Alla fine, ho finito anche la seconda stagione.
Non ho ancora capito bene cosa ne penso. La prima stagione era troppo piena, il ritmo degli eventi serrato e quasi ai limiti dell’assurdo. La seconda stagione invece sembra almeno più verosimile dal punto di vista della velocità della narrazione e dell’approfondimento, ma si stacca ancora di più dall’originale, con quell’osceno remix della sigla e l’assenza quasi totale di Kelly, ormai ultimo legame con la serie storica, visto che anche il Peach Pit è sparito, surclassato dal più sofisticato Beach Club.
Alla fine sembra il solito teen drama, ma non inventa nulla di nuovo, nulla che non si sia già visto in The O.C. o in Dawson’s Creek, in realtà , ma ancora più esasperato dai soldi di Hollywood, mostrando però la poca creatività degli autori, che ruotano sempre intorno a 3-4 temi che si ripetono continuamente. I personaggi sono in continua evoluzione, ma non possono continuare ad assere buoni, cattivi, buoni, cattivi, cattivi, buoni. E basta, dai, autori, decidetevi. E poi ci sono dei personaggi, che potrebbero anche sparire visto tutti i casini che han combinato.
E devo dire che tutto sommato non mi è dispiaciuto, anche se – ovviamente – i serial TV veri sono di tutto altro livello.
La cosa assurda è che ero incuriosito dalla serie perché nei giorni scorsi avevo letto che non so quale dei protagonisti della serie si scopriva gay. Ma no, non succede né nella prima né nella seconda. E quasi mi ero dimenticato del perché ero curioso di vederla. Poi ho cercato informazioni per capire se esiste già una terza stagione e sono finito su Wikipedia, che conferma che non c’è ancora, ma spoilera chi “diventa” gay.
Non avrei pensato che potesse essere lui. E avrei preferito rimare stupito vedendo l’episodio in questione piuttosto che farmi rovinare il gusto del colpo di scena da Wikipedia.