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Riflessioni notturne su Friendfeed

È che a volte la tentazione di dare una sbirciata a quel che succede nel vecchio account torna.

Alla fine mesi e mesi di apertura contemporanea di 4 tab sul browser, di cui uno era FF, si sentono.

Però non so cosa gli sta succedendo in questo periodo, forse la gente è in vacanza, ha meno lavoro, ha più tempo libero e preferisce dare di matto su un social network anziché al lavoro o nella vita reale. Fatto sta che è qualcosa di impossibile: flame, fake, fake sui flame, flame sui fake.

E la cosa dispiace, perché per quanto è sempre stato un sn molto cazzeggione, si trovato anche bei contenuti. Non solo articoli, link o risorse condivise, ma anche discussioni, commenti e consigli quasi sempre utili.

Ora non mi sembra sia più così. Forse troppa c’è troppa gente iscritta che segue troppa gente, anche chi dovrebbe essere semplicemente bandito dalla faccia della terra. Forse si son formati troppi gruppetti di amici, pronti a difendersi a vicenda e spalleggiarsi. Servirebbe qualcosa di nuovo. Servirebbe un bel down prolungato dei server e la magica cancellazione di qualche migliaio di account. Una sorta di estinzione di massa digitale, no?

Nel frattempo, son ritornato al buon caro Twitter. E ho preso ad usare molto e molto di più Facebook. Ma non mi ci trovo. Troppo rumore fastidioso (tutti quei noiosi e maledetti link, frasi e mi piace la cosa più assurda del mondo). E, sostanzialmente, la mancanza dei contatti giusti.

Di quei contatti che condividevano con me passioni ed interessi. Un esempio su tutti: una qualsiasi discussione su un videogioco su Invader’s Den. O i matti pronti a mettere un like sull’ultima apparizione della GaGa. O quelli pronti delle parole di conforto in una qualsiasi delle mie crisi universitarie/di genitori/per il lavoro.

comunque, lo ammetto, soffro di astinenza

Faebook People #1

ascolta…
conosci un video-maker bravo da presentarmi??? (sempre il solito scontroso…)
un professionista su cui contare
e ti dico un altra cosa, senza offesa, anche se è un tuo amico gay non è un problema
basta che sa lavorare

Messaggi che si possono ricevere in una chat di facebook. A volte dovrei ricordarmi che esiste anche l’offline. O il block.

Soprattutto se poi si continua con frasi ai limiti dell’assurdo tipo:

di solito voi (gay) discriminate i trav

siete voi quelli diversi, ma alla fine sono proprio cazzi vostri

e adesso non fare finta di essere martin luter kink!

prendetele per buone. Nel contesto erano ancora più surreali.

Sigh.

Coming out social

Dopo giorni di contenuti futili e inutili, finalmente qualcosa che giustifichi quel “me” di “Me or not?”.

Giusto perché in realtà il mio coming out in effetti è stato solo un outing forzato da finti amici che hanno spifferato blog e account twitter ai miei cari genitori (o almeno, questa è la versione ufficiale), ho deciso, ora, di fare qualcosa, di ben peggiore.

Un coming out su Facebook a mezzo spam del gruppo e dell’evento della fiaccolata di domani a Milano.

Perché sinceramente il “proteggermi” dalle possibili malelingue è decisamente ridicolo e assurdo in confronto al tacere un’evento così importante, per noi, per i nostri cari, per i nostri amici.

E ora cari adorati falsi amici delle elementari, medie, superiori, università, vicini di casa, lontani parenti, gente della parrocchia e dell’oratorio, esimi colleghi (e capi?) e faccine che non ho mai visto dal vivo, sta a voi.

Sinceramente, me ne frego e vado dritto per la mia strada

Ma, sinceramente, me ne frego e vado dritto per la mia strada.

Guess who’s back

Tornato.

Che magari non vi avevo neanche detto che sarei partito.

Però è stata una fuga così veloce che è già finita…

2,3/3 giorni in campeggio in dolce compagnia.

  • Molto molto sonno, interrotto da qualcuno che la mattina pretendeva di fare altro.
  • Tanto fresco.
  • Una nuotata nel lago sopra un materassino gonfiabile ben al riparo dai gamberoni giganti transgenici.
  • Una capatina oltre confine per contrabbandare un pieno di benzina e chili e chili di cioccolato.
  • Il Professor Layton e il Mistero della Tartaruga Rapita.
  • Un offline semi completo, visto che la 3 prendeva poco o nulla (beh, neanche vodafone e TIM). Giusto il tempo per disintossicarmi un po’ dalla Farmville e scoprire, una volta tornato a casa, che il server non aveva salvato il mio ultimo raccolto fatto prima di partire. Ora sto meditando di cancellare – per vendetta – l’account e bloccare l’applicazione.
  • Wired n° 7 dimenticato a casa.
  • un amico sparito da giorni e con cui avevamo un mezzo impegno per qualche giorno al mare che è finalmente ricomparso, dimenticandosi completamente del mare e iniziando subito a parlare di lavoro e di questo e di quell’altro e di incontri (di lavoro) che dobbiamo organizzare entro settembre.
  • La visione di un pessimo “La regina dei dannati” e di un ottimo “Edward mani di forbice” (ebbene, non l’avevo ancora visto).

E ora niente. Son di nuovo a casa. Solo. Con ancora 7 giorni di ferie davanti a me che brucerò sicuramente stando rintanato in casa (che tanto uscendo si muore dal caldo). E con 1000+ post da leggere sul Reader. Ansia.

Join the online chat with Majora Carter

Altra scoperta interessante grazie a Facebook.

Per l’Heart Day 2009 lo staff di Obama ha organizzato una sessione di chat con Majora Carter (classe 1966), un avvocato esperto in giustizia ambientale (in italiano sappiamo talmente tanto cos’è che non c’è nemmeno la voce su Wikipedia) e un consulente economica. Ha origini africano-americane e, prima di entrare nel settore privato, ha fondato la Sustainable South Bronx, una organizzazione no profit impegnata nel proprio nel campo dell’environmental justice. Ora è la presidente del Majora Carter Group, che si occupa di informare le aziende e le comunità in tutto il mondo su come sbloccare il loro green-collar economic potential.

live-chat-with-majora-carter

Nella live chat Majora risponderà alle domande e illustrerà i piani del Presidente per una nuova economia dell’energia.

Direi che questa è politica web 2.0. Oltre che comunicazione e dialogo con i cittadini.

Il quadrato nero rubato


Assurdo e disgustoso, ma vero:

il “quadrato nero” su Facebook è stato scippato al gruppo che l’aveva portato avanti ed è diventato il “simbolo” del giro Formigoni.

Guardate qui.

E’ tutto vero. Purtroppo.

Se voi o un vostro amico vi siete “oscurati per Eluana”, smettete subito.

Il gruppo “per Beppino Englaro” ha scelto un quadrato bianco.

Lo trovate come immagine sopra questo testo: potete trascinarlo sul desktop e caricarlo nel vostro profilo.

Via Valley of the doll

Inutilità dei social network

Ok.

Tra i miliardi di gruppi/fan & co che mi arrivano giornalmente su Facebook, oggi sono incappato nella fan page della faccina u_u.

Non so perché, ma ho iniziato a pensare che forse stavamo proprio toccando il fondo. E che no, a me la faccina u_u non piace, non so neanche cosa vuole dire, a me piace un sacco la o.o e la <_<, che uso sempre e ovunque e nel mondo reale a volte mi mancano, perché senza quelle non riesco ad esprimere le mie vere emozioni.

Quindi, sapete cosa ho fatto?

Beh, sono comunque diventato fan di quella u_u, come farebbe ogni bravo e giusto utilizzatore di facebook.

u_u

E forza, seguite il mio esempio, diventate anche voi fan di u_u!