Visto che mi sono accorto che negli ultimi 3 mesi, secondo l’estratto conto appena arrivato, ho messo da parte ben 16,50€, ho deciso che, già che ci sono, li spenderò tutti.
Ovviamente in un gioco. Si tratta di Final Fantasy IV The After Years, disponibile unicamente via download su WiiWare, seguito del fantastico Final Fantasy IV uscito nel 1991 per Super Nintendo e da poco ri-edito anche per Nintendo DS.
Cena tranquilla. Cars su raiuno (come se già non l’avessi visto e rivisto in dvd). Un salto in salotto giusto per scoprire che anche lì è stato fatto un presepre e accendere, dopo un sacco di tempo, il Wii. Nel frattempo scocca la mezzanotte. Una partitella a Sonic the Hedgehog, poi a Final Fantasy Crystal Chronicles: My Life as a King. Poi un giretto sul canale Nintendo a guardare i filmati del nuovo Animal Crossing. Però no, su Wii non lo voglio. Sarebbe impossibile da seguire, tutti i giorni. Però sembra interessante il “nuovo” Fire Emblem su DS. E sul WiiWare ora è disponibile World of Goo – bello bello, ma tanto ce l’ho già sul mio Mac – e quella figata di Cubello, che potrei volere. E il tutto mentre su Virtual Console sta per uscire Secret of Mana..
Anche se, insomma, mi hanno un po’ deluso. Nessuna integrazione seria col Wiimote, nessuna innovazione, niente mulplayer di massa, che poteva diventare comodissimo: AC ti obbliga a seguire SEMPRE il tuo villaggio, pena fiori che appassiscono, abitanti che se ne vanno, piante che muoiono. Quindi sarebbe stato bellissimo, come si vociferava, la possibilità di condividere lo stesso villaggio in 2-3-4 amici, villaggio che viveva online e non solo sulla propria consolle.
A questo punto, non so se vale la pena comprarlo, quando uscirà . Non se se vale la pena comprare un gioco sostanzialmente uguale a quello che ho già su DS, ma che giocherò sul televisore. Non voglio far fare al villaggio la stessa (pessima) fine del villaggio sul DS. Che, diciamocelo, è anche più comodo perchè appena ho un momento libero, anche prima di andare a letto, posso accenderlo e giocarci un po’, ovunque sono. Non devo per forza essere a casa, davanti alla tivvù, col dolby acceso e il Wiimote in mano.