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Il blog è morto

Naaaaa, non è vero.

È solo che sono un po’ preso.

Non succede nulla di particolare e tutto va avanti come deve andare.

In qualche modo è meglio per me, visto che di solito i toni di questo blog erano sul lamentoso andante. E se non scrivo nulla vuol dire che non ho nulla di particolare di cui lamentarmi.

O semplicemente ho deciso di fare meno il lamentoso ed uno spirito di sopportazione più elevata.

E – per inciso – se gli ultimi post erano tutto gaga-oriented… non è colpa mia! È lei che continua a fare cose ommioddioladevopostareassolutamente!!!

[Nonsolomamma] Domande hobbit e normalità

“mamma, cosa vuol dire ‘omofobia’?”

“omofobia? dove l’hai sentito?”

“boh, non so. da qualche parte. tu lo sai cosa vuol dire?”

“ehm…”

“se non lo sai non importa, lo chiedo alla maestra”

“no, no, per carità. so cosa vuol dire ma ho bisogno di cinque secondi per pensare”

“uno-due-tre-quattro-cinque! ecco. spiegamelo”

“allora… tuo fratello è innamorato di francesca, la mamma è innamorata di papà. giusto?”

“sì, ho capito. questa è l’omofobia?”

“no, aspetta. la mamma e il papà sono di sesso diverso e anche tuo fratello e francesca”

“ovvio”

“ma non è per forza sempre così. anche persone dello stesso sesso si possono innamorare. un uomo può innamorarsi di un altro uomo e volere vivere con lui e dividere con lui la cucina, il bagno, la scarpiera e l’armadio. una donna può innamorarsi di un’altra donna e farle le coccole e i grattini. insomma, ognuno ama un po’ chi gli pare. sono scelte libere. sei d’accordo?”

“mmmmh… sì”

“però ci sono persone che pensano che non sia giusto, che hanno paura di chi fa scelte d’amore diverse. questo si chiama omofobia. gli omofobici odiano chi non è come loro, odiano gli uomini che amano gli uomini e le donne che amano le donne. perché pensano che non sia normale. ma normale è una parola che spesso non vuole dire niente. chi può dire cosa è normale e cosa no? non esistono i normali. tu ti senti normale? la mamma e il papà, che pure sono una femmina e un maschio sposati, ti sembrano sempre normali? quel pazzo di tuo fratello che parla con marìotereso dentro muro della cucina e ama francesca è normale?”

“be’, io, tu, il fratellino e marìotereso siamo normali. quasi sempre almeno. quindi stiamo belli tranquilli. è papà quello che mi preoccupa di più…”

Via Nonsolomamma

Lamentandosi

È troppo che tengo spenta la macchina fotografica.

Non mi piace tutto quello che non sto scrivendo qui sul blog.

Che, insomma, vorrei prendere, chiudere e riaprire da qualche altra parte, su altri lidi. Un altro nome, un altro me. Perché il me di Meornot? sta lentamente sfumando, in quelle 4 mura, sebbene le 4 mura sappiano benissimo che mi succede, leggendolo proprio su queste pagine.

Dovrei mettermi a lavorare su un paio di cose. Un sito con alcuni ritocchi da fare, un badge viola da preparare, qualche preventivo da mandare.

Però, boh.

Paralysis.

Guess who’s back

Tornato.

Che magari non vi avevo neanche detto che sarei partito.

Però è stata una fuga così veloce che è già finita…

2,3/3 giorni in campeggio in dolce compagnia.

  • Molto molto sonno, interrotto da qualcuno che la mattina pretendeva di fare altro.
  • Tanto fresco.
  • Una nuotata nel lago sopra un materassino gonfiabile ben al riparo dai gamberoni giganti transgenici.
  • Una capatina oltre confine per contrabbandare un pieno di benzina e chili e chili di cioccolato.
  • Il Professor Layton e il Mistero della Tartaruga Rapita.
  • Un offline semi completo, visto che la 3 prendeva poco o nulla (beh, neanche vodafone e TIM). Giusto il tempo per disintossicarmi un po’ dalla Farmville e scoprire, una volta tornato a casa, che il server non aveva salvato il mio ultimo raccolto fatto prima di partire. Ora sto meditando di cancellare – per vendetta – l’account e bloccare l’applicazione.
  • Wired n° 7 dimenticato a casa.
  • un amico sparito da giorni e con cui avevamo un mezzo impegno per qualche giorno al mare che è finalmente ricomparso, dimenticandosi completamente del mare e iniziando subito a parlare di lavoro e di questo e di quell’altro e di incontri (di lavoro) che dobbiamo organizzare entro settembre.
  • La visione di un pessimo “La regina dei dannati” e di un ottimo “Edward mani di forbice” (ebbene, non l’avevo ancora visto).

E ora niente. Son di nuovo a casa. Solo. Con ancora 7 giorni di ferie davanti a me che brucerò sicuramente stando rintanato in casa (che tanto uscendo si muore dal caldo). E con 1000+ post da leggere sul Reader. Ansia.

Là, nella terra in cui tutto è strallato*

Direi che è stato un ottimo w-end.

A parte l’inizio, in garage, in garage un po’ traumatico, l’ansia di arrivare in tempo a Cascina Gobba a recuperare Gios a causa del solito Bybritardo, tutto è andato per il verso giusto.

Qualche chilometro in autostrada per arrivare fino alla destinazione e poi…

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Ottimi padroni di casa, una buonissima compagnia ad attenderci. Una cena fantastica, rilassante, tra antipasti (dimenticati), grigliata di carne (e i miei soliti problemi tecnici per gestirla), bollicine, vino, centrotavola di origami (made in Byb) che reggevano tante candeline (made in Ikea), una gru che cova che svolazzava felice sopra di noi, discorsi più o meno impegnati (soprattutto su Cristina d’Avena e i suoi amici in TV e sul fatto che Maracaibo non è mai stato cantato da Raffaella Carrà).

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Una pesca per liberare di fantastiche cianfrusaglie la soffitta de La Vecchia Marple, la scoperta che qualcuno condivide più o meno il mio stesso lavoro, la controfigura di Edgar, il favoloso completo Jil Sander del nostro Maestro Unico di Stile (che è anche l’unico che ha una personalità forte e il fisico adatto per indossarlo), i vini di Gan (grazie ancora!).

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Un tardo pomeriggio/sera/notte/mattinata fantastica, al fresco, calmi e rilassati.

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Grazie di cuore di tutto.

Per chi ci ha ospitati e per chi c’era 🙂

Alla prossima!

*ovviamente mi riferivo ai caselli autostradali e al tetto della Benettón (sì dice così, o ho ancora sbagliato l’accento, Poto?).

**ovviamente, nessuna foto è stata scattata contro il volere dei soggetti e nessuna foto verrà distribuita senza l’esplicito consenso dei soggetti eventualmente ripresi. Tutto resterà segreto sull’HD del mio Mac, compresa la compromettente foto del flap che non si alza della Batmobile.

Design the Sign

Questo post, in realtà, voleva essere molto più bello.

Invece mi hanno praticamente obbligato a farlo, visto che – effettivamente – l’avevo promesso.

Avevo promesso alla buona Frilens una sponsorizzazione del blog Design the Sign tenuto da un suo amico.

Design the sign

Che poi, insomma, detto così, sembra quasi che lo faccio perché costretto.

Invece lo ritengo un bel blog di grafica e design ed è ovviamente finito nel mio Google Reader.

Bello il theme e sempre ottimi i contenuti.

Insomma, consigliatissimo.