Ho quasi paura a scrivere che sono felice, perché è una di quelle cose che non devi scrivere dire o pensare perché poi puff, sparisce.
Eppure è stata una settimana positiva, più che positiva.
Forse veramente è tutta questione di atteggiamento e di come ci si approccia alle situazioni giornaliere. E se provi ad affrontarle con un sorriso sembrano andare via più tranquille.
Forse sono state quelle robe chimiche che vengono rilasciate quando fai sport e ti fanno stare bene. E io sto correndo, costantemente. Sabato scorso l’incontro con gli altri della squadra per il kick-off 2016. Ieri il primo allenamento serio in pista. Durante la settimana quelle corsette in giro per Bergamo con in testa degli obiettivi da raggiungere.
Forse è colpa degli amici, di certi amici. Che son quelli dei 200 messaggi non letti su un gruppo su whatsapp. Uno di quei gruppi creati quasi per caso e alla fine rimane, a distanza di mesi, e diventa il punto fisso della giornata per un sorriso o uno sfogo. E che ti ricorda che quando ti trovi delle persone belle, te le devi tenere strette e non lasciartele scappare.
Forse è colpa del week-end in compagnia di un’amica, che è rimasta anche a dormire da te. E con cui hai girato Bergamo (sfruttando la bellezza della giornata), con cui hai cucinato, sentito musica, guardato film. E che ti ha ricordato che ti piace tantissimo avere gente in giro per casa ma la gente è spesso restia a venirti a trovare che insomma la distanza, gli impegni, le cavallette.
Forse è il lavoro che questa settimana non ti è pesato, nonostante le consegne e le corse e le notti in agenzia.
Forse è che ho accettato quei momenti di botta di solitudine e ho imparato a conviverci e non mi fanno stare troppo male, perché alla fine è un po’ story of my life e non ha senso che scriva qui tutto quello che vuol dire perché ora il punto è un altro.
Il punto è che (lo dico, eh, anzi lo urlo) sono felice.