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Lo accendiamo?

Cena tranquilla. Cars su raiuno (come se già non l’avessi visto e rivisto in dvd). Un salto in salotto giusto per scoprire che anche lì è stato fatto un presepre e accendere, dopo un sacco di tempo, il Wii. Nel frattempo scocca la mezzanotte. Una partitella a Sonic the Hedgehog, poi a Final Fantasy Crystal Chronicles: My Life as a King. Poi un giretto sul canale Nintendo a guardare i filmati del nuovo Animal Crossing. Però no, su Wii non lo voglio. Sarebbe impossibile da seguire, tutti i giorni. Però sembra interessante il “nuovo” Fire Emblem su DS. E sul WiiWare ora è disponibile World of Goo – bello bello, ma tanto ce l’ho già sul mio Mac – e quella figata di Cubello, che potrei volere. E il tutto mentre su Virtual Console sta per uscire Secret of Mana..

Ah, è vero. È Natale. Auguri?

[Pensieri sconclusionati] La cena dei piccoli aiutanti di Babbo Natale

Effettivamente, il post sulla cena dai Bergamaschi non poteva mancare.

Perché i padroni di casa non si son smentite. Una casa che trasudava regali, luci, addobbi e decorazioni da ogni poro dell’intonaco. Quel tocco di esagerato che la rende bellissima e speciale. Una casa da ri-scoprire in ogni angolo, perché la chicca è sempre nascosta dietro l’angolo.

Però, casa a parte, la differenza la fanno loro. Era un sacco che non li vedevamo, in effetti. E sono sempre i soliti. Non c’è niente da fare. Io con loro sto bene, benissimo. Per quanto, dopo un po’, abbia iniziato a sonnecchiare in piedi e diventare bianco parete a causa della stanchezza.

E ovviamente, c’è stato il magnifico momento di scambio dei regali. È stato strano far parte di un gruppo di amici che si scambiano regali. Io non l’ho mai fatto prima. Non ho il senso del Natale, del regalo, dello scambio. Nulla. Zero, completo. E mi sento un po’ a disagio, per non aver pensato (e realizzato) un regalo.

Ma sono contento. Di avere uno stupendo cuscino/abbraccio rosso. Di avere una porzione di brilli porta fortuna, da utilizzare al momento opportuno.

E nel frattempo, avevo il click facile con il mio novo giocattolino. Ok, ci sono stati i rimproveri per averlo comprato troppo tardi. Ma insomma. O mi pagavo il volo per la Grecia, o mi compravo una signora reflex! 

Mi piaciono alcune foto che ho fatto. Altre, le posso sistemare con un po’ di photoshop. Però 500mb di foto per una cenetta forse sono un po’ troppe.

Ecco.
Mezza litigata col padre, che ovviamente chiama in suo supporto la madre, con cui si litiga ancora di più, con lei che urla e io ovviamente devo stare calmo e tranquillo perchè i genitori vanno onorati. Sì, col cavolo. E nel frattempo lo stesso padre invita tutti a stare tranquilli.
Per cosa poi? Boh, è Natale, ci son le feste, quant’è bbbbello litigare in compagnia, no? Uscite, il non studio, il tempo che perdo al computer, il modo in cui li tratto, come se mi avessero rovinato la vita. Ah no, è vero. Quello l’hanno fatto.
Mi viene solo una cosa da dire.
Vaffanculo. A tutto.

Ma poi entro nel mood melanconico, nella tristezza infinita e nelle lacrime che silenziose solcano il viso. E attacco a tutto volume canzoni ovviamente tristissime, che mi fanno stare ancora peggio.

How I wish I could surrender my soul;
Shed the clothes that become my skin;
See the liar that burns within my needing.
How I wish I’d chosen darkness from cold.
How I wish I had screamed out loud,
Instead I’ve found no meaning.

I guess it’s time I run far, far away; find comfort in pain,
All pleasure’s the same: it just keeps me from trouble.
Hides my true shape, like Dorian Gray.
I’ve heard what they say, but I’m not here for trouble.
It’s more than just words: it’s just tears and rain.

How I wish I could walk through the doors of my mind;
Hold memory close at hand,
Help me understand the years.
How I wish I could choose between Heaven and Hell.
How I wish I would save my soul.
I’m so cold from fear.

I guess it’s time I run far, far away; find comfort in pain,
All pleasure’s the same: it just keeps me from trouble.
Hides my true shape, like Dorian Gray.
I’ve heard what they say, but I’m not here for trouble.
Far, far away; find comfort in pain.
All pleasure’s the same: it just keeps me from trouble.
It’s more than just words: it’s just tears and rain.

Aspettative infrante

Sono appena tornato dalla messa di mezzanotte. Ovviamente ci sono andato tutto solo, visto che dei miei genitori..l’una è a letto da ore, l’altro è sul divano a guardare chissà cosa in tivvù.
In fondo in fondo speravo che almeno la messa riuscisse a infondermi un po’ di spirito natalizio, che riuscisse a dissipare un po’ della tristezza che mi attanaglia.
E invece.. direi che ha avuto un effetto opposto a quello che speravo!
La chiesa sembrava quasi vuota, tanto che sono persino riuscito a sedermi (prima volta in tutta la mia vita); la messa era cantata, ma non troppo (che tristezza di canti); in più è anche durata relativamente poco.. 60 minuti esatti, manco si fossero cronometrati.
Speravo di meravigliarmi della bellezza del presepe, ma anche quello non mi è sembrato granchè. Confidavo nei bacini baciotti a fiumi, ma non ce ne sono stati molti. E mancavano proprio quel paio di persone che più di tutte volevo salutare.
Ecco, il Natale a me continua a mettere tristezza.

Pensieri sotto l’albero

Sarà, ma a me il Natale mette tristezza.
Sono finiti i tempi in cui aspettavo con impazienza la sera del 24 per andare a letto, svegliarmi il 25 e correre in salotto ad aprire i regali che comparivano sotto l’albero, i tempi in cui si andava a Varese dalla nonna e dagli zii per stare tutti insieme, giocare al mercante in fiera o a tombola ed aprire altri regali (o buste con un po’ di soldi, puntualmente requisiti dai genitori).
Ora il Natale è un giorno come un altro.
Sono anni che non si fa più l’albero, sono anni che non si fanno i regali, sono anni che non si va più a trovare gli zii. Però il presepe, quello sì che va fatto! Anzi, i presepi.
Natale è un giorno come un altro. Cambia la tovaglia per il pranzo e per la cena.
Sì, il Natale mi metta tristezza.
Mi mette tristezza vedere la gente affannarsi alla ricerca del regalo perfetto, i negozi presi d’assalto e svaligiati.
Mi mette tristezza non partecipare per nulla a questa follia. Nè nel fare regali, nè nel riceverli.
Però, alla fine, quest’anno mi salvo per la presenza di Love. E dei regali che ci scambieremo.
Sarà, ma a me il Natale mette tristezza.