E alla fine è finita anche questa.
Con una serie crescenti di eventi che no, non poteva essere vero e quasi stavo per gettare la spugna, tra tizi da intervistare che non rispondono, giornate folli a lavoro, sere, notti e mattinate in bianco, battibecchi vari e, infine, uno stampatore che si dimentica di stampare e la follia del trovarmi a far rilegare i book e far ristampare le sovracopertine su lucido alle 8.30 del mattino.
Ma, nonostante tutto, ce l’abbiamo fatta, pur con l’agitazione che è improvvisamente salita nel momento esatto in cui ho preso in mano il microfono, almeno fino a quando mi sono reso conto che lì, in commissione, una delle mie ex prof continuava ad annuire soddisfatta. E ho pensato: fuck yeah!
E poi, come si addice in quel della Bovisa, proclamazione di massa e via: Dottore in Design della Comunicazione.