Che poi ci sono questi nuovi ritmi, per cui mi sveglio presto in modo da esser già operativo alle 8.30. Il pranzo arriva più o meno quando arriva (che si sa: la mia voglia di sbattermi in cucina è pari a zero). E poi si fa in modo di finire e chiudere tutto alle 17.30/18.
E dopo quell’ora lascio il Mac sulla scrivania di lavoro, lo spegno e raramente lo accendo fino alla mattina dopo.
A quel punto qualsiasi cosa (che siano mail, navigazione web, perdite di tempo varie con i social o scrittura di questi post) è fatta con iPhone o iPad. E mi sembra paradassolamente di riuscire a fare più cose, meglio e con più soddisfazione (al netto del fastidio per l’inusabilità dell’iPad 2 dopo l’aggiornamento ad iOS 7)
E sto anche scoprendo una nuova dimensione della sera, che sembra stranamente lunga rispetto a quello a cui ero abituato prima e si riesce a fare molto di più: leggere, giocare con qualche videogioco, tentare di mettersi in pari con quei 236* episodi che mi mancano delle varie serie che seguo.
* no, quel numero non è inventato. No, non mi son messo a contarli (there’s an app for that). Sì, son troppi