E così alla fine è arrivata la finale dell’Eurovision Song Contest, che ho visto in Palazzo Giureconsulti, sede in questi giorni di “Be Nordic”, una serie di eventi volti a far conoscere la penisola scandinava organizzati dagli enti del turismo di Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia.
A parte quanto già brevemente detto ieri sull’Eurovision, c’è una cantante che merita un sacco di parole. E si tratta della concorrente austriaca, Conchita Wurst (sì, quella che l’autocorrettore del mio iPhone ha fatto diventare un Conchita We Trust).
Rise like a phoenix
Out of the ashes
Seeking rather than vengeance
Retribution
You were warned
Once I’m transformed
Once I’m reborn
You know I will rise like a phoenix
But you’re my flame
Sì, questo giro mi sono saltato la prima semifinale, causa quelle 32h filate che hanno portato ad un crollo folle martedì pomeriggio.
E in realtà , pur avendolo annunciato a M. che avrei fatto tardi per la serata, me ne stavo dimenticando, preso com’ero dalla bella sensazione dopo il massacrante allenamento di fit boxe.
Ma fortunatamente mi son perso relativamente poco e c’era chi su twitter suggeriva dei recap.
Era un po’ che non mi trovavo a twittare live un programma, per altro con così tanta foga e trasporto. E la serata ha riserbato un po’ di emozioni, tra Rai4 che ad un certo punto taglia il segnale (ciao community manager di Rai4, non ti preoccupare se domani ti trovi delle mention inferocite su Twitter, avete fatto una cazzata!), esibizioni decisamente belle ma forse un po’ troppo piatte e uguali, rispetto a quelle folli dell’anno scorso. E poi la presenza di Conchita, cantante drag con barba portata dall’Austria, che potrebbe rischiare seriamente di vincere l’Eurovision, se l’asse nordico non fa danni
E poi ci sono i greci, che questa volta si sono presentati con DJ, rapper e vocalist, per un pezzo che sembra will.i.am vs. Yolanda Be Cool Vrs DCup vs. Alexandra Stan ma che spinge il giusto e che potrebbe benissimo sbancare nelle disco (Glitter, mi leggi?)
E infine c’è lo Svizzero, che ha fatto impazzire il Twitter, con il sua avvenenza e una canzone in realtà fresca e allegra con un fischiettio che ti entra in testa e non se ne va più a suon di I’m the hunter, you are the the prey, tonight I’m gonna eat you up e di sviolinate.
Ma non poteva mancare la trashata finale, con windmachine, tastiera circolare e ologrammi, giusto?
Poi il televoto e l’attesa per i risultati, con un ordine causale che ha lasciato per ultima l’annuncio del superamento del turno anche per l’Austria, mentre già mi disperavo che Conchita Wurst non fosse riuscita ad andare in finale.
Pochi giorni e sarà già di nuovo tempo di Eurovision.
Quest’anno me ne sono interessato poco, arrivando ben poco informato. Ho dato un’occhiata veloce ai vari video delle canzoni in gara e per ora mi ha colpito questa, molto molto molto radiofonica, peccato in realtà per la pesantezza del testo (e del video)