Sono già passati due giorni.
E ho ancora un bel ricordo di Genova, di come ci ha accolto con simpatia, affetto e curiosità .
La città sembrava viva e attenta a questo fiume di gente che l’attraversava, al contrario di una Bologna quasi indifferente l’anno scorso.
Un corteo forse troppo lento, a causa delle strette vie di Genova.
Ma l’idea è che eravamo in tanti. Allegri e felici.
Mi sembra ci siano state poche baracconate, che di solito sono quelle che fanno audience ai telegiornali. Telegiornali e media che – come al solito – hanno taciuto l’evento. Tranne – ed è la cosa strana – il Secolo XIX, che ha addirittura dedicato un articolo in prima pagina sabato e l’intera prima pagina dell’inserto locale il venerdì.
Eppure c’eravamo. Ed eravamo anche in tanti.
La città di è accorta di noi. Noi ci siamo accorti della città .
Forse era voglia di risollevarsi dalla tragedia del G8, forse perché come città di mare Genova è sempre stata abituata a gente che va e che viene.
Però un grazie è doveroso.
Un grazie alla città , ai cittadini, alla Sindaco.