Io a volte mi chiedo che senso ha andare in vacanza, se tanto poi tutte le volte finisce che ritorno a casa mezzo malato.
21 – problema di app o problema mio
Avevo scritto un post bello lungo sull’app mobile. L’ho riaperto, ho fatto qualche aggiustatina che però non mi convinceva e al momento dell’uscita ho premuto su “discard”, per evitare di salvare le modifiche.
Il risultato è che ha cancellato completamente il post, che era ovviamente salvato solo in locale.
20 – remore
È che poi scopro che tutte le paranoie che mi ero fatto in realtà erano tutte mie e non fregano un tubo a nessun altro.
E quindi perché farmi tutti questi problemi per dire o fare qualcosa?
19 – post mortem
E quindi, è finita.
Tanta stanchezza accumulata, le ultime cose da sistemare, la rabbia per le cose che non hanno funzionato al primo colpo, ma tanta tanta soddisfazione per questo primo evento.
Ora c’è solo da analizzare a tavolino com’è andato il tutto e imparare dagli errori e mancanze di tutti per migliorare per una eventuale seconda volta.
Ed intanto, a Rimini il sole splende e i lettini in spiaggia chiamano per ultimo saluto prima di tornare a Milano.
18 – stanchezza, parte 2
di quando l’unica soluzione per riprendersi è crollare a letto.
17 – stanchezza, parte 1
Dell’essere fisicamente a pezzi. E anche psicologicamente.
Dell’essere però felice, per molte cose: la compagnia, il progetto che prende forma, le nuove conoscenze.
16 – e anche oggi abbiamo salvato il mondo
Una giornata quanto meno pesante e piena di troppo stress.
Partita soft, con una sveglia alle 7, il solito tentativo dei 5km di corsa, una colazione fatta letteralmente al volo rubando una brioche dal buffet dell’albero e volando – a piedi – verso il punto di ritrovo.
Gente che arriva in ritardo e gente che arriva puntuale, brutte sensazioni che diventano realtà ma alla fine si riesce a risolvere e gestire il tutto.
E poi c’è quella bella cosa di quando fai nuove conoscenze e ti trovi un paio di persone splendide che prima ti danno una mano e poi inizi a parlarci, chiacchierare e poi ci finisci a cena assieme a tutto il resto della comitiva e niente: non puoi far altro che dire che alla fine è state una gran bella serata, nonostante la stanchezza fisica.
E domani, si continua così.
PS: ho di nuovo salvato il mondo. Una t-shirt sponsorizzata alla volta.s
15 – prove generali
Augurate mi buona fortuna.
Oggi inizieremo a vedere cosa ne sarà degli ultimi mesi di duro lavoro.
14 – noah
http://youtu.be/h6eNuJdxAoQ
Il punto di questo video è che non importa quanto tu possa essere distante dai protagonisti, ma ti prende e ti colpisce e non può far altro che toglierti il respiro, metterti ansia e lasciarti male, malissimo.
13 – da A a B passando per Z
C’è questa cosa che a me piace tantissimo guidare.
Eppure è la prima volta nella mia vita che mi son trovato a fare più di 300km da solo. Non sono abituato.
Però non è stato affatto male. Il sole che entrava dal tettuccio, davanti a me un bel cielo terso e la temperatura che poco alla volta saliva non mano che mi allontano da Milano, una playlist scelta a caso (2007?) con canzoni in ordine casuale.
Ed è incredibile come ogni canzone mi portava in mente un ricordo diverso.
Tipo che quando è partita Shining Star mi son ritrovato nel mio periodo “Limelight” con quel nuovo gruppo di amici della Cattolica (e a ben pensarci, non ricordo neanche più come ero finito a frequentarli!). Ricordo il Limelight al giovedì (o era il venerdì?) sera, il jeans+camicia per entrare, i tavolini sulle scale, la bottiglia di vodka, l’house di quel periodo. Ricordo tutte le foto che ci eravamo scattati, venute ovviamente male causa cappa di fumo. Ricordo la felicità e l’assenza di pensieri di quelle ore a ballare.
E poi invece parte “Pure Imagination”, la versione rifatta dagli Stylophonics. È mi ricordo i viaggi in treno con A., ad ascoltarla a cuffiette smezzate. Prima quella e poi l’originale. E poi, giusto per non farci mancare nulla, passare da queste a qualche canzone a caso Disney. E la più quotata, ovviamente, era “Stia con noi”, cantata senza ritegno in mezzo a pendolari che ci davano sicuramente per matti persi. E chissà , A., come stai e cosa fai.