Archivi tag: pazzia

It has been a long, long day for a shopaholic like me

Mattina decisamente intensa, in quel di milano.

Cuctus Pups rosso di Tokidoki:

Cactus Pups rosso by Tokidoki

7,20€, in contanti


Camicia viola di Zara:

Camicia viola di Zara

24,90€, con Mastercard


Cintura 100% cuoio di Zara:

Cintura di Zara

24, 90, con Mastercard


Polo a righe di Zara:

Polo di Zara

24,90€, con Mastercard


Cravatta di Nara Camicie:

Cravatta di Nara Camicie

19€, con Mastercard


Cravatta a righe bianche e viola, da Andriew’s Tie:

Cravatta di Andrew's Tie

23€, con Mastercard


Orologio Crystal Clear Digital by Starck di Fossil:

130€, con Mastercard


Pranzo per due da McDonald:

12,60€, col bancomat


Due SIM Tutto 3:

Due sim Tutto 3

20€, con Mastercard


Pila sostitutiva per il vecchio orologio Fossil:

Pila sostitutiva vecchio Fossil

7€, con Mastercard.
Errore nella transazione, pagamento rifiutato.

7€, con il bancomat.


Felicità quanto basta e ottima compagnia:

non ha prezzo.

Ci sono cose che non possono comprare.

Per tutto il resto, c’è Mastercard.

Ricordi onirici

Eravamo in coda al seggio, per votare.

Un seggio un po’ strano, non le solite aule separate della scuola media vicina a casa. Eravamo in un open space bianco, enorme. Una serie di code a serpentina, come fossimo in coda per un’attrazione a Gardaland.

È finalmente il nostro turno. Consegno i documenti, lei mi scruta, mi da’ la scheda che compilo così, davanti a lei, perché non ci sono cabine. Fa un commento. Un commento su di noi. Non ricordo cosa fosse. Una battuta acida, una frase sprezzante.

D’istinto le tiro un pugno in faccia. Saluto e torniamo a casa.

Poco dopo mi ritrovo in giardino una camionetta dei carabinieri. Mi prendono e mi portano via, ridendo e scherzando, come fossero amici di una vita. Come abbiano fatto ad entrare ed uscire dal cancello chiuso non si sa.

Arriviamo alla caserma. Un misto tra un grattacielo moderno e un castello antico diroccato. Una torre centrale, con una grande scala a vista che gli corre tutt’attorno. In alcuni punti mancano pareti o vetri. E si vede attraverso un cielo meraviglioso, come non avevo mai visto in vita.

Sotto la torre, un corpo centrale a più piani.

Entriamo. Sembra una villa d’epoca. Non ho manette, non vedo celle.

È ora di cena. Mi portano alla mensa. Grandi tavoloni di legno apparecchiati di tutto punto. Niente divise gialle, arancio o zebrate. Si ride e si scherza. Nessuna distinzione di posto tra detenuti e detentori.

Poi boh.

Suona la sveglia.

Post sonnambulo senza senso

C’è chi si gongolava della nostra scoperta, avendo avuto nello stesso periodo bel altre a maggalie: la primi gli siè sorro. Cossè cos’a combinato.

E poi ci ono i mormali o i sottopeso, ma no ossiodatti: controlla se un bianco usato da aduium o oosì a contatto, alle 10 chiudono tutti. Bene! Bkackuot a prima di emulure le cammicchina se mbravano il nomi  ha l’ernatra in niente. 🙁
Sì, mi opiaciono anche questo, e fose rimango favo solo che linea x-dice non attivo auto.

Quini pasta e fagli giare ;(

No, non ricordo neanche cosa volevo scrivere. Anzi, non ricordo neanche di averlo mai scritto. Meno male che è rimasto salvato solo come bozza…

[The Parent’s Guide on Healtly Living] Le presentazioni

Le presentazioni sono molto importanti.

Le poche e semplici domande che seguono permettono di capire se si potranno avere contatti con il soggetto appena conosciuto oppure no.

  • Qual è la sua età?
  • Che posizione di lavoro occupano i suoi genitori?
  • Qual’è la sua posizione di lavoro?
  • A quanto ammonta il suo reddito mensile?
  • Possiede una o più case di proprietà? Metratura?
  • Ha mai avuto malattie infettive e contagiose, come ad esempio la mononucleosi?

Potete benissimo comprendere che ad una risposta positiva all’ultima domanda, bisogna allontanarsi immediatamente dal soggetto esso e non aver più alcun tipo di contatto con lo stesso.

A noi il FullHD ci fa un baffo

Allora, ragazzi, sì, ci sono, sto bene.

I giorni di malattia sono finiti e direi anche la malattia stessa. Domani sarà l’ultimo giorno di antibiotici, la febbre non ce l’ho già da un po’, i doloretti muscolari sono sempre meno frequenti e direi che va tutto bene.

Tranne per il fatto che da questa sera ho il Mac bloccato per cause non imputabili a me. Quindi non posso lavorare per quel sito (di cui sono in modalità ansia), nè andare avanti con la dipendenza da serial che si è acutizzata in questi giorni. No, perché a parte la seconda puntata di Lost, qui si sta sperimentando Lipstick Jungle (non mi ha ancora convinto, ma vediamolo. Chissà cosa viene fuori), Fringe (J. J. Abrams, lo ripeto, io ti odio, ancora di più!), poi ho mi sono portato in pari con tutti i ritardi che avevo accumulato: le Desperate, Brothers&Sisters, Dirt. Nel cassetto, ancora chiuso, solo l’ultima di Ugly Betty, l’ultima di Criminal Minds e due giornate di 24 Ore.

Solo che, ecco, l’ho detto, questa sera non ho potuto fare nulla di questo. E perchè? Perché al momento sto scrivendo da Windows (orrore) avviato sul mio MacBook Pro (orrore) che sta eseguendo un render con v-ray per conto del Byb, che aveva bisogno di un po’ di potenza in più rispetto a quella che gli poteva fornire il suo (mmm… o è di Mam?) povero computer a carbone.

Quindi non posso fare nulla a parte avviare Chrome o Firefox (sperando non si piantino) e aspettare che v-ray finisca il render. Una sciocchezzuola da nulla, un misero file di 14.000×2.8000pixel che dovrà finire su un cartellone da 5 metri per uno.

Ora, va bene che il cartellone è enorme, ma la risoluzione per quel genere di stampa di solito è irrisoria, visto che tanto vengono visti da lontato e, spesso, in movimento. Quindi ero abbastanza tranquillo.

E invece no. Quello stampatore ha richiesto un render 550cmx100 a 300 dpi. Ovvero a circa 32milax6mila pixel, per una dimensione di immagine non compressa di soli… ehm.. 3gb?

Secondo me, è solo follia. E la pensa così anche il povero v-ray, che a una tale risoluzione eseguiva sì il render, ma non riusciva a tenere traccia di quanto calcolato nè – tanto meno – riusciva a salvare una preview. E, insomma, lasciarlo andare (per giorni e giorni) per calcolare qualcosa che non riesce a salvare, mi sembrava stupido.

E così dopo prove su prove cambiando la risoluzione, sono giunto a quella che è la risoluzione massima possibile di quel render. Ed è quella che avevo scritto sopra, quei 14mila pixel per 2mila e 800.

Nel frattempo, il Mac è bloccato, per almeno 2 giorni. E qui si spera ovviamente che lo stampatore folle si accontenti di quella piccola immagine che riesce a produrre v-ray. Perché sennò, a parte prenderlo a calci e dargli dell’incopetente, non so proprio come fare per ottenere un render a risoluzione maggiore da v-ray.

Ci sono troppi fattori in gioco. Tra sistema operativo, software e hardware. E il problema potrebbe risiedere in questo Win XP a 32 bit, che magari a 64bit gestirebbe meglio processi più corposi, ma poi bisognerebbe vedere se sia SketchUp che V-ray siano compatibili e poi bisognerebbe vedere se effettivamente il problema si risolve.

E il bello è che online non si trova praticamente nulla sui limiti di output. Ma sfido a trovarmi una qualsiasi altra persona che abbia tentato di fare un render di un’immagine di 5 metri e mezzo per 1 a 300dpi. E’ pura follia.

E neppure in Pixar ci riuscirebbero. Lì, alla fine, si limitano ai 1920pixel x 1080 del FullHD, no? Ma a noi il FullHD ci fa un baffo. Umpf

PS: i font di Windows fanno schifo. Ma proprio tanto ma tanto schifo. Non vedo l’ora di tornare al Miryad Pro di MacOS e alla beta di Safari 4 (pardon: alla nightlybuild di WebKit), per quanto Chrome sia velocissimo con le G-apps. Peccato che mi va in crash tentando di accedere a WordPress

I clienti alle prese col delirio Natalizio

E’ Natale, si sa. E tutte le pubblicità devo essere natalizie. Persino quella del pa-pa-pa-parmigiano re-re-reggiano. Con tanto di spolverata di foraggio grattuggiato da Mano della famiglia Addams e che scende leggiadra come neve.
Ma noi non siamo a tali livelli di follia, alle prese con clienti che possono permettersi spot promozionali dallo storpiaggio facile.
No, al momento siamo alle prese con un maledetto quarto di pagina. Perchè dico siamo? Io sono stato a casa malato quindi mi sono evitato bellamente il problema. E’ la povera S. che si è cuccata il bello del nostro lavoro: perdere tempo davanti al delirio natalizio di un cliente indeciso.
Prima versione: sfondo con alberi di Natale. Ovviamente proposta dal cliente. Ovviamente non piace.
Seconda versione: sfondo con stelle comete. Sì, non una ma più stelle comete. Perchè si sa, le stelle comete si muovono solo in branco. Ovviamente proposta dal cliente. Ovviamente non piace.
Terza versione: fondo sfumato rosso con albero di Natale. Ovviamente proposta dal cliente. Ovviamente non piace.
Quarta versione: qui è d’obbligo la citazione..

tieni quella dell’albero: parte in basso e sfondo ok
sopra metti petali di stelle di natale viste dall’alto (come la prova che avevi fatto)
a lato metti palline natalizie che scendono
scritta:
composizioni floreali
stelle di Natale

Riassumiamo. Per comprendere a fondo la gravità della situazione. Abbiamo il rosso dello sfondo, su cui si staglia un albero di Natale addobbato come si deve. Abbiamo i petali di stelle di Natale (notoriamente rosse). E siamo già al delirio. Poi ci sono pure le palline natalizie, che scendono.
A quel punto, la malcapitata Grafica non può far altro che domandarsi: “il Babbo Natale che sale le scale non lo vogliono?”. E chiamare la tipografia: “sentite, riusciamo a mettere in pagina 20 un tastino che se lo schiacci suona Jingle Bells?!”

Un nuovo componente della famiglia..

Non bastavano i fantasmini venuti dallo spazio.

Non bastava lo psychoniglio parlante dalle orecchie sempre in perfetta forma fisica grazie ai sui esercizi di tai-chin.
Non bastava il tenerissimo elefantino, regalo di una persona molto importante.
No. Da ieri sera fa parte della famiglia un nuovo componente. Regalo di (ottimi) amici ottenuto grazie alle mie innate doti da bambinetto. Si tratta di un non meglio identificato animaletto acquatico. Forse una razza, forse una manta. Segni particolari, grandi occhioni sporgenti e una lingu(etta)a tirabile che lo rende capace di girare in tonto sulla scrivania. E con un immancabile tocco trash: un manto azzurro con decorazioni floreali e pois sbarluccicosi.

Potevo esimermi da mettere qui su freemagenta le sue foto?