Avevi paura di questo Natale, per la prima volta diverso rispetto ai tanti precedenti.
E invece va bene così.
Il giro di pacchi e pacchetti di Babbo Amazon Natale, quell’invito a cena inaspettato per il 24, la tranquillità di stare a casa, dormire un bel po’, pranzare con i genitori e poi aprire con calma i pochi doni, essere veramente felice per tutto quello che si portano dietro.
E poi ci siamo quasi con la tesi. La deadline per la consegna della parte progettuale si avvicina inesorabilmente e sono anche abbastanza soddisfatto del lavoro di gruppo che stiamo facendo. Un’interessante novità a livello lavorativo che si spera continui bene così come è cominciata.
Ci sarebbe tanto da dire su queste (non) vacanze di Natale.
Ci sarebbe da raccontare molto delle ultime pesantissime. Però, a parte lamentarsi, c’è da dire che sono proprio contento di quello che sto facendo ora.
Nessun nuovo regalo da parte dei miei. E io non l’ho fatto a loro. Ben gli sta!!!
Ho giocato con i Conigli, con i tenerrisimi Pikmin ma mi sono dedicato molto alle avventure di Sackboy (vestito per l’occasione di rosso) nel favoloso mondo di Little Big Planet. Un titolo che vale tutti i soldi spesi per la PS3.
Senza la Byb-famiglia, questo Natale per me sarebbe stato molto triste, senza alcun regalo.
Ma, andando con ordine…
Dal Byb ho ricevuto un Mini-Rabbids urlante (quello della nuova serie, diverso da quello che avevo già ), un GorillaPod (sì, lo volevoooo!), Rayman Raving Rabbids TV Party per Wii (mancava alla mia collezione. E domani mi divertirò a ballare sulla Balance Board):
Dalla Byb-mam Pikmin 2 per Wii (adoro quegli adorabili esserini):
Dalla Byb-sorella uno di quei puzzle da disincastrare (non so che difficoltà sia questo, ma io mi sono già arreso):
Per il resto, sotto l’albero ho trovato il mio autoregalo: una PS3, con Little Big Planet (adoro!)
Sul fronte regali fatti, invece, segnalerei solo una cosa: non avrei mai pensato che sarei impazzito per andare alla ricerca di regali della malefica gatta fiocco-munita per la nipotina. Eppure lei adora la Hello Kitty e tutto ciò che è rosa confetto e così mi sono adeguato alle richieste…
Serie arretrate da vedere. Ma gli episodi che ho visto mi hanno lasciato un po’ così. Forse è ora di iniziare a scremare vecchie serie e lasciare posto alle nuove. Come Dollhouse, per dire.
Poi c’è quel maledetto cofanetto blueray della prima stagione di The Tudors che mi attira (ah, no, non è vero: è finita la promo a prezzo scontato. Doh!).
E poi boh. Dopo domani un po’ di tranquillità , dopo ovviamente essere impazzito in giro per negozi a prendere le ultime cose. Sperando che non nevichi troppo, s’intende.
Sto finendo di ripassare un libro ai limiti dell’assurdo, con errori di grammatica, sintassi, virgole messe a casaccio che separano il soggetto dal verbo, verbi non concordati con i soggetti, errori di battitura, uso creativo di parentesi e trattini. E sbagliano persino i nomi propri di prodotti e servizi: i-phone, FaceBook, Blog Spot.
La cosa peggiore sono però i contenuti.
Pagine e pagine di fuffa inutile, che ovviamente non mi vuole entrare in testa.
Poi, dopo l’esame di domani, bisogna pensare alla revisione di martedì, comprare gli ultimi regali, trovare il tempo di andare a tagliarsi i capelli e rendersi presentabile entro martedì sera, per la Cena di Natale organizzata dai Danimarchesiâ„¢ di ritorno in patria dopo 6 mesi di freddo e di Erasmus.
Nel frattempo mi sono comprato il mio regalo di Natale. E sto tenendo d’occhio altre offerte per farmi altri 2 possibili regali, anche se uno necessita dell’itervento dell’Architetto per poter essere effettuato.
Per il resto fa freddo, c’è la neve, il Comune si è dimenticata della mia via, tanto che è diventata un’unica pista di pattinaggio su ghiaccio. Vedrò domani mattina quando dovrò uscire. Già temo, visto che si aggiungono altre difficoltà al dover affrontare mamme e papà con SUV ed altri macchinoni che devono portare i pargoli a scuola. E non si rendono conto che se parcheggiano davanti ad un cancello automatico che si sta aprendo, forse dovrebbero spostarsi, non arrabbiarsi se suono quando rimangono fermi fregandosi del fatto che devo uscire.
Poi, ironia della sorte, mio padre oggi è tornato a casa con proprio quel set di 100 lucine led da esterno. 9,90€, all’Iper. E questo è il primo anno che mettiamo le decorazioni agli alberi in giardino, queste decorazioni fredde e tristi. È il primo anno dopo aver passato tutta l’infanzia, quando ancora credevo nella magia del Natale, a volere delle luci da esterno sul pino, quello alto altissimo che superava persino il tetto della casa e che ora mi sembra che non ci sia più. O forse è solo stato notevolmente tagliato. Non ricordo.
E ora la mente sta pure viaggiando avanti e indietro.
Ho iniziato ad odiare il Natale quando non l’ho più passato con la famiglia allargata. Finita la scuola andavamo a Varese dalla Nonna. E stavamo lì. E a Natale era bello. Il pranzo preparato dalla nonna e poi tutti a casa dello zio, con gli altri zii, i cugini e qualche altro parente di parente. E i giochi, e il gioco della torre e l’invidia dei cugini che avevano il conto al Credito Varesino e a loro regalavano i soldi man mano che depositavano le varie mance. E invece i miei soldi/regali sparivano in bot o obbligazioni, delle cose brutte e che non potevo certo portarmi a casa e giocare. Poi giocavamo al mercante in fiera e mi piaceva, anche se ora non ricordo più le regole. E poi la tombola, il caldo del camino dello zio e il loro bel presepe.
Poi basta, è successo che la nonna ci ha lasciato, i cugini sono cresciuti e il ramo milanese della famiglia si è allontanato da quello varesino, rimasto più compatto. E Facebook ora non è neanche di aiuto, che nessuno ce l’ha. E non ho neanche numeri di cell o email, per dire.
E così sono iniziati i Natali in tretudine, senza regali, senza gioia e felicità .
E ho smesso di divertirmi a fare il presepe, di attendere con ansia l’8 dicembre per iniziare le decorazioni, ho smesso di accendere tutte le sere le luci e fissare inebetito l’albero e vedere le diverse intermittenze delle catene luminose intrecciarsi tra di loro e creare giochi di luce e di ombre sulle pareti.
Poi però non si dice, ma nel frattempo si è aggiunto un altro ramo di un’altra famiglia alla mia vita. Con gli n-mila componenti, la voglia di stare insieme, e le cene, e i pranzi e l’allegria e i bimbi che urlano e i genitori che li sgridano senza successo e le risate e la ciacola continua.
E la cosa stride notevolmente con la mia famiglia, quella della non sopportazione del convivio perchè “non siamo fatti per queste baracconate”. E veramente, non comprendo come facciano a vivere bene, da soli con loro stessi, senza avere amici da frequentare e sentire e vederci e pranzare e ridere e scherzare. Senza vedere i loro fratelli e le loro sorelle, anche se è una cosa che non capirò mai visto che sono figlio unico.