L’Italia è a puttane
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Binettifobia
“Per come era formulata la legge, le mie opinioni sull’omosessualità , e quelle di tante altre persone, potevano essere individuate come un reato.â€
Per come è formulata la Binetti, le mie opinioni su di lei, e quelle di tante altre persone, possono essere individuate come un reato.
Un post di Dania, spettacolare come sempre.
Vale di più la vita di un padre di famiglia che quella di un omosessuale
Prima il buon Renato Farina ci delizia con tali perle di saggezza.
Mi permetto un’altra piccola osservazione, e poi chiudo. Per me uccidere una persona è il delitto peggiore che esista, grida vendetta al cospetto di Dio. E non dovrebbero esistere gradazioni. Ma a lume di buon senso, quanto al danno sociale, siamo sicuri che sia più grave uccidere un omosessuale single che un padre di famiglia?
Peccato che anziché uscire a suo nome, sul Giornale, sia uscito a firma di Mara Carfagna, tranne poi essere corretto. E ciò già la dice lunga. Aggiungiamoci che basta leggere la pagina di Wikipedia su tale personaggio per capire chi sia, anche solo dalle primissime righe.
Oggi, invece, il parlamento ha bocciato la proposta promossa dalla Concia, tra le aggravanti i fatti commessi «per finalità inerenti all’orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato». Motivo? Incostituzionalità . Qui il resto su Repubblica, qui sul Corriere.
Senza parole.
Il buon padre di famiglia
Secondo il codice civile, l’amministratore deve gestire la società con la cura del buon padre di famiglia. Alla Rai hanno evidentemente confuso il buon padre con Papi.
Via Antefatto
Un po’ Orwel, purtroppo reale.
Il sistema disinformativo, incernierato sul TG del Minzculpop non racconta ancora, tranne nei casi piu’ sfacciati, menzogne. Si limita a tacere tutto cio’ che puo’ incrinare il mito del duce, e a sottolineare tutto cio’ che puo’ creare difficolta’ a chi a Lui si oppone.
C’è ministro (delle Pari Opportunità ) e Ministro.
Ovviamente, il confronto non regge.
Quello che pensavo sul mancato accorto RAI-Sky e che ora mi viene confermato da qualcuno più autorevole di me
La trattativa Rai-Sky si è conclusa esattamente come era stato denunciato a suo tempo: niente accordo e fine del rapporto. In un momento di forte crisi dovuta al calo dell’entrate pubblicitarie (250 milioni di euro) la Rai ha rinunciato ad un contratto di 350 milioni (minimo garantito per sette anni). Bisogna essere chiari, chi paga il canone ha il diritto di saperlo: chi ha deciso di non rinnovare ha creato un danno economico all’azienda e si è ben guardato dal raccontare quale sarà la conseguenza che tale decisione avrà sulle strategie industriali ed editoriali.
[…]
Cosa significa la fine del rapporto Rai-Sky? Prima di tutto la fine dello scopo per cui è nata l’unica società in attivo del gruppo: Raisat. La consociata è composta da circa quaranta dipendenti di cui dieci dirigenti, la maggior parte con stipendi pesanti, da direttori, che andranno a gravare sul futuro bilancio Rai (Masi ha denunciato che causa il crollo pubblicitario il bilancio del 2009 chiuderà con un passivo tra i 100/130 milioni di euro). Raisat acquistava dalla Rai, per conto Sky, i diritti di programmi, film, materiale di repertorio, per un totale di 20 milioni di euro l’anno (in dieci anni ha portato nelle casse della tv di Stato oltre 200 milioni), inoltre deteneva i diritti del più prestigioso talk: il David Letterman Show (in previsione del mancato rinnovo contrattuale Sky in cinque minuti ha acquisito direttamente i diritti dello show americano).
Via Antefatto
Tweet your Senator
E dall’amministrazione Obama, un’altra svolta 2.0 per quello che riguarda la politica.
Non più lettere per contattare i senatori, ma tweet che vengono poi raccolti nella piattaforma.
Dal sito di Obama è infatti ora possibile ad accedere a Tweet your senator: inserendo il proprio cap si viene reindirizzati alla home page di Twitter con già impostato il campo @reply ad uno dei propri senatori per far sapere quello che si pensa sulla riforma dell’assistenza sanitaria ed invitarlo a votare.
La pagina mostra poi una cartina aggiornata in tempo reale con i tweet geolocalizzati ed è anche possibile selezionare un singolo stato e seguirne solo i tweet relativi.
È un’idea interessante, che avvicina ancora di più i cittadini al governo e tutto il sistema politico all’interazione bidirezionale con il web e soprattutto con Twitter che sta diventando sempre di più centrale nelle discussioni politiche (a partire dalle primarie americane alla rivolta in Iran).
via Internet P.R.
Bavaglio!
Alessandro Gilioli, giornalista e scrittore, ha proposto per il 14 luglio prossimo una giornata di silenzio dei blogger, per protestare insieme ai giornalisti contro la legge sulle intercettazioni.
Io aderiro’, e voi?
Avvistati
Avvistati.
Due figuri che affiggevano manifesti elettorali.
In piena notte, quindi sicuramente abusivi.
Devo proprio dirvi di chi erano?
Lega e PDL. Per Podestà .