E alla fine, il primo after (di lavoro) l’abbiamo fatto.
E improvvisamente la cosa non mi ha pesato più di tanto. Perché lo stare in ufficio da solo, gestirmi tranquillo i lavori con i miei tempi e senza essere interrotto ogni 2 minuti e poi prender una metro praticamente deserta, arrivare al freddo di Rho Fiera e sperare un Regionale Veloce, sedersi in un vagone vuoto e pensare a come 11 minuti di viaggio senza fermate fossero diventati 21 con fermate.
Arrivare a casa, crollare distrutto sul letto e non accorgersi di mail entusiaste dal collega.