È che qui si sta seguendo sul Live View della Gazzetta.it il rimpallo dei rigori.
Con un lag tremendo da un computer all’altro, osserviamo il nostro destino più vicino formarsi…
È che qui si sta seguendo sul Live View della Gazzetta.it il rimpallo dei rigori.
Con un lag tremendo da un computer all’altro, osserviamo il nostro destino più vicino formarsi…
Ok.
Qui si è ripiombati nella spirale nera.
Le solite discussioni che faccio fatica a seguire mentre io dormo ancora, rancori che stanno venendo fuori, un generale livello di fastidio per ogni minima cosa che accade.
E così, oggi, nessuna voglia di chiedere un passaggio in stazione per andare a Milano e son rimasto a casa, a letto, a dormire.
Ora dovrei solo farmi una doccia e scappare a lavoro.
E mi sono stufato di questo bianco e magenta così noioso e troppo minimalista.
Voglio un po’ di colori, voglio un po’ di gioia, voglio un po’ di vita. Anche solo visiva e irreale. Ma mi serve.
E così, per la seconda volta, sempre in seguito alle trasferte meneghine di Poto, c’è stata un’altra pizzata @PastaritO con pochi (ma buoni) blogger/amici di tastiera e schermo e web.
Inutile (e banale) dire quanto sia bello conoscere dal vivo persone che senti/segui/commenti più o meno tutti i giorni. Ed è bello conoscore – per una volta – prima di persona altri blogger e solo “scoprirli” online.
E mi ci voleva questo pranzo. A parte il solito ritardo, tipico da Vip, di Lord&Principino (e del trambusto per riuscire a partire, da una parte e dall’altra), è stata proprio una bella giornata.
Milano ci ha regalato un sole tiepido e un cielo azzurro. La compagnia, con 2 “new entry” (VanityHair & VanityHair2) rispetto all’altra volta, è stata buona, ottima. E i discorsi a tavola non sono mancati, così come le risate. Le grasse risate.
Soprattutto quando quei 3 pazzi hanno voluto a tutti i costi mangiare il gelato di Hello Kitty. E il cameriere, ovviamente straniero (è solo il PastaritO detro piazza alla Scala, che vuoi che sia!?), si è fatto quattro risate, oltre a concludere le ordinazioni con “auguri”. Ma auguri per cosa!?!
Poi vabbé, insomma, vederli andare a fare un giro per negozi, foss’anche solo per un po’ di sano window shopping è stata fonte di invidia (ma poca, lo giuro), visto che dovevo (al solito) scappare a lavoro.
E anche a lavoro, a parte un po’ di sconforto iniziale, è stata una giornata tranquilla.
Ed ora, niente. Devo solo riuscire a chiudere WordPress, mail & co e infilarmi sotto le coperte. Domani inizia un’altra settimana universitaria.
PS: Carissimi Vanity 1 & 2, attivate i feed RSS sul vostro blog? Così riesco a leggervi con comodità dal Reader! Ho controllato.. il vostro “spazioblog.it” dovrebbe essere compatibile. Se non sono attivi di base, probabilmente c’è qualche impostazione da attivare nella schermata delle impostazioni 🙂
La nuova bozza è piaciuta tantissimo al cliente.
Tié tié e ancora tié ai colleghi (simpatici).
Inoltre ho fatto un paio di calcoli. Fino al 30 saremo presissimi (come gruppo) sul lavoro di montaggio video. Il 2 c’è la consegna dell’esercitazione sulle carte da gioco, che dovranno ovviamente essere stampate, tagliate, rifilate con gli angoli arrotondati e si dovrà pure preparare la confezione (mi sa che copio il libro font di macOS!). Però il 30 è un venerdì e si finirà tardissimo. E il 2 è un lunedì e sarà impossibile presentarsi lunedì mattina in copisteria a stampare le carte, prima di andare all’esame. Il che vuol dire che bisognerà stampare le carte sabato (le copisterie sono aperte?), quindi devono essere pronte per sabato, quindi c’è praticamente un giorno e mezzo in meno a disposizione per farle. Quindi..
Posso almeno essere un po’ agitato, impazzire, andare in crisi, contorcermi dai dubbi se valga la pena continuare con il lavoro e/o piangere inutilmente, così tanto per?
Ok. Sono giorni decisamente pesanti. Sommerso di cose da fare per l’uni e impegnato in lunghe e faticose giornate lavorative, che tra partite da attendere e speciali di natale e capodanno, sembrano non finire mai.
Poi arriva la mattina. E la necessità di svegliarsi, presto, ad un orario decente, per andare a tagliarsi i capelli, sistemarsi quella maledetta barba, fare le tavole, pensare alla consegna di lunedì, andare a prelevare, comprare la custodia per la nuova bestiolina.
Qui si dorme molto e male, non riuscendo però ad essere fresco e riposato.Â
E le cose si tirano per le lunghe e non sono mai convinto del risultato.
In più piove piove piove e mi mette tristezza.
In fondo, devo solo arrivare in qualche modo almeno a domani e alla cena di domani sera. E poi, tirare fino a martedì sera (o mercoledì?) per potermi godere qualche giorno di totale e assolutamente meritata vacanza.
Alla fine, questa mattina mi sono svegliato tardi, troppo tardi.
Ho impiegato molto di più a fare quello che dovevo.
Poi è arrivata ora di pranzo, a tavola è successo quello che è successo e la mia produttività è calata direttamente sotto i piedi, mentre rimanevo, inerme, sul letto imprigionato dai miei pensieri.
Poi il viaggio verso Milano, la caccia del giovedì per trovar parcheggio con il mercato.
E una giornatina pesantissima, piena di grossi sconvolgimenti, a lavoro.
Poi un messaggio di stato su Facebook di un collega. E la conseguente scoperta di un’altra consegna, di cui nessuno mi aveva parlato..
E così, oltre alla tavola che devo ancora finire, oltre all’esercizio di Photoshop che devo iniziare da zero (ma di cui ho un po’ di idee, ovviamente lunghissime da realizzare), c’è anche un’altra tavola, di cui non so praticamente ancora niente.
E nessuno, su quel cavolo di libro delle faccie, che si palesi in chat e voglia spiegarmi cosa c’è da fare.
E così, sono un turbinio di stati, dal depresso, all’arrabbiato, abbattuto, incazzato (lo posso scrivere, sul mio blog?) e sconsolato.
Perchè no, non riuscirò mai a fare tutto.
E ho anche tanto sonno.
Oggi, cioè, ieri, è finalmente finito.
Una giornatina niente male a lavoro. Un po’ di situazioni difficili da gestire, comparse tutte all’ultimo momento, ma alla fine, è andato tutto bene, senza troppi inghippi.
E non so perchè lo sto scrivendo. Forse per scrivere qualcosa, forse per passare un po’ di tempo prima che Morfeo passi a trovarmi.
C’è da dire che ultimamente, sto veramente trascurando la parte “social” di me. Poco twitter, reader ormai bloccato sul 1000+.
Questi due giorni di lavoro sono stati molto strani, dopo i 2 giorni di università . Mi sono reso conto di sbirciare tutti i volantini alla ricerca dell’offerta giusta su un Nokia UMTS (ancora mi mangio le mani). Le mie adorate serie TV le ho abbandonate, per mancanza di tempo. Esco veramente poco, tanto che questa sera ho anche rinunciato alla goodbye night di uno degli stagisti che ha deciso di cercare un altro lavoro. Il Wii è spento da un sacco di tempo, il DS pure. Ho giocato per un’oretta a Spore ma non mi è piaciuto molto. Troppo poco riflessivo, troppo d’azione. No, me lo aspettavo diverso. Mi sembra di aver perso qualche contatto. Di non sentire più alcune persone a me care, di essermi un po’ allontanato.
E poi.. boh. Sto scrivendo un sacco di righe senza avere, alla fine, nulla da dire.
Non so come sia possibile, ma a volte, mi sento un po’ vuoto. C’è qualcosa, di fondamentale, che sembra che mi manchi. E non riesco a capire cosa sia.