Archivi tag: Milano

Una sera così capita una volta ogni tanto, sigh

Una giornata intensa che si è conclusa con un’ottima serata.

Prima l’invito di Stefigno per fare un salto in Ambito 5 per partecipare ad un evento organizzato con Activision per la presentazione del nuovo (e devo dire interessantissimo) gioco basato sui Transformers. E quindi chiacchere, cibo a scrocco, informazioni e video in anteprima (gne gne gne :P) e poi un po’ di discussione. Bello e interessante.

Poi la camminata per corso Vercelli fino ad arrivare al vecchio ufficio e all’Akkademia. Cena lì. E poi a San Vittore per raggiungere un ex e carissimo collega che non vedevo da un sacco.

E le parole, le news, le chiacchere e il tempo è volato.

Una bella, stupenda serata. Che si è conclusa trovando sulla scrivania, una volta tornato a casa, un pacco dalla Condé Nast.

Lichtestein + aperitivo @ Triennale Milano

E alla fine, chissà come, siamo riusciti ad organizzare la serata aperitivo + mostra in Triennale.

Un po’ troppe le defezioni, ma pazienza. Non si poteva più rimandare.

E dopo una giornata del genere, ad impazzire ed arrabbiarsi nel lab di movie design, ci voleva una serata del genere, in buona compagnia e a ridere. A, sì, anche ad acculturarsi.

Prezzo di ingresso conveniente (13€ per aperitivo + 3 mostre). Peccato per i posti finiti subito e per il buon Maurizio che è rimasto praticamente senza sedia (e genio anche io che non mi è mica venuto in mente di chiedere per tempo alla cameriera se c’erano altre sedie. Doh!). Peccato per il cibo, praticamente irraggiungibile (vista la coda) e composto da poche cose e scotte. Eppure mi han sempre parlato bene degli aperitivi in Triennale, boh! Però almeno il cocktail era buono.

E poi, c’era la mostra. E la compagnia.

Una mostra che ignorava completamente la produzione più famosa di Lichtenstein, i fumetti, dedicandosi invece ad altro, e rendendo praticamente inutile quel poco che sapevo proprio sui “suoi” fumetti. Una mostra che, ovviamente, abbiamo girato nel verso sbagliato, creandoci qualche piccolo problema.

Comunque interessante e bella, con i soliti appunti sul fatto che le targhette dei quadri potrebbero anche essere scritte con un font di carattere maggiore e magari indicare anche un paio di informazioni, tipo: questo quadro è la copia di… e che le descrizioni delle stanze potrebbero pure abbandonare questo linguaggio aulico incomprensibile ai più, visto anche ci di critici d’arte fVancese ne giravano in abbondanza.

Da sottolineare alcune espressioni topiche di alcuni avventori della mostra: partiamo dal “caVa, a casa poi ti devo faV vedeVe un catalogo di una mostVa fVancese”, pronunicata dal famoso critico d’arte già citato, al “questo quadro è troppo rosso e nero” della donna con minigonna muccata.

Da ricordare inoltre la notevole figura fatta da 3 che non nominerò, beccati in pieno mentre fissavano (e commentavano) delle orribili scarpe rosse di una tizia.

Quindi, ecco, quella che era una serata Milano Educational si è trasformata a tratti in Milano Diseducational. E direi che ci siamo pure molto divertiti.

Da ripetere, assolutamente.

Che altre mostre ci sono, a Milano?

Steve McCurry @ Palazzo della Ragione

Dopo una decisione dell’ultimo momento, lunedì sono andato con alcuni compagni di corso a vedere la mostra “Sud-Est” dei lavori di Steve McCurry esposti al Palazzo della Ragione.

Inutile dire che la mostra mi è piaciuta un sacco. Molte delle fotografie, per un motivo o per un altro, ti prendono. Emozioni contrastanti, per la bellezza del soggetto o del ritratto. Oppure una forte morsa allo stomaco per la crudezza delle immagini. I colori accesi e saturi, il contrasto del rosso e del verde, la composizione perfetta, le ottiche corte, lo sfuocato. Il dubbio della premeditazione dello scatto, della “menzogna”, dell’uso della post produzione. Ma soprattutto i volti, i paesaggi, la guerra.

È difficile descrivere il tutto a parole. Riesco solo solo dire che le fotografie sono tante, forse troppe, valorizzate da una illuminazione ottima, ma rovinate da una disposizione dispersiva che sembra generata dal caso. Per tutto il resto posso solo dire di sfruttare la proroga e andare a vedere la mostra (prorogata fino al 21 Marzo) di persona.

Il mio grosso grasso finto compleanno greco

E alla fine, sono riuscito a fare, con settimane di ritardo, una mini festicciola di compleanno.

Con giusto qualche personcina 2.0 a cui tengo veramente molto e che ammetto di apprezzare sempre di più ogni volta che le incontro.

La cena, al ristorante greco Esperides di Milano, è andata piuttosto bene.

Chiaccherato un bel po’, bevuto ottimo vino rosso (e dire che il vino rosso non mi piace. Eppure ho bevuto solo quello, neanche un goccio d’acqua) e soprattutto mangiato tanto ma tanto tzaziki + pita. Talmente tanti che poi stavo scoppiando e non riuscivo neanche a finire il gyros.

E poi, vabbé, il momento regali:

Un fantasmino pulisci schermo e tastiera. Utile e carinissimo, oltre che perfettamente intonato con le Creatures che già abitano sulla mia scrivania (purtroppo non ho trovato foto più grandi):

Batman il film, edizione restaurata in blueray 1080p e audio DTS. Film in realtà mai visto, ma che mi gusterò con piacere una di queste sere:

Up! in edizione doppio blueray (non capisco proprio come hanno capito che lo necessitavo):

Ed infine la chicca: Frasario per giovane designer di Roberto Marcatti. Molto molto molto carino. E ringraziamento speciale, visto che ha comunque pensato a me anche se non è riuscita a venire alla cena 🙂

Che altro dire?

Grazie ancora a tutti per la serata.

Alla prossima 🙂

Infiltrati (dell’ultimissimo minuto) al Tumblr Meet Up

E alla fine siamo finiti al Tumblr Meet Up, arrivando ovviamente in ritardissimo, a cose ovviamente quasi concluse.

Tante, troppe facce e nomi sconociuti. Ma anche tanti nick già sentiti.

Una Xlthlx scappata via troppo presto per riuscire a vedersi, un Gatto in forma smaliante con almeno due tequila in corpa, una Daniela_elle semplicemente stupenda. E poi, tra quelli che leggo, commento, chatt(av)o, compare lui, Stefigno, conteso da tutti.

Notevole poi la scelta del Bond per concludere la serata: locale interessante, musica da schifo, ma con dei clienti/cubisti impagabili: ubriachi marci, assolutamente fuori tempo (e ce ne voleva!).

Tre i loro passo principali: la spaccata, il prendi la donna e lanciala contro il bancone e il salto folle battendo le mani. Ah, poi c’era pure un tizio pompatissimo che faceva il ballo della gallina. No comment 😉

Per il resto boh, ho ancora qualche ora per decidere se andare o no al brunch. Chissà, chissà…

Attese in Piazza Affari

Il bello delle autorizzazioni.

Chiesto al Comune: si tutto ok, va bene, venite sabato mattina a prendere il documento!

Avvisata la società che gestisce la borsa: si, ok, tutto bene.

Arriviamo in piazza Affari: bandiere, polizia, carabinieri.

Si erano dimenticati che c’era un importante conferenza sulle regioni, con personalità di spicco.

Ovvero… È dalle 9 di questa mattina che attendiamo di poter girare. E speriamo che prima o poi tolgano quelle bandiere e quegli striscioni.

Inutile dire che i caribinieri/poliziotti ci hanno fermato n^2 volte per chiederci permessi e autorizzazioni e cosa facciamo e perché.

E pure quelli della security del palazzo della Borsa. Ma perché, per come, ma quindi suonate e fate baccano?

Il bello delle autorizzazioni.

Già, complimenti.

Dalla molecola all’elefante

Ieri sera.

Volevamo andare al Nottigham Forest, bar “molecolare” milanese.

Ma noi quattro (io, Byb, Rosa & Tino from Bubus) siamo stati rimbalzati.

Sgrunt.

Dicevano che il locale era pieno. E forse era pure vero, visto tutta le gente che aspettava fuori.

Così, non sapendo dov’altro andare, siamo finiti al (solito?) Lelefant.

Tra le fauci di un cameriere che si continuava a dimenticare di noi e una colonna sonora fatta da Britney, Madonna e ancora Britney e Madonna. Che poi, voglio dire, svegliarsi un po’ e aggiungere anche la GaGa alla playlist, no?

Comunque, locale praticamente deserto, rispetto agli standard. Ma fortunatamente i cocktail rimangono buoni e con un alto tasso alcolico.

E non solo al locale, ma anche passeggiando per le vie di Porta Venezia e poi in macchina, riaccompagnado gli stranieri al loro dimora temporanea, abbiamo parlato, parlato e parlato.

E la serata è passata veloce, anche troppo.

E aperitivo fu

Metti un gruppetto di amici a quanto pare ben affiatato.

Pensa al Momo, sui Navigli, come perfetta location per l’evento.

Metti un paio di outsiders e uniscili al gruppo, sebbene uno dei due voglia affogare l’altro nel Naviglio.

Pensa a me come uno degli outsider, quello affogabile, con tutti i miei difetti: l’incapacità di riconoscere le persone, una timidezza iniziale tremenda ed imbarazzante. Poi le solite cose, i soliti discorsi. Tra cui il racconto (logorroico) della mia fabulous life che riesce addirittura a prendere strane derivazioni (qualcuno ha detto Pet Society?).

Beh, dire… il tempo è volato. Ed anche in fretta.

E sono contento di aver fatto nuove conoscenze e di aver finalmente “concretizzato” un’altra, a cui – sinceramente – tengo.

AAA: Incostituzionale elemosina diritti

Siamo finiti a questo, ormai.

Elemosinare diritti.

O meglio, elemosinare il diritto di poter essere noi stessi, quello di poterci unire legalmente, essere riconosciuti come un nucleo familiare al pari degli altri. Il diritto di non essere derisi, oggetto di scherno o violenze, solo in quanto tali.

Beh, questi sono sogni ad occhi aperti.

E persino una piccola cosa, come l’aggravante di reato, non è passata.

Motivo portato? L’incostituzionalità.

Sembra infatti che diventeremmo più uguali degli altri, più protetti degli altri.

Ma – ora – nel clima che sembra vigere in Italia (e la nostra classe politica lo conferma, visto che ha votato contro i 2/3 della Camera), tra aggressioni, accoltellate, insulti (non ultimo quello di due ragazzi, a Canicattì, all’uscita dalla scuola, avvenuto proprio oggi), incendi, forse qualcosa che ci protegga un po’ di più serva.

Almeno finché non sarà passato il concetto che, veramente siamo tutti uguali.

Non parliamo poi del fatto che la stessa proposta della Concia era castrata priori, escludendo, di fatto, i transessuali dalla legge.

Per il resto, questa sera, a Milano, chi era lì fuori al gelo di Piazza Duomo e davanti Palazzo Marino a manifestare indignazione erano pochi. Ok, tutto è stato decisamente troppo rapido. Ma, cavolo!

Giustificati gli ammalati e chi lavora (io stesso non ho potuto esserci alla fiaccolata dell’8 settembre). Ma tutti ammalati? Tutti a lavoro? Nessun’altro poteva proprio prendere la metro o il tram ed esserci? Uno in più, è vero, poco, ma comunque uno in più.

Quanti saranno stati questa sera al Mom o a Lelephant?

Dobbiamo svegliarci, attivarci, farci vedere, farci sentire anche dai media, pretendere quello che deve essere nostro di diritto.

Dobbiamo esserci noi, non la nostra famiglia e circondati dai nostri amici.

Non lamentarci e far fare il lavoro agli altri e spallucce se questi non riescono a far nulla, tanto settimana prossima ci sarà la Paris al Borgo.