345 – ricordi

Forse dovrei smettere di girarmi tutte le volte che passo davanti a quella casa.
Dovrei smettere di rallentare e scrutare il giardino sperando di vedere la tua macchina parcheggiata (che poi, chissà se la tua macchina è ancora la tua, quella di infiniti viaggi assieme e chiacchiere e risate e sogni e progetti da condividere).
Dovrei smettere di sperare di vederti, perché sicuramente con il tuo lui e la tua figlia chissà dove abiti e sarebbe particolarmente strano trovarti qui.
Dovrei smettere di pensare a tutto quello che abbiamo vissuto assieme e a tutto quei momenti di felicità per te che mi son perso e che non abbiamo condiviso: il tuo matrimonio, la nascita della tua bambina e – perché no – tu che le le insegnavi a chiamarmi “zio”, come tante volte mi avevi raccontato.
E in fondo basterebbe poco, basterebbe poco a provare ad alzare il telefono, dirsi “ciao” e lasciare le cose andare e vedere come va a finire.
Però, porca di quella miseria, perché devo essere sempre io a sentire la lontananza delle persone?
Tu non provi nulla di tutto ciò?
Sono così inutile e senza peso nei ricordi e pensieri degli altri?

344 – elenco

Altro inutile post di pura cronaca della mia giornata, questa volta in forma di punto elenco:

  • credo di aver battuto il mio record di ore di sonno, visto che mi sono svegliato alle 13, ho pranzato, poi mi son messo sul divano a leggere ma mi sono addormentato dopo un po’ e mi sono risvegliato che erano le 17;
  • finalmente ho restituito la giacca ad un’amica che l’aveva dimenticata in macchina troppo tempo fa: però tra il mio essere a Bergamo, le sue ferie e poi gli impegni del weekend siamo arrivati ad oggi, con una consegna al volo da ti lascio il cancello aperto e la gruccetta appesa alla finestra sui cui metterla, perché devo partire e devo ancora prepararmi. Situazioni che adoro, tipo 🙂 ;
  • si passa dalle serate in cui ci sarebbero 250mila impegni sovrapposti a quelle in cui non si ha nulla da fare. Sono finito che aspetto un’amica e poi ci vedremo un film e mangeremo patatine IKEA;
  • credo di odiare tutti quelli che sei sparito, non curanti del fatto che per un dialogo bisogna essere in due a volerlo e che se proprio ti va di sentirci, prima puoi scrivere anche tu anziché accusare al volo. Il bello è poi hanno una capacità nulla di reggere la conversazione e ti smontano con una serie di ok che anche no, grazie;
  • ho deciso di provare a sfrattare il ragnetto che ha preso casa nello specchietto sinistro di Adam; non per altro, ma vederlo saltarlo fuori di tanto in tanto sulla sua tela che tutte le volte ricostruisce non mi piace. Soprattutto considerando che i ragni non sono esattamente i miei animali preferiti;
  • giornata di (piccoli) record per aspiranti #cityrunners: 6km di fila, senza pause, senza barare, con un passo finalmente abbastanza costante (e la musica, alla fine, aiuta). Soprattutto se all’inizio ci sono quegli 8 minuti di meravigliosità di Monument.

 

343 – produttiva

Oggi alla fine è stata una giornata produttiva, a parte il solito risveglio alle 13.

Ho finito di leggere L’isola dei segreti e iniziato Maschio bianco etero.

Ho finalmente visto il film di Need for Speed e non riesco a capire se era effettivamente meno peggio di quello che mi aspettavo o se semplicemente avevo delle aspettative troppo basse. Ma una cosa è certa: non aveva nulla del feeling del gioco, mi spiace.

Ho lavorato un po’ e portato avanti qualche progetto.

E si continua la ricerca disperata di posate per la casa. Che in realtà le avrei già trovate, ma forse non è il caso di prendere queste qua.

 

342 – cena

Che poi, se mi si chiede cosa abbia fatto oggi, la risposta è niente.

Solo un’altra giornata di dolce far nulla, questa volta in attesa della cena con amici che non si vedeva da troppo tempo… a cui ovviamente arriverò in ritardo, visto che devo ancora andare a correre e si sta facendo un po’ troppo tardi.

341 – simil

Altra giornata di simil shopping per la casa, questa volta da Alessi prima e da Lagostina poi.

Un vedere e non comprare per il momento, intanto che si decide cosa prendere e cosa no.

E poi la voglia di un giro al lago, ma il tempo non ha collaborato e così non c’è stato niente di meglio di un’altra cena al giapponese.

340 – pace

Prima giornata di circa ferie.

Dormito molto, fatto qualcosina per un lavoro, ma non tropo.

Letto un bel po’ tanto che ora c’è da decidere quale nuovo eBook comprare.

Iniziati due nuovi serial, giusto perché non ne seguivo già abbastanza: Extant e The Leftovers.

Giocato un po’ con Metrico e con Road not Taken, anche se ero molto dell’umore per risolvere quegli enigmi. Giocato invece tantissimo a The Crypt of The Necrodancer.

Poi altro giro tra OBI e GranCasa, giusto per scoprire che al solito gli unici servizi di piatti che mi piacciono costano un occhio della testa, mentre invece il servizio di posate sarà una tragedia notevole.

Poi cena e un’uscita di quelle organizzate all’ultimo ma che ti mettono in pace con il mondo a suon di chiacchiere e chiacchiere.

339 – metà

Decisamente una lazy sunday, tra dormite, letture di Kindle, giocate con la PS Vita e la PS4 e qualche serial tv visto.

La (ri)visione de Il mio vicino Totoro.

E il pensare che oggi è sì San Lorenzo, ma è anche il giorno a metà tra il compleanno precedente e quello successivo: solo 6 mesi esatti mi separano dalla fatidica soglia dei 30 anni.

E sembra quasi tempo di bilanci. Mi sembrava di non aver combinato nulla, eppure nel giro di pochi giorni cambierà un po’ tutto: non solo il nuovo lavoro, in un’altra città (che adoro), ma una casa nuova finalmente mia, nuovi ritmi e per forza di cose una base (si spera) di nuovi giri e nuove amicizie (tentando ovviamente di non perdere quelle vecchie e più importanti).

Non so perché questi 30 anni mi spaventano così tanto, forse perché sembrano quasi il segno di un’età adulta per cui però non mi sento pronto e per cui mi sento ancora indietro, avendo perso tempo su molti fronti.

Però boh, si vedrà, giusto? Tanto non si può fermare nulla e solo continuare ad andare avanti.

338 – sveglia

Il programma era svegliarsi presto, andare a correre, sbrigare 2 faccende, andare a Milano e poi all’IKEA.

Di tutto questo niente, si è solo dormito fino alle 12:30, grazie ad una sveglia mai puntata, risposto al volo a messaggi preoccupati di chi doveva fare i giri con te e non ti aveva ancora sentito.

E poi niente, 2 spiluccate al volo e via in macchina per iniziare i giri.

Prima corso Vercelli, un salto alla Swatch, un giro per i vari negozi alla ricerca di pantaloncini che non riesco a trovare, uno alla Nespresso per scegliere il prossimo acquisto per la casa (la U della Krups arancio, molto probabilmente. C’è solo da valutare se prendere subito o più tardi l’Aeroccino. E aspettare qualche offerta con sconti o buoni di cialde gratis) e poi via: IKEA, anche se è solo un guardare, pensare e non toccare.

Anche perché c’è da vedere bene cosa serve per casa e in realtà quel che serve c’è già e quello che manca sarebbe un di più da valutare attentamente una volta entrato e vissuto un po’ l’appartamento: per capire se effettivamente mi serve, le dimensioni e soprattutto cosa sta meglio dove.

Poi il rientro a casa, una doccia e via, di nuovo fuori anche per cena.

Una serata tranquilla, mangiando cotolette alla milanese con pancetta e scamorza affumicata, al sicuro dal temporale che imperversava fuori.

337 – sorpresa

È stata una giornata bella.

E i presupposti c’erano tutti, visto la sera prima ti arriva un messaggio che bene o male ti dice:

“Ma se domani venissi a Bergamo riusciamo a trovarci?!?”

E come puoi rispondere di no?

Certo, solo per pausa pranzo perché durante la giornata si deve lavorare e ci sono (troppe) cose da finire, però è quanto basta per renderti felice.

Perché c’è qualcuno a cui tieni tantissimo che ha pensato alla tua nuova città per passare un giorno di relax e per passare con te anche solo pausa pranzo.

E così il giorno dopo ti messaggia, ti avvisa che è arrivata, le indichi un parchetto (meraviglioso) vicino all’ufficio in cui inizia a leggere sfruttando la bella giornata. Alle 13 precise è sotto il tuo ufficio pronta per andare a mangiare qualcosa in pausa pranzo. Decidi per un jappo (anche perché sono giorni che hai voglia di jappo) o meglio, decidi per il Miyabi, ma ovviamente scopri che è chiuso per ferie. Consulto rapido con una collega e opti per un baretto fantastico in Borgo Santa Caterina. Poi le chiacchiere, e tic toc tic toc il tempo passa e finisce il pranzo, tu torni in ufficio e a lei indichi la strada per Città Alta.

Arriva sera, le 6 meno qualcosa e dal baretto sotto arriva la consegna di spritz + aperitivo con tzatziki, patatine al bacon (aaawwwww) e altre schifezzine varie, ordinate dal capo direttamente dalla Grecia.

Aperitivi di buone vacanze con tzatziki che arrivano a sorpresa. ❤️

E poi finisci, mandi le ultime mail, chiudi tutto, ti rivedi con lei che ti racconta del suo pomeriggio, della bella giornata di sole, di quanto Città Alta sia meravigliosa e non puoi fare a meno che sorridere e pensare che in fondo lo sai e che hai scelto Bergamo anche per questo.

E poi niente, è ora di prendere le macchine e tornare verso casa, tu davanti in Adam, lei che ti segue con la sua.

Zero traffico, qualche incertezza causata da personaggi che non sanno usare le 4 corsie ma si è a casa in un’oretta. Tempo di una doccia, 4 chiacchiere e poi cena di nuovo con lei e poi ancora si raggiungono amici in un bar per alcuni saluti prima che alcuni partano per le loro vacanze.

E poi crolli addormentato a letto, col sorriso.

336 – TLC

Ero convinto che l’ultimo giorno di lavoro fosse il 7. Invece non è così, visto che il 7 era oggi e oggi non è esattamente stato l’ultimo giorno di lavoro.

Anzi.

Però, anche se faticoso, in questo giorno mi sono tolto delle soddisfazioni lavorative.

E nel frattempo va anche a finire che mi chiama già il tecnico Telecom per attivare la linea, mentre ancora non avevo inviato a Fastweb il contratto firmato, anche perché mi ero accorto di un paio di inesattezze e volevo parlare con un operatore per avere chiarimenti.

Tecnico Telecom che ho scoperto essere necessario perché la Fibra che Fastweb vende a Bergamo in realtà non arriva fino all’abitazione, ma solo fino alla centrale di prossimità, mentre da lì all’abitazione il collegamento è fatto con un doppino che dovrebbe però garantire ottime velocità (incrociate le dita per me).

Comunque, dopo neanche 5 giorni lavorativi dalla richiesta, ho già un signore che vuole fare verifiche e installare, mentre al momento della stipula del contratto mi avevi detto che comunque ci sarebbero voluti almeno 20 giorni minimo…

Il problema ovviamente è che non ho ancora accesso alla casa, quindi ho dovuto rimbalzare il tecnico al 29 e in una successiva telefonata con Fastweb ci siamo accordati perché facessero una nuova richiesta verso fine mese.

Sono rimasto stupito da questa velocità e soprattutto dalla cortesia e gentilezza sia del tecnico Telecom che della ragazza del team social care di Fastweb con cui ho poi chiarito le questioni contrattuali e la gestione dell’installazione.

Ma la cosa migliore è che entrambi davano l’idea di essere preparati e competenti nel loro lavoro e sono riusciti a infondermi una sensazione di fiducia nei confronti delle società di TLC che prima non avevo.