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Late Carcassònn(ing)

Adoro avere amici che chiamano all’alba delle 23:30 dicendo che sono in zona e se possono a trovarmi, che alla fine sono chiuso in casa da un sacco causa malattia.

Adoro ricevere ospiti, soprattutto se la camera è stata appena ordinata e sto lavorando, giusto per mostrare MacBook Pro, musica a tutto volume dalle bianche Creatures e con in mano la penna della tavoletta grafica. Il problema è che i miei invece non lo sono. E la loro già bassa propensione a ricevere ospiti è ovviamente inversamente proporzionale alla distanza della visita con l’orario/target 16:00.

Però alla fine tutto bene. Ho spiegato cos’era la tavoletta grafica e come funzionava, fatto vedere un paio di progetto che stavo lavorando. Ho mostrato Wired, sia il numero 1 che il 2 (ma quando mi arriva il terzo? È già in edicola? Non voglio vedere la copertina e rovinarmi la sorpresa) e li ho visti esaltarsi per la cover effetto legno, non solo visivo, ma anche al tatto. E mi son messo ad illustrare la storia di Wired e a gongolarmi di come facesse massiccio uso di infografica, il “mio” mondo lavorativo.

Comunque alla fine passiamo in cucina. Una coca, una bottiglia d’acqua, non avendo la coca light per la Ra. E un paio di partite a Carcassone.

La seconda, semplicemente spettacolare. Ho vinto chiudendo, al penultimo turno un città con cattedrale da 81 punti, facendo il record/punteggio di 162. E all’ultimo turno ho dato fastidio (anzi, bloccato) l’invasione di un campo da parte del Vale, che così ha perso tutti i campi, il cui possesso era della Ra.

Esaltante.

Carcassonne 26/04/09

Ed il bello di questo gioco è vedere ogni volta come viene fuori una differente geografia delle città. Oggi, per esempio, son venute mappe piuttosto compatte, soprattutto la seconda, con tante città raggruppate.

A volte, il campanello suona

Comunque, certe visite sono inaspettate.

O meglio, non tanto la visita stessa, ma ciò di cui si parla.

Veramente.

È che con chi ti conosce da quando non eri ancora nato a volte è difficile parlare di certe cose.

Non sai mai cosa sa, quanto sa e come reagirà all’argomento.

Però, forse, tutti questi timori lasciano da parte ciò che è fondamentale.

L’affetto che ci lega, da sempre e che ci ha tenuto uniti per anni.

E quindi, boh.

Si parte quest’anno pensando alle sue parole, sapendo di poter contare su tutta la sua famiglia.

Si inizia quest’anno sentendosi un po’ più forte, riscoprendo al tuo fianco qualcuno che ti forse ti eri dimenticato di avere.