Ah, forse avevo relegato l’acquisto ai soli social network, ma potrei definire completa la sala TV, almeno per quanto riguarda la dotazione tecnologica ben posizionata sul BeastÃ¥ bianco made in Ikea.
Il sogno sarebbe un divano nuovo (e l’avevamo pure scelto, ma chi si ricorda più il modello), ma nel frattempo mi potrei accontentare di un Fatboy.
Poi sono indeciso sulla necessità di un tavolino, che sarebbe oltremodo scomodo in caso di giochi di gruppo, e di un tappeto.
Nel caso, il tavolino dovrebbe essere il Ramvik, peccato che mi serva bianco e l’Ikea lo produce solo nero. Già presa in considerazione l’opzione riverniciatura, ma non sembra essere possibile per via del tipo di legno usato. Confido però nel catalogo 2011 disponibile da settembre.
Sul tappeto invece è grossa crisi. Dove, come, che fantasia, di che tipo, di che forma. In casa sono sempre stato abituato a persiani e tappeti degni di tale nome. Le robe troppo moderne non mi convincono. I tappeti Ikea sul catalogo sono stupendi, dal vivo sono l’esatto opposto. Il bianco sarebbe perfetto, ma assolutamente sporchevole e quindi anti-ospiti. Il colore scuro farebbe a pugni con l’orribile pavimento. Boh, uff, misteri.
Oggi è stata una strana giornata.
Prima tappa: redazione. Questa settimana c’è da lavorare un po’, visto lo swap da Quark Xpress (lo odio!) al ben più simpatico, usabile, funzionale (e pesante) InDesign CS3. Una manna dal cielo.
Passo in redazione però solo per tappare un buco. E perdo un treno. E perdo il secondo. E rischio pure di perdere il terzo. Ma mi sbrigo e non lo perdo. Ormai LeNord non potranno più fregarmi: si parcheggia dietro la stazione, a due passi dalla scaletta per salire sulla banchina..
E nel frattempo mi accorgo di un sms arrivato ore (e ore) (e ore) prima. Si messaggia un po’. Ed è la mia metà che mi invita al giroIkea che stiamo rimandando da ormai troppo tempo.
Faccio un paio di calcoli e…. beh, ovviamente ho sbagliato treno! Potevo prendere il treno successivo con molta più calma (e magari riuscire a mangiare qualcosa).
Così, arrivato a Milano.. beh, devo prendere la custodia per Leo. Rigorosissimo salto da Mac@work. Hanno un po’ di custiode, le migliori sono (e rimangono) le Tucano. Peccato per il prezzo, salatissimo. Soprattutto il modello valigetta sottilissima (e quindi comodissima) che mi piace tanto. Era arancio metallizzato, ma diceva che le aveva di tutti i colori (che poi sono arancio, nero, grigio). Rivedo la loro favolosa lampada Lego a forma di meletta mangiucchiata. Un giorno o l’altro comprerò anche quella. O manderò qualcuno a comprarmi.
Dico che ci devo pensare per il prezzo.. e al piano di sotto vedo un iPod Touch. Lo provo. Ma è meraviglioso. E’ una figata!! Sarei persino quasi pronto a strisciare il bancomat. Se solo su internet non ho qualche sconto in più. E se solo ci fosse da 32GB, visto che il 16gb mi andrebbe stretto tra musica, foto e video (sai che figata vedersi Heroes, PrisonBreak, Lost in treno? sullo schermo dell’iPod Touch, messo ovviamente in verticale?). E giochicchiando.. mi è venuto in mente un certo:
Music is my boyfriend
Music is my girlfriend
Music is my dead end
Music is my imaginary friend
Music is my kingsize bed
Music’s where I make my friends
Music is my hot hot bath
My music is where I’d like you to touchÂ
Eccome se aveva ragione. E’ bellissimo!! Inutile dire che ora aspetto al varco l’iPhone. Sperando che esca con qualche contratto decente così.. ciao ciao 3-cambia-tariffe-a-tradimento!
Uscito dal negozio mi dirigo verso Mondadori in centro. Guardo le stesse custiode, hanno più o meno gli stessi prezzi. E vedo lui, il Nabaztag. E lo vedo pure dal vivo, in tutto il suo candore. E scopro che poggia su una base arrotondata: così può oscillare leggermente. Geniale!
Ma la Mondadori non mi convince. E poi manca la figosissima Fnac, dai prezzi gonfiati, ma dalle mille promozioni. E vi avverto che è quello il logo del misfatto.
A parte la disposizione dei reparti completamente cambiati, scopro il nuovo angolo Apple, con molti computer esposti, accesi, un sacco di iPod Nano (e neanche un classic o un iTouch) e con anche persino un macGenius (che in realtà è un ex dipendente del Mac@Work) e il calendario dei seminari organizzati. Vedo la custodia. Vedo il Mighty Mouse Bluetooth. Vedo Lui, di nuovo. Il maledetto “secondo primo coniglio”. E chiedo cosa devo fare per prenderlo o se mi devono fare una bolla. L’addetto mi dice che posso prendermelo e portamelo a casa. E mi ricorda le fondamentali orecchie colorate. Peccato che sono solo rosa, a cuoricini. Fossero state a tinta unita si poteva fare l’investimento.. ma tanto c’ho un plotter a disposizione. Posso personalizzarlo come voglio, io! E così, fregato da tutti questi conigli che mi dicevano “prendimi” e dalla facilità dell’azione.. me lo prendo sottomano. Cerco lo spazio soci, chiedendo la situazione punti… beh, avevo guadagnato il mio BonusDay (che ti danno dopo 1500€ di acquisti :S). Beh.. ovviamente lo richiedo. E mi porto a casa Nabaztag/tag, Mighty Mouse, custodia grigia (che costava leggermente meno che da M@W e leggermente di più che da Mondadori, ma con lo sconto era tutta un’altra cosa!). Poi faccio un giro all’ultimo piano, il piano libreria. A parte la favolosa novella grafica di Frank Miller che puntavo già da un po’ (cavolo, 300 – film – è proprio uguale a 300 – fumetto – !), volevo L’autobiografia di Alice della Gertrude Stein. Ovviamente non c’era, dovevo ordinarla (seeeee). E così vagando carico come un mulo e con tutto in equilibrio instabile passo davanti a una copertina nera e magenta che mi folgora. E tiro su anche quella.
Passaggio (che ormai era un rito) alle casse, tra fogli foglietti tessere, bancomat, Nabaztag messo dalla cassiera in bilico e che rischiare di morire senza neanche nascere. E me ne sono tornato in uni tanto contento. E sicuro di aver speso un sacco di soldi per una cosa utile (custodia), una cosa che potrebbe avere un motivo (mighty mouse.. non mi andava bene un qualsiasi Logitech? no, eh!) e una che è assolutamente inutile. Il libro nero e magenta non si conta perchè la cultura va sempre bene. E’ da notare però che tutto quello che ha fatto scattare la marea di acquisti è stata la cosa assolutamente inutile. E che quindi dovevo assolutamente comprare.
Lezione in uni.. a cui rischiavo persino di arrivare in ritardo. E senza ancora aver pranzato. Doh!
Fine lezione, punto di ritrovo. Si opta per una cioccolata calda. Finalmente pranzo! Ore 18:15 circa.. metro, 10 chilometri di camminata, macchina, 10km in macchina. E siamo all’Ikea.
Ovviamente si punta subito al ristorante svedese. Si cena. Ma lo si fa con così tanta calma (ed era solo un’insalatona gigante che da Richy’s è molto più buona e costosa) che abbiamo perso un sacco di tempo.
Giro per l’Ikea, fermandosi ad ogni cosa possibile e sognando:
di avere una casa enorme da riempire di (alcuni) mobili Ikea. Soprattutto i nuovi modelli della collezione autunno ’07-’08 VINTAGE: divani floreari, lampade con coprilume in tela multicolore, pouff muccati e Billy neri con disegni bianchi.
di lavorare come arredatori Ikea. Ancora meglio. Tutto lo spazio che vuoi, tutti gli accostamenti assurdi possibili. E un costo (per divertirsi) pari a zero. Anzi, renumerato (anche se credo non molto)!!
E di reparto in reparto, passando per miliardi di cose da acquistare (sarà , ma io mi farei un salotto ikea con mobili laccati bianchi, divani in pelle bianchi con angolo.. il tutto su parete rossa. O Blu. No, meglio rossa).
Ovviamente alla fine ci hanno praticamente sbattuto fuori, ma solo dopo aver pagato gli acquisti. E meno male che non ho trovato i poggia polsi/proteggi scrivania in finta pelle. Sennò spendevo soldi pure per quelli! E che sia chiaro. Mica li acquisterei per i miei polsi. Li acquisterei per non far graffiare la superficie inferiore di Leo. Tratto bene i miei bimbi, io!
Fatto un’orario improponibile (ma credendo di essere in orario, non sapendo leggere un orologio con lancette), è arrivato il tempo di dirigersi verso la redazione. Tornando dove tutto è cominciato. E dimenticandosi di passare da casa a prendere due cose tutto sommato piccole e sottili, ma dal grande valore. E continuare la nottata, lavorando. E poi devo arrivare e aggiornare i blog. E poi devo dare vita al coniglio. E tanto domani ho ben un’ora in treno da sfruttare dormendo, cosa voglio di più?