32 – Glitter

Mi hanno detto che il Glitter è l’unico locale di Milano dove si può andare da soli e non sentirsi soli.

Io ci sono andato per la prima volta questa notte, dopo la decisione repentina del giorno precedente.

E ho persino superato quella stanchezza che mi aveva portato ad addormentarmi sul divano guardando Grey’s Anatomy, incazzandomi a morte per W.

E alla fine non son stato per nulla solo. Perché c’erano i miei amici, che avevano la capacità di apparire dal nulla e sparire nel nulla un istante dopo; c’era il mio ex, che mi ha sorriso; c’era un carinissimo armadio di muscoli che mi ha detto: “facciamo che sono il tuo flirt della serata” e che poi, ricollegando i puntini, è possibile che lo conoscessi già da anni (o per lo meno, ne avessi già sentito parlare) per amicizie in comune; c’era un amico da Genova che mai avrei pensato di incontrare e con cui ci siamo divertiti come dei pazzi in danze random (cit.) su intramontabili pezzi dei tardi anni ’90; c’era una fotografa che probabilmente mi ha sempre beccato in pose imbarazzanti ed inguardabili; c’erano ex compagni del Poli che non pensavo di rivedere così facilmente, date le nostre rispettive impegnatissime vite e le difficoltà che incontriamo ogni volta che vogliamo organizzare un aperitivo; ed infine c’era un amico del carinissimo armadio di muscoli che mi ha chiesto l’amicizia su Facebook, giusto per mandarmi in mattinata un video parodia della reunion delle Spice.

Quindi, grazie Glitter, grazie amici per la bella serata. Quando replichiamo?

31 – cene

Avete presente quando prendete una decisione ai limiti della follia, che implica un investimento di soldi che di questi tempi si potrebbero anche tenere tranquillamente in banca ma anche il dover superare quelle che sono delle vostre ansie e paure? Ecco.

Avete presente quando poi salta tutto? Ecco.

Il punto è che già dalla mattina c’erano dei presupposti che non facevano intendere nulla di buono. Ma la speranza è sempre l’ultima a morire e io mi sono scoperto improvvisamente perseverante. E sembrava persinco che ci fosse ancora spazio di manovra! Ma quando si ha a che fare con certi VIP, il capriccio è dietro l’angolo e quando ho visto il tutto andare in mille pezzi sono rimasto inebetito ed incredulo.

E quindi niente, non so come, ho vagato per quasi 2 ore per Roma, ho ritrovato la via verso la stazione e sono rientrato sul FrecciaRossa a Milano. Dopo sono ovviamente riuscito a sbagliare non solo fermata della metro, ma anche la direzione da seguire una volta tornato in superficie.

Ma fortunatamente poi è stata una notevole serata, tra le chiacchiere, i racconti, la cena, lo scoprire che il mondo è sempre troppo piccolo, le sfide a Just Dance (abbiamo un nuovo principiante professionista!) e le risate.

E tutto semplicemente perché sono riusciti a convincermi a restare per cena, quando quello volevo fare era andare a casa e accucciarmi in un angolino di solitudine e tristezza.

 

30 – trenta post

E così siamo arrivati a trenta post, trenta giorni.

Un mese che è stato forse uno dei più intensi – in ogni senso – della mia vita.
Cose che cambiano repentinamente da un momento all’altro e ti destabilizzano non poco, piccoli passi per quel progetto di gruppo che chissà come si evolverà e cosa diventerà, amicizie che sembravano chiuse con una grossa X sopra ma che sembra ci sia modo di recuperare (e voglio farlo, con tutto me stesso!), il sole e il caldo di Rimini a Settembre, le tante parole scambiate con facce nuove, gli aperitivi con persone che credevi irraggiungibili e invece sono simpatiche e alla mano, la follia di un viaggio a Roma a/r in giornata, le giornate pesanti (e troppo lunghe) a lavoro, la febbre e quel raffreddore che pare non volermi abbandonare, troppe è uscite video ludiche importanti e troppo poco tempo per starci dietro e seguirle e giocarle tutte.

E quindi niente… via di corsa verso un altro mese, ma intanto tento di farmi almeno un’ora di sonno su questo frecciarossa.

28 – propositi, work in progress

Avete presente quei propositi?

Beh, ci sto lavorando. E testimoni amici e colleghi, direi che ci sto riuscendo.

Ora ho eliminato i risvegli social e quando sono in macchina guido.

Non sono più riuscito a prendere un treno per andare a lavoro da un mese a questa parte, quindi niente Kindle, niente partitelle con 3DS o Vita.

E in giro con gli amici, beh, a volte è ancora difficile stare lontano da quello schermo.

Però, dai: poco alla volta ce la sto facendo, giusto?

23 – like a child

Ieri sera ho avuto la possibilità di partecipare ad un evento, in cui ho provato un nuovo giocattolino tecnologico.

Il punto è che – a parte il generale malessere fisico – mi son divertito, tra chiacchiere, visi amici, la curiosità di provare e testare il prodotto e quel flusso continuo di idee che mi venivano in mente.

Non so se è l’effetto rimini, non so se è la conseguenza di altre cose, ma in qualche modo mi sento rigenerato e pronto per fare qualche grosso cambiamento nella mia vita.

Cosa, nello specifico, ancora non lo so. Certo è che devo far funzionare un minimo la ragione per evitare che l’impulsività che mi contraddistingue in questi caso prenda il sopravvento e mi porti a prendere decisioni di cui poi potrei pentirmi.