri prestabiliti è finita.
- Per l’architettura si deve intendere lo sforzo di armonizzare con libertà e con audacia l’ambiente con l’uomo, cioè rendere il mondo delle cose una proiezione diretta del mondo dello spirito.5
- Da un’architettura così concepita non può nascere nessuna abitudine plastica e lineare, perché i caratteri fondamentali dell’architettura futurista saranno la caducità e la transitorietà . Le cose dureranno meno di noi. Ogni generazione dovrà fabbricarsi la sua città . Questo costante rinnovamento dell’ambiente architettonico contribuirà alla vittoria del futurismo, che già si afferma con le Parole in libertà , il Dinamismo plastico, la musica senza quadrante e l’arte dei rumori, e pel quale lottiamo senza tregua contro la vigliaccheria passatista.
Milano, 11 luglio 1914
Antonio Sant’Elia
Io ho adorato la mostra, le immagini che di sera proiettano in piazza duomo con tanti rumori…gli intona ruomori con la scultura futurista fuori palazzo reale e adoro il futurismo e le sue idee innovative!
Le immagini proiettate la sera mi sa che me le son perse… e non so se però c’erano ancora! Mi sa che era un’esibizione temporanea!
Anche a me la mostra è piaciuta, tranne per alcune cose, ma ne scriverò appena ho tempo in un post apposito 🙂