Pomeriggio di riunione di lavoro, rimandata da troppo tempo.
Tutto bene, tutto bene, tranne un paio di discorsi su cui non ci si riusciva a comprendere, pur dicendo praticamente le stesse cose e poi bon, si arriva alla fine della riunione, dandoci appuntamento al prima possibile e decidendo già cosa su cosa sviluppare nel frattempo per poter procedere col lavoro.
Ed è in questo momento che, dopo quasi 3 mesi (o di più?) che il progetto è in ballo, vengo a scoprire in maniera indiretta che le carte in tavola sono un po’ cambiate, con un ridimensionamento dei miei compiti e con l’assegnazione ad un altro della parte che mi interessa di più, visto che è quello per cui sto studiando e di cui mi voglio occupare nella mia vita lavorativa.
Così facendo a me rimarrebbe solo la parte più lunga, difficile e complicata del lavoro, parte di cui si occupano apposite figure professionali e che quindi – a questo punto – rispetto a me sarebbero ben più movitate, efficienti ed efficaci.
E sinceramente, non so come comportarmi.
Il progetto comunque è grosso e importante, mi interessava molto e sarebbe anche un ottima aggiunta al mio portfolio e curriculum, ma se non potrò occuparmi della parte che andrei ad inserire in portfolio e curriculum, mi sembra perfettamente inutile.
E quindi, niente, ora la voglia di tirarmene fuori è tanta e non mi piace per nulla averlo saputo in questo modo, visto che gli accordi non erano affatto così. O forse è anche possibile che fosse stato sempre così, ma possibile che in 3 /o più mesi) non ci sia mai stato alcun sentore che non ci si era capiti?