261 – invidia

In questi giorni ho avuto modo di vedere le nuove case di 2 coppie di amici.

La prima, il loft, visto ormai praticamente completamente e direi già sperimentato in tutta la sua bellezza e comodità durante la cena.

Oggi la seconda, già vista mesi fa quando era solo pareti e rivista oggi con tutti gli arredi e il mobilio, tranne pochi elementi mancanti.

E a questo punto devo ammettere di essere una brutta persona.

Sì, ho apprezzato tutte le scelte di arredi e sono felice per loro che sono riusciti a sistemarsi, ma mi rimane un po’ di sincera invidia perché io – a differenza loro – non sono ancora riuscito ad avere un posto che sia solo mio (o mio e di qualcun altro).

E c’è quella sensazione che sarà un traguardo molto difficile da superare.

 

260 – frutti

E così si è giunti alla fine di questa settimana, così intensa e folle sotto molti punti di vista.

Da settimana prossima si vedranno i frutti del lavoro degli ultimi mesi e c’è quella stranissima sensazione di calma, mista alla paura che manchi qualcosa, che possa esserci qualche problema o imprevisto. Ma si saprà solo da settimana prossima, quindi incrociate le dita per me.

C’è la tristezza di non poter vederlo direttamente per tutta una serie di motivi, ma intanto ci sono dei ringraziamenti che arrivano dal nulla tramite FB e ti fanno comunque piacere.

Da lunedì saremo nella magica Roma per preparare il [OMISSES]. 
Tutto lo staff si trasferirà per gli allestimenti e per accogliervi in una location che si trasformerà in una nuvola di zucchero. Prima di iniziare vorrei ringraziare tutto lo staff: E., F., Lorenzo e C.. 
In un’Italia che si lamenta per i giovani che non hanno voglia di fare, uno staff tutto under 30 è stato capace di lavorare con entusiasmo ed emozionarsi per un evento che a poco a poco ha preso vita. Grazie davvero ragazzi… e ora testa bassa e al lavoro! F 

 

259 – loft

Una giornata di quelle piene e di corsa, tra i mille impegni di lavoro 1, il lavoro 2 e li lavoro 3. Un impegno nel pomeriggio e poi via, a Milano da un fornitore/amico a recuperare delle stampe e poi a piedi, da Missori a Sant’Ambrogio per una cena a casa di ex-colleghi con altri ex-colleghi.

Una serata di quelle tranquille, tranquillissime, senza nulla di elaborato e pretenzioso. Solo due persone che sono andate a vivere assieme (e io sono felicissimo per loro) e un piccolo gruppetto per inaugurare la casa.. ehm.. il loft. Una pasta, un po’ di vino, 2 gatte (una invisibile, l’altra che tentava di scappare, cadendo), tante chiacchiere e un mucchio di scarpe vicino alla porta per evitare di rovinare il parquet.

E alla fine è stata una di quelle sere che fanno piacere.

Di quelle che ti fanno swarmare un

10, 100, 1000 di queste sere. Grazie ragazzi.

Di quei grazie che ti escono dal cuore e ti riempiono il sorriso, mentre cammini con il tuo rotolo di stampe in spalla sotto una pioggia leggera.

257 – stanchezza

In effetti, dopo la pesantissima giornata di oggi ci sarebbe molto da dire; compreso l’aver provato per la 4ª volta una cosa che non voglio più provare e che mi rigetta in una serie di dubbi e di visite mediche da affrontare senza paura dei possibili responsi.

ci sarebbe da raccontare di quel post di Orazio – che giusto e lodevole – non riesco a fare mio. E mi apre tutta una serie di ricordi e considerazioni e paure che avevo accantonato lì lì.

Ma arriveranno tempi migliori per tutto e le paturnie passeggere se ne andranno così come sono arrivate, giusto?

 

256 – comportamenti

Quindi: svegliato alle 4:30 senza che suonasse la sveglia.
Colazione alle 6.
Pranzo saltato.
Un Mac e una connessione internet che collaboravano ben poco.
Problemi da risolvere.
Merenda alle 16 con un magnum.
Photoshop e illustrator finalmente chiusi alle 22.

Il problema è che nella giornata ho notato troppi comportamenti che non mi piacciono e che non sono sinceramente disposto a tollerare a lungo.

254 – asimmetrica

Poi succede che due persone diverse, con caratteri diametramente diversi, si comportino entrambi in un modo assolutamente ignobile e riprovevole.

E inizi a pensare a come la percezione del rapporto sia una cosa assolutamente personale, non oggettiva e di come al 99% questi rapporti siano basati su una completa asimmetria.

Sì, perché c’è sempre qualcuno che mette molto di se stesso (se non tutto) e qualcun altro che mette decisamente di meno, se non nulla.

E tutto ciò è brutto, bruttissimo, soprattutto se ti senti da quella parte che mette tutto se stesso e riceve in cambio zero o addirittura schiaffi. Schiaffi in faccia e e schiaffi al proprio orgoglio.

E quindi bisognerebbe dire un basta. Bisognerebbe imparare a fare più selezione, fidarsi di meno per tutto, imparare a controllarsi e proteggersi. Tutta una serie di comportamenti che non ti vengono assolutamente naturali e non ce la fai e continui ad essere un ingenuo pezzo di pane e continui a prendere schiaffi in faccia da chiunque e continui a rimanerci – giusto per essere fini – di merda.