Un altro, ottimo post del buon sonounprecario su quella canzonaccia che rischiava di vincere il festival.
E ovviamente, sono saltate fuori le solite polemiche. E i soliti discorsi “e bah ma tanto è solo una storia”, che ho sentito troppe volte.
Ottima, a riguardo, la risposta di Suszukimaruti:
Quindi il “raccontare una storia†ci esime automaticamente dal giudizio sul *contenuto* della suddetta storia? E soprattutto ci esime dal giudicare le premesse della storia?
(perché i difensori di Povia non la contano giusta o ignorano il fatto che la canzone sostanzialmente dice che Luca era diventato gay perché aveva problemi in famiglia. La premessa è evidente: secondo Povia (o chi lo manovra) l’omosessualità è una devianza, il frutto di un trauma, di una situazione scomoda, ecc.)
Quindi se domani salta fuori uno che in una canzone racconta una storia in cui i campi di concentramento non sono mai esistiti, tutti zitti?
Quello che fa uomini gli uomini è proprio la capacità di giudicare la Storia. E le “storieâ€.
Io fortuna che non l’ho ancora mai sentita in radio. E se qualche collega la mette in ufficio, prendo le mie belle cuffiette bianche e sparo la musica a tutto volume