Io mi ricordo, di una volta, di quando veniva mio padre a svegliarmi e sussurrarmi che c’era la neve. E allora prendevo, mi alzavo, anche se faceva freddo, in pigiama e correvo alla finestra a vedere tutto il mondo, che a quel tempo sembrava infinito, ricoperto da una coperta bianca, correvo alla finestra a vedere i fiocchi che cadevano, uscivo di casa per tentare di acchiappare quei fiocchi, per farli miei, per sempre, ma immancabilmente si scioglievano istantaneamente al contatto con la mia calda mano.
E ora, invece, nulla. Nevica. Vedrò di partire un po’ prima, per evitare casini. Bisogna andare un più piano e stare più attenti in strada. Magari i treni ritardano. Devo cambiare scarpe, per evitare di bagnarmi quelle belle.
Però, oltre a questo, niente, nessun effetto, nessuna meraviglia, nessun incanto.
Solo noia e scocciatura.
quello che dici è terribilmente vero… che tristezza… non dobbiamo perdere il bambino che c’è in noi…. perderlo significa imbruttirsi e perdere la nostra parte migliore!!! proviamoci!!!
non vedo che cosa ci sia di così drammatico nel partire prima,cambiarsi scarpe, andare più adagio e stare più attenti!
Quanto ai treni, beh, non aspettano certo la neve per essere in ritardo!
SVEGLIA LORE!!!
La neve è sempre quella!!
P.S.:scusami tanto lo sfogo, non volermene, ma a me che sono molto più vecchio di te la neve continua a piacere moltissimo!
Non c’è niente di drammatico nel partire prima, cambiarsi le scarpe, andare più adagio, stare più attenti e arrabbiarsi con i treni.
Sono solo gli unici “effetti” che mi provoca la neve.
mi viene in mente “il sentiero dei nidi di ragno” in cui si racconta come il bambino cresca e perda addirittura la forza di piangere… perchè uomo.
A volte preferirei non crescere, a volte però è necessario.
Ma la bellezza della neve immutabile.
Consiglio: esci prima del prima e tenta, di nuovo, di prendere i fiocchi.
Per un attimo sarai di nuovo bimbo…
Ma nooooo…
Segui il consiglio di Poto
e vedrai che la magia non è persa per sempre 🙂