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49 – definizioni

ipocriṡìa [i-po-cri-sì-a] (ant. ipocreṡìa e pocriṡìa) s. f. [dal gr. ὑποκρισίη, forma rara per ὑπόκρισις «simulazione», der. di ὑποκρίνω «separare, distinguere», e nel medio ὑποκρίνομαι «sostenere una parte, recitare, fingere»]. – Simulazione di virtù, di devozione religiosa, e in genere di buoni sentimenti, di buone qualità e disposizioni, per guadagnarsi la simpatia o i favori di una o più persone, ingannandole: non è umiltà genuina, è i.; nascondere qualcosa sotto la maschera, sotto il manto dell’i.; Onde nel cerchio secondo s’annida Ipocresia, lusinghe … (Dante). In senso concreto, atto o detto da ipocrita; comportamento ipocrita: talora le convenzioni sociali sono vere i.; tra noi certe i. sarebbero fuori luogo.

47 – il potere dello share

Succede che condividi questa:

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E poi qualcuno te ne parla.

E sei dannatamente contento per lui.

E improvvisamente si apre tutto un nuovo mondo fatto di domande e risposte più intime e personali e senza quel filo di censura e riservatezza che c’era sempre stato prima.

E no, non riesci a toglierti dalla faccia quel sorrisetto ebete, nonostante la barba sfatta e dei capelli improponibili.

E no, non riesci a toglierti dalla faccia quel sorrisetto ebete e tutta la gioia e la felicità che sottende.

46 – domenica

Un rientro alle 4 di notte.

Una dormita fin troppo lunga.

Una pranzo.

Il Mac acceso per andare avanti col lavoro.

Un po’ di play, per andare avanti con una recensione tirata troppo in lungo.

Una imboscata di tè e biscotti.

Un’uscita per 4 chiacchiere personali e di lavoro.

Una pizza, la seconda della settimana.

Un calice di vino bianco.

Un rientro a casa spensierato, perché la vita è bella se decidi che lo sia 🙂

44 – week-end

Il punto è che finalmente questa settimana di fuoco è finita.

Il punto è che finalmente può iniziare il week-end.

Ok, tutti lo pensano come il momento per il relax; per me da qualche tempo lo è un po’ di meno.

Ma si sa, non riesco a stare fermo e tranquillo senza imbarcarmi in altri progetti. Ed è sempre bello essere travolti da una nuova botta di idee e creatività.

Che poi, certo. Se il week-end fosse di 4 o 5 giorni, uno riuscirebbe anche a riposarsi.

43 – carica

È vero, ho cambiato orario per oggi.

Semplicemente perché ieri sera avrei scritto la solita cosa noiosa e triste e deprimente. E ho lasciato perdere.

Ed ora esco da una giornata che wow. Una di quelle che ti può dare la carica per i prossimi mesi.

E quindi, niente.

Lasciatemi sorridere (ed essere anche un po’ spaventato da quello che mi aspetta)

😀

42 – strade

Mi manca quell’atmosfera che anni fa si respirava sui blog. Scoprivi un nuovo blog, quasi per caso, iniziavi a leggere, commentare e poi la cosa diventava reciproca e poco alla volta si creava un giro di amicizie di rete (che qualche volta poi sono anche diventate reali).

Ho lasciato morire queste pagine, ho smesso di commentarvi prima e di leggervi poi. E ci siamo un po’ persi per strada.

E ora son qui che parlo con me stesso.

41 – le cose comunque peggiorano

Mi hanno detto che è inutile preoccuparmi per certe cose.

Mi han detto che al là di quello che fai o dici certe cose in ogni caso peggiorano.

Mi han detto che è solo questione di tempo.

Mi han detto che tenerti per te certe cose che non ti vanno bene non serve ad evitare che tutto peggiori. Semplicemente, ritarda un po’ il tutto. E ti fa star male.

Quindi se è tutto così inevitabile, meglio stare male subito per poter stare meglio il prima possibile, no?