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Ma George Orwell è per caso vissuto ai giorni nostri?

Dopo aver letto 1984 di George Orwell, mi rendo conto che quelli del Partito del Grande Fratello, non erano nessuno: loro pensavano addirittura fosse necessario cambiare i documenti per alterare la storia, il passato, e quindi il presente e la realtà dei fatti.
Una macchina complicata e raffinatissima, fatta di mille meccanismi costosi e dispendiosi. Uno sforzo immane, eppure pieno di piccole falle, che dovevano continuamente essere corrette, aggiustate, eliminate.
Nulla di tutto questo è veramente utile nel mondo reale, a nessuno interessano i documenti: un premier, un ministro, un presidente o segretario di partito, possono tranquillamente dire il contrario di quanto affermato fino a ieri, o addiritura fino a pochi istanti prima.
E senza bisogno di andare a correggere i documenti, a distruggere, modificare, correggere, una grossa massa, non noterà la contraddizione, non controllerà i documenti, la “storia”, il passato, nulla. La delega ai rappresentatipolitici, è tale, che non ci si affida a loro solo per l’espressione generale di governo e legislazione, ma perfino per la capacità di pensiero.
Un’abdicazione delle proprie capacità neurali, che è un abominio contro la natura stessa dell’uomo come animale senziente, come persona e individuo, spirito eletto, anima del Signore, e chi più ne ha più ne metta.
Una rinuncia a conoscere se stessi, il presente come il passato.

Che desolazione.

via Bybblog

Log di un File Transfer Protocol

220———- Welcome to Pure-FTPd ———-
220-You are user number 6 of 50 allowed.
220-<<
220-If Microsoft built cars, your car would frequently die on the freeway for
220-no reason, and you would just accept this, restart and drive on.
220-
220-Occasionally also, executing a maneuver would cause your car to stop and
220-fail and you would have to re-install the engine. For some strange reason, you
220-would accept this too.
220->>

Ogni volta che A e B sono su posizioni opposte

Ogni volta che A e B sono su posizioni opposte, chiunque attacchi o critichi A è accusato di aiutare e favorire B. Ed è spesso vero, oggettivamente e se ci si limita a un’analisi di breve termine, che costui stia rendendo le cose più facili per B. Quindi, dicono i sostenitori di A, chiudi il becco e non criticare: o, quanto meno, critica in modo “costruttivo”, che in pratica significa sempre in modo favorevole. E da qui a sostenere che la soppressione e la distorsione dei fatti sia il più alto dovere di un giornalista il passo è breve.

George Orwell

Via shared items di Xlthlx,
Abbecetumblr,
Orpolina!

Tag mobile

L’altro giorno ero andato al Nokia Centre per vedere se mi riparavano di nuovo l’N70, il cui schermo ha ripresentato lo stesso difetto di quando l’avevo portato in assistenza. E meno male che mi avevano detto che avevano sostuito tutta l’elettronica. Si vede che, con la mia solita fortuna, l’avevano sostituito con uno difettoso.

In ogni caso, mentre ero in coda, un cliente chiedeve perché non riusciva a connettere il Nokia a nessuna rete wifi.

La risposta?

deve essere attivato nel router il flag mobile, altrimenti non vi si potrà collegare nessun telefono”

E allora ho pensato che sono proprio rimasto indietro e che devo cambiare il mio router, che non mi fa mica impostare questo flag e riesco a navigare dal telefonino, via wifi, senza problemi.

Non è vero che tutto è sempre uguale: è sempre peggio.

Davvero vi basta credere che nulla di ciò che accade dipende dal vostro impegno o dalla vostra indignazione? Che in fondo tutti hanno di che campare e quindi tanto vale vivere la propria vita quotidiana e nient’altro. Vi bastano queste risposte per farvi andare avanti? Vi basta dire “non faccio niente di male, sono una persona onesta” per farvi sentire innocenti? Lasciarvi passare le notizie sulla pelle e sull’anima. Tanto è sempre stato così, o no? O delegare ad associazioni, chiesa, militanti, giornalisti e altri il compito di denunciare vi rende tranquilli? Di una tranquillità che vi fa andare a letto magari non felici ma in pace? Vi basta veramente?

Mangiare il loro pane, la loro mozzarella, i loro ortaggi? Votare i loro politici che riescono, come dichiarano i pentiti, ad arrivare alle più alte cariche nazionali? Lavorare nei loro centri commerciali, costruiti per creare posti di lavoro e sudditanza dovuta al posto di lavoro, ma intanto non c’è perdita, perché gran parte dei negozi sono loro? Siete fieri di vivere nel territorio con i più grandi centri commerciali del mondo e insieme uno dei più alti tassi di povertà? Passare il tempo nei locali gestiti o autorizzati da loro? Sedervi al bar vicino ai loro figli, i figli dei loro avvocati, dei loro colletti bianchi? E trovarli simpatici e innocenti, tutto sommato persone gradevoli, perché loro in fondo sono solo ragazzi, che colpa hanno dei loro padri.

E infatti non si tratta di stabilire colpe, ma di smettere di accettare e di subire sempre, smettere di pensare che almeno c’è ordine, che almeno c’è lavoro, e che basta non grattare, non alzare il velo, continuare ad andare avanti per la propria strada. Che basta fare questo e nella nostra terra si è già nel migliore dei mondi possibili, o magari no, ma nell’unico mondo possibile sicuramente.

Quanto ancora dobbiamo aspettare? Quanto ancora dobbiamo vedere i migliori emigrare e i rassegnati rimanere? Siete davvero sicuri che vada bene così? Che le serate che passate a corteggiarvi, a ridere, a litigare, a maledire il puzzo dei rifiuti bruciati, a scambiarvi quattro chiacchiere, possano bastare? Voi volete una vita semplice, normale, fatta di piccole cose, mentre intorno a voi c’è una guerra vera, mentre chi non subisce e denuncia e parla perde ogni cosa. Come abbiamo fatto a divenire così ciechi? Così asserviti e rassegnati, così piegati? Come è possibile che solo gli ultimi degli ultimi, gli africani di Castel Volturno che subiscono lo sfruttamento e la violenza dei clan italiani e di altri africani, abbiano saputo una volta tirare fuori più rabbia che paura e rassegnazione? Non posso credere che un sud così ricco di talenti e forze possa davvero accontentarsi solo di questo.

Roberto Saviano – repubblica.it

Leggo da psiko e riposto. Perchè è l’unica cosa da fare.

Famiglia distrutta [due volte]

E in generale sembra questa ipocrisia sia diffusa anche a molti altri media, stampa e tv: quella non poteva essere una famiglia. E allora giù ad ammazzarli di nuovo, a negare la la loro esistenza, perfino dopo che questa si è drammaticamente spezzata. Il tutto per non scandalizzare quella parte di pubblico razzista, xenofobo e omofobo, che ha pienamente diritto di veder cancellata con un colpo di spugna la felicità e la vita altrui. E’ questo il messaggio che vogliono far passare? Purtroppo credo di si.
E questo, dopo la tristezza per la tragedia, si traduce in una grande rabbia contro chi li vuole “cancellare” una seconda volta.

Via Bybblog

Famiglia e futuro

Il mio nucleo familiare sarà al massimo composto da due persone che, con ogni probabilità, saranno autonome e nessuna delle due dipenderà in tutto e per tutto dall’altro. Non è una questione di soldi, è un fatto di sudore, carne e sangue.

[…]

L’unica cosa da fare per quelli come me è cercare di crearsi un nucleo familiare quanto più saldo possibile ma allo stato attuale, considerando che sulla solidità di quello originario ho ormai perso le speranze, mi sembra un’ impresa impossibile.

Via Patroclo