C’è che (sono di nuovo felice)

Oggi sono andato e tornato da Roma in giornata per seguire un evento.

E l’evento alla fine è stato bello e piacevole e la location molto interessante. Se poi ci aggiungiamo un viaggio in FrecciaRossa tutto sommato puntuale e comodo, con molti pisoliny (cit.) all’andata e con molte chiacchiere al ritorno.

Poi c’è stata la corsa da Swatch per la presentazione dei nuovi Irony X Lite, tante chiacchiere e l’immancabile acquisto.

E adesso sono a casa, sotto le coperte, ripensando con un sorriso alla sveglia di oggi totalmente ignorata, alla partenza da casa ritardo,  alla car2go provvidenziale trovata appena varcato il confine cittadino e poi abbandonata in un posteggio vivicinisimo a Centrale.

e quindi niente: ‘notte1

 

 

Un bene dell’anima

Una canzone tratta da Lorenzo 2015 CC., il nuovo album di Jovanotti, in uscita a breve. L’album è in prevendita su iTunes e Un bene dell’anima è una delle tracce disponibili in anteprima. Una di quelle canzoni che la senti e niente, inizi a pensare.

Che cos’è un amico
nessuno lo sa dire
centomila libri
non lo sanno spiegare
nonostante ogni giorno
esca fuori uno
con una teoria
con qualche bella idea
la filosofia non me l’ha ancora detto
come mai un casino
sembra un posto perfetto
come mai un difetto
rende bello un viso
come niente più del caos
può essere preciso

Quanto abbiamo riso
e quanto rideremo
come in quella foto
che ho la faccia da scemo
quante notti svegli
a raccontarci storie
a cantare canzoni
cambiando parole
forse è tutto qui
che cosa vuoi che dica
forse è proprio questo
il bello della vita
poter dire un giorno
è stata una fatica
ma,
ma ti voglio un bene dell’anima
oh oh
io ti voglio un bene dell’anima

Rimanerci male per una stronzata
essere gelosi di una fidanzata
fare finta di niente
ma sentire nel petto
che qualcosa manca
ancora di non detto
essere d’accordo
che non si è d’accordo
segnati sta cosa
prima che mi scordo
ridi perché a me il tramonto mi commuove
dopo che un tramonto mi portò via il sole
e vai dal dottore anche se non hai niente
io ho una soluzione per il medio oriente
io trasformo in mito
anche una gomma bucata
tu daresti un occhio
per una battuta
forse è tutto qui
che cosa vuoi che dica
forse è proprio questo
il bello della vita
poter dire un giorno
è stato una fatica
ma,
ma ti voglio un bene dell’anima
ohh ohh
io ti voglio un bene dell’anima
eh eh
io ti voglio un bene dell’anima
oh oh
io ti voglio un bene dell’anima
è forse tutto qui
che cosa vuoi che dica
forse è proprio questo
il bello della vita
poter dire un giorno
è stato una fatica
ma io ti voglio un bene dell’anima
oh oh
io ti voglio un bene dell’anima
e io ti voglio un bene dell’anima

La prima domenica dei miei 30 anni

C’è tanto da dire su questa domenica.
Perché è stato il primo festeggiamento per questi 30 anni che sono ormai giunti.
Perché avevo a casa le persone del paesello a cui tengo di più e con cui nell’ultimo anno ho fortificato tantissimo il rapporto, con buona pace di quelli che no, gli pesa veramente il culo a venirmi a trovare o anche solo rispondere agli inviti.
Perché ho visto di nuovo il mio salotto pieno di sorrisi e di risate.
Perché adesso finalmente, con 40 metri di cavo e innumerevoli stick di colla a caldo, ho anche le casse posteriori del sorround funzionanti.
Perché il tempo è volato via veloce e prima era ora di merenda e poi subito di aperitivo che è diventata una sfiziosa cena con un sacco di cose stuzzicanti.
Perché la mia pasticceria preferita si è confermata tale: chiacchiere per merenda, una torta con 3 mousse di cioccolato e pasticcini vari buonissimi. Tanti soldi, ma decisamente ben spesi.
Perché adesso sono a pezzi ma contentissimo.

Parole che fanno paura

Ho quasi paura a scrivere che sono felice, perché è una di quelle cose che non devi scrivere dire o pensare perché poi puff, sparisce.

Eppure è stata una settimana positiva, più che positiva.

Forse veramente è tutta questione di atteggiamento e di come ci si approccia alle situazioni giornaliere. E se provi ad affrontarle con un sorriso sembrano andare via più tranquille.

Forse sono state quelle robe chimiche che vengono rilasciate quando fai sport e ti fanno stare bene. E io sto correndo, costantemente. Sabato scorso l’incontro con gli altri della squadra per il kick-off 2016. Ieri il primo allenamento serio in pista. Durante la settimana quelle corsette in giro per Bergamo con in testa degli obiettivi da raggiungere.

Forse è colpa degli amici, di certi amici. Che son quelli dei 200 messaggi non letti su un gruppo su whatsapp. Uno di quei gruppi creati quasi per caso e alla fine rimane, a distanza di mesi, e diventa il punto fisso della giornata per un sorriso o uno sfogo. E che ti ricorda che quando ti trovi delle persone belle, te le devi tenere strette e non lasciartele scappare.

Forse è colpa del week-end in compagnia di un’amica, che è rimasta anche a dormire da te. E con cui hai girato Bergamo (sfruttando la bellezza della giornata), con cui hai cucinato, sentito musica, guardato film. E che ti ha ricordato che ti piace tantissimo avere gente in giro per casa ma la gente è spesso restia a venirti a trovare che insomma la distanza, gli impegni, le cavallette.

Forse è il lavoro che questa settimana non ti è pesato, nonostante le consegne e le corse e le notti in agenzia.

Forse è che ho accettato quei momenti di botta di solitudine e ho imparato a conviverci e non mi fanno stare troppo male, perché alla fine è un po’ story of my life e non ha senso che scriva qui tutto quello che vuol dire perché ora il punto è un altro.

Il punto è che (lo dico, eh, anzi lo urlo) sono felice.

Punto e a capo

È stata una bella giornata, anzi bellissima.

Però poi arriva la notte e quando sei a letto e chiudi gli occhi le ansie arrivano a bussarti e non riesci a liberartene.

È che non hai abbastanza forza per affrontarle e allora giorno dopo giorno le allontani, ma queste poi tornano sempre più potenti e ti fregano.

Il primo del 2015

Mi son reso conto che è iniziato il 2015 da un po’ e non ho scritto ancora nulla.

Ho finito il 2014 e iniziato il nuovo anno vedendo un sacco di persone che una volta vedevo tutti i giorni e ora non più. E mi mancano, un sacco. Però stiamo riuscendo a vederci spesso, tra cene e compleanni e quindi avanti così, che son felice.

Ho salutato due carissimi amici che a breve partiranno per l’oltre manica. Ed è strano pensare che non saranno più a portata di cena, però rimarranno sempre a portata di chat. E son felice per loro e gli auguro una gran fortuna che se la meritano.

Sono stato paccato per una cosa a cui tenevo tantissimo da due persone a cui tengo tantissimo. Ci sono rimasto male, malissimo. Ma ho capito per forse – a questo punto – il “tenerci” non era molto ricambiato, quindi pazienza e rivediamo un attimo le priorità tra le persone.

Sto aspettando di mettere una firma a fianco a dei numeri.

Mi sono accorto che ho sempre più capelli bianchi (si bianchi) e che sono sempre più stempiato.

Alla fine, questi 30 anni sono dietro l’angolo e psicologicamente la cosa mi sta pesando. Perché mi ero dato tutta una serie di traguardi che in realtà non ho mica raggiunto. E – alle volte – in realtà mi sento molto sconfortato. Però poi passa, con una bella serie TV o rapito da parole sul Kindle. Ho deciso però per quest’anno di darmi un tono e farmelo passare invece bevendo vini pregiati.

Cose che ti gelano

The only way I will rest in peace is if one day transgender people aren’t treated the way I was, they’re treated like humans, with valid feelings and human rights. Gender needs to be taught about in schools, the earlier the better. My death needs to mean something. My death needs to be counted in the number of transgender people who commit suicide this year. I want someone to look at that number and say “that’s fucked up” and fix it. Fix society. Please.

Goodbye,

(Leelah) Josh Alcorn

Suicide note

E un altro Natale è andato

E così è passato un altro Natale.

Di quelli calmi e tranquilli, casalinghi e un po’ troppo solitari, forse.

Un Natale sobrio, senza troppi regali (né fatti, né ricevuti), senza un albero luminoso e lampeggiante.

Un Natale in cui ho sentito tantissima nostalgia. Una nostalgia piena di dubbi, di se e di ma, pur consapevole che il tornare indietro non è mai come si vorrebbe.

Però in questi giorni ho avuto modo di rivedere carissimi amici dopo troppo tempo, ho recuperato un bel po’ di sonno perduto e mi sono rilassato dopo gli ultimi giorni fin troppo frenetici.

Quindi, per ora, va bene così.

Auguri a tutti voi, anche se arrivo un po’ in ritardo 🙂

 

Pre-Natale

C’è che in effetti l’ultima settimana è stato un incubo, letteralmente.
Però ci sono state le serate a risollevare il morale: quelle a casa a dormire, quelle con gli ex-colleghi a ballare fuori dal tempo, quelle con gli attuali colleghi a mangiare hamburger e poi il weekend, con vari esperimenti di muffin falliti miseramente, una bellissima cena di Natale con troppi video in hyperlapse balli in Just Dance e un bel film in compagnia di altri amici.
E per quanto l’umore non sia per nulla stabile, ho la fortuna – anche se non mi basta mai – di avere un buon gruppo di amici, anche se inizio a sentire un po’ il peso dei chilometri che ci separano.