209 – incastrato

Detto e fatto.

Sono andato ad informarmi per l’iscrizione in palestra, provando anche a vedere quella che hanno aperto nel paesello.

È più piccola, non sembra il massimo, non ha la piscina, c’è il rischio di vedere gente del paesello che non ho voglia di vedere mentre faccio figure a sollevare pesetti facendo persino fatica, non ha tutti i corsi che offre la solita, ma farebbe risparmiare quei 10 minuti di macchina e quelle quasi 200€ l’anno tra abbonamento e quota iscrizione.

E poi sono tornato nella solita palestra e il confronto con quella del paesello è stridente… E mi hanno pure incastrato per una lezione gratis di fit boxe. E lo sanno che basta quello per farmi iscrivere da loro. Maledetti.

208 – annuale

Stavo seriamente meditando di iscrivermi di nuovo in palestra, ma c’è qualcosa che mi blocca. Perché so che se faccio l’annuale, risparmio qualcosa, ma rischio di non sfruttarlo. Se faccio il mensile / trimestrale, lo sfrutto di più ma poi mi mangerei le mani per non aver pagato tutto e subito.

Inoltre le due volte precedenti che ho pagato l’annuale, si sono verificati una serie di eventi positivi che mi hanno praticamente impedito di poter frequentare.

Quindi, che si fa? L’indecisione è altissima.

E poi c’è questa cosa che non mi definisco per nulla scaramantico, ma alle volte non così proponso a forzare il destino.

206 – settimane

È strano ritrovarsi a salutare così qualcuno, anche si tratta di un saluto di poche settimane.

Eppure ti ritrovi a pensare a tutte quelle vostre routine, alle chiacchiere, alle cene con passeggiata per una stupenda Milano notturna, alle pizze dell’ultimo momento dopo la palestra, ai troppi hamburger maxi, ai vari jappi.

Ed è un pensiero un po’ stupidamente egoistico, perché alla fine ti ci sei affezionato veramente tanto e sai che ti mancherà, anche se solo per poche settimane.

205 – coccodrilli

Poi succede che rientri a casa dopo una bella cena con persone a cui vuoi un sacco di bene e alcuni loro amici.

E va tutto bene, sei contento e stai pensando al lui letto e a guardare un paio di puntate di Scandal prima di dormire, nonostante il cambio dell’ora.

Ma appena entri in stanza trovi il sacchetto con i coccodrilli Haribo aperto e abbandonato sulla scrivania e tu sei sicuro di non averlo affatto lasciato così.

E quindi ti sale improvvisamente quella brutta bruttissima sensazione, per cui ancora una volta ti senti violato.

E no, non è perché è sparito l’ultimo coccodrillo giallo lasciato da parte per un’occasione adeguata e non stai esagerando visto che in fin dei conti era solo una busta delle caramelle: è il principio dietro al gesto di toccare e aprire una busta altrui la cosa insopportabile.

Busta per altro assolutamente anonima e messa sotto altre cose, rendendo inapplicabile la scusa del “ho visto che erano caramelle, ne ho presa una” visto che implica l’aver comunque frugato.

201 – stranamente

Che poi ci sono questi nuovi ritmi, per cui mi sveglio presto in modo da esser già operativo alle 8.30. Il pranzo arriva più o meno quando arriva (che si sa: la mia voglia di sbattermi in cucina è pari a zero). E poi si fa in modo di finire e chiudere tutto alle 17.30/18.

E dopo quell’ora lascio il Mac sulla scrivania di lavoro, lo spegno e raramente lo accendo fino alla mattina dopo.

A quel punto qualsiasi cosa (che siano mail, navigazione web, perdite di tempo varie con i social o scrittura di questi post) è fatta con iPhone o iPad. E mi sembra paradassolamente di riuscire a fare più cose, meglio e con più soddisfazione (al netto del fastidio per l’inusabilità dell’iPad 2 dopo l’aggiornamento ad iOS 7)

E sto anche scoprendo una nuova dimensione della sera, che sembra stranamente lunga rispetto a quello a cui ero abituato prima e si riesce a fare molto di più: leggere, giocare con qualche videogioco, tentare di mettersi in pari con quei 236* episodi che mi mancano delle varie serie che seguo.

* no, quel numero non è inventato. No, non mi son messo a contarli (there’s an app for that). Sì, son troppi