E ora è uscito anche un nuovo video, quello di Please don’t leave me.
Un concept che inizialmente potrebbe sembrare banale, che che si rivela geniale continuando la visione del video. E la Pink è sempre più folle e matta. Adorabile.
E guardandolo, mi chiedo se e quando riuscirò a finire quell'(auto)esercizio di Motion Typography sulle note di Funhouse…
Scopro su Insert Coin questo nuovo progetto di Microsoft. Scegli il ritmo della canzone, ci canti sopra e lui BOOM, ti crea in automatico la melodia.
Ok, è un giochetto carino.
Ma vogliamo parlare di questo agghiacciante video che hanno avuto il coraggio di ideare e creare?
PS: quel MacBook Pro con su quegli adesivi è una delle cose che rendono agghiacciante il promo.
E non posso far altro che citare in secondo livello quanto Kurai cita da Videogum:
this REAL commercial for Microsoft’s new Songsmith software (you sing at it and it creates horrible musak to accompany you) is completely insane. Not only is it apparently earnest and not a parody, self- or otherwise, it seems like it comes from a bizarro parallel universe where irony was never discovered. It’s like Microsoft found some kind of home-schooling Christian commune in the woods and hired them to make their commercial.
In ogni caso… bah! Il solito satellite che vede tutto dall’alto. La palpebra mobile della Città della Scienza e delle Arti, a Siviglia, di Calatrava, trasformata in un mega ufficio. Con una povera e stanca bellissima donnina con un Mac(Book Air), che fa danni inserendo una chiavetta che contiene un virus che si diffonde su tutti i Nokia N95 (o N96?) dei poveri lavoratori/lemming, che vengono contagiati e allora scatta la libertà e corrono a tuffarsi nella piscin.. ehm.. fontana.
ci son notti in cui ti chiedi e pensi se
se un giorno tu potrai ricominciare
ci son notti in cui ti chiedi e pensi che
tu non dovrai più fingere
vedrai vedrai
vedrai vedrai
tu potrai ricominciare
vedrai vedrai
vedrai vedrai
prendi il tempo e va
In uni stiamo affrontando un mini-corso di Movie Design e le prime rudimentali tecniche di After Effects. Inizi a capire come funziona il programma, ciò che ci sta dietro e ti esalti quando riesci ad animare un tristissimo sacchetto della spesa che ti hanno assegnato come animazione.
Poi scopri che questo è stato realizzato con AE. E pensi maledetto Justin!
Metti il video il loop, per carpirne i segreti, per capire i singoli effetti e tecniche usate.
E ne rimani affascinato. Poi scopri che sono stati loro. Gli stessi del video di Gnarls Barkley. E poi scopri, nella pagina del progetto, che non solo hanno usato After Effects, ma anche Illustrator, Photoshop, Shake, Maya, 3DS Max, Avid, Flame. 7 animatori e 17 giorni di lavoro.
E inizi a pensare che quel programma è una figata. Bastano solo un po’ di idee e tanto tanto tanto tanto tempo per giocarci e sperimentare.
E poi, di nuovo, fai ripartire J.T., un’ultima volta.